Sembra quasi incredibile anche a me di trovarmi qui a recensire un videogioco che non è altro che una trasposizione fedele di un gioco da tavolo, l’omonimo “Ticket To Ride”. Ma quello che è ancora più strano è che non solo lo faccio, ma lo faccio per parlarne molto bene!
Ticket to ride è una gradita sorpresa
Ticket to ride E’ un gioco allo stesso tempo molto semplice e molto complesso secondo una buona formula “easy to learn, hard to master“. La plancia di gioco è composta di percorsi ferroviari colorati che collegano varie città. Ogni percorso è composto di un certo numero di vagoni di un certo colore, o grigi se si può usare qualsiasi colore. I percorsi si “occupano” presentando tante carte “vagone” di quel colore quante sono quelle del percorso. Si parte con una certa quantità di carte destinazione, parzialmente sceglibili, che richiedono di completare un tragitto da una determinata città ad un’altra. Ad ognuna di esse corrispondono punti che verranno aggiunti al punteggio finale se il tragitto risulterà completato o verranno sottratti se non risulterà completato. I punti in sè invece si ottengono semplicemente occupando i percorsi, e sono in ragione della lunghezza del percorso (un percorso da 1 vagone varrà 1, mentre uno da 5 varrà ben 10 punti!).
C’è anche un ulteriore bonus di 10 punti per il giocatore con il maggior numero di vagoni consecutivi (tragitto più lungo). In un turno però si può fare solo una di queste tre azioni:
- pescare due carte vagoni
- occupare un percorso
- pescare almeno una di 3 nuove carte destinazioni (pregando che almeno qualcuna abbia vagamente a che fare con i percorsi già posseduti!)
Complicato? Si e no. Strategico? Molto più di quanto ci si potesse aspettare. Il fondamentale dilemma è l’utilizzo corretto dei turni a disposizione e la tempistica generale. Aspettare ed accumulare carte potrebbe precludere la possibilità di occupare percorsi, mentre al contrario farlo significa non solo essere poi obbligati a pescare per più turni, ma inevitabilmente scoprire le proprie intenzioni in termini di tragitti sulla plancia di gioco. E quando vale la pena di prendersi il tempo per pescare qualche nuova carta destinazione?
Ticket to Ride è molto più strategico di quel che si possa pensare
Bloccare volutamente un percorso all’avversario? Completare le destinazioni che si ritengono sufficienti e poi “correre” ad occupare percorsi per far rimanere in mano agli avversari quanti più vagoni possibile? Sono strategie (vedi piccole bastardate) comuni e quotidiane.
Il tempo di una partita ovviamente varia in base al numero di giocatori ed alla loro velocità nel decidere, ma in media si aggira attorno ai 15-20 minuti. Un tempo ben calibrato ed adatto sia al giocatore di estrazione casual che quello che gioca solo ai Real Time Strategy.
Come DLC separati per Ticket to Ride ci sono altre mappe che introducono varianti strategiche interessanti come tunnels, ferries, premi di fine partita diversi, carte diverse, collegamenti con altri paesi, stazioni etc. Ognuna di queste novità ha un impatto strategico forte nel gameplay ed introduce novità non triviali che stimolano cervello e capacità tattiche.
La grafica è semplice ed intelligentemente ricorda il cartonato del gioco. Interfaccia intuitiva e spartana quanto basta ma con ogni funzionalità al posto giusto. Anche l’idea di introdurre le aree del gioco attraverso zone del cartonato delimitate da ingranaggi del treno è originale e simpatica.
Il suono è ben studiato, regolabile e non invasivo. Effetti sonori carini e musiche di sottofondo tematiche azzeccate (attenzione a quella della mappa della svizzera, vi entrerà in testa e in men che non si dica vi ritroverete a ballare coi pantaloni alla zuava davanti al computer). L’unico appunto che mi sento di fare riguarda la voce in inglese che introduce le schermate e dettaglia ogni “pulsante” sullo schermo quando ci si porta il mouse sopra. E’ indubbiamente utile e serve per chi non ha mai giocato o per ricordare cosa si fa e dove, ma dovrebbe essere eliminabile tramite il pannello opzioni perchè a forza di sentirsi ripetere le stesse frasi viene un istinto omicida non indifferente.
Buoni DLC, e ogni dettaglio curato, ma Ticket to ride è un pò costoso
I giocatori sono molto amichevoli e sportivi, e la community è di gente tranquilla e simpatica, da tutte le parti del mondo. Le partite non sono migliaia ma con un minimo di pazienza si può trovare la partita a misura di necessità, e l’interfaccia permette di farlo con facilità.
A volte si riscontrano problemi di disconnessione, ma il sistema di recupero della partita permette di rientrarci senza perderla automaticamente, ed il giocatore assente viene sostituito temporaneamente o definitivamente da un bot. In questo modo si evita che un piccolo inconveniente possa rovinare il divertimento di tutti.
Devo dire che questa ottima esperienza, sulla scorta di quella di Risk: Factions mi ha reso molto più idealmente disponibile a considerare questi prodotti basati su giochi da tavolo come titoli degni di far parte a pieno titolo del panorama videoludico e non un mero porting in digitale per un cash-in facile. Sono contento di aver cambiato idea!
Il prezzo standard è leggermente alto, io ho comprato il tutto con uno sconto notevole grazie ai saldi Steam, che però sono abbastanza frequenti! Rimane comunque non consigliato affrontare la spesa per chi non ama i giochi tranquilli o non è disposto ad affrontare le regole dei giochi da tavolo classici. Gli aficionados del genere, invece, possono andare tranquilli: ci sarà pane per i loro denti!
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