Le vacanze sono finite: ripartono le serie tv

L’estate è finita e con essa le vacanze; ma se i normali ragazzini tornano a scuola, i tv-series addicted devono rituffarsi nella periodicità delle puntate. Infatti, da questa settimana riparte praticamente IL MONDO.

Facciamo una breve carrellata, una piccola calendarizzazione accompagnandola con un commento su quello che potremmo aspettarci dalle serie in arrivo. L’elenco, per ovvi motivi di spazio, non ha pretesa di esaustività. Potrebbero esserci spoiler se non si è al passo con la programmazione originale.

Sabato 19 settembre: Doctor Who (BBC). Difficile dire cosa aspettarsi: il whoniverse – e il suo “amatissimo” showrunner – può tirare fuori di tutto. Se prendiamo come pietra di paragone la scorsa stagione, alcuni episodi sono stati sublimi (Flatline), altri terrificanti (Deep Breath), ma il materiale da sfruttare bene c’è: Capaldi ha ottime capacità e interpreta bene questa incarnazione del Dottore (l’intro di Listen e lo speciale di Natale ne hanno mostrato le enormi potenzialità), Michelle Gomez ha trasposto un Maestro – Missy – poliedrico e psicopatico al punto giusto. Personalmente, non mi entusiasma la permanenza di Jenna Coleman: lei è bellina e simpatica, ma il suo personaggio è una spina nel fianco. Sappiamo che praticamente l’intera stagione sarà strutturata in episodi in due parti, e questo potrebbe essere una cosa buona per la trama – perché spesso è proprio qui che Moffat inciampa. E poi come guest star ci sarà anche Macie Williams/Arya Stark. Intanto, gustatevi ‘sto prologo.

Lunedì 21 settembre: Big Bang Theory (CBS). È una serie che non ha bisogno di presentazioni, stabile e forte come un treno che quest’anno toccherà la sua nona stagione. Stesso cast, stessa formula. Solo una piccola considerazione: ok, è una sit-com e quindi deve preoccuparsi più di far ridere che di raccontare una storia, ma dopo il finale della scorsa stagione qualcosa deve cominciare a quagliare. C’è un matrimonio da fare e un altro – forse – da impostare. Sono eventi che devono necessariamente cambiare le dinamiche del gruppo; potrebbe essere l’occasione buona di smuovere un po’ una serie che rischia di fossilizzarsi sulle stesse dinamiche.

Ok, forse ridurla così è esagerato, ma altre 3 o 4 stagioni e ci arriveremo davvero…

Lunedì 21 settembre: Gotham (FOX). Seconda stagione per la serie pre-Batman. Era partita benissimo, poi si era un po’ persa, poi ha recuperato di nuovo, ma chiuso con un finale che è… troppo. Troppo di tutto. Le storie dei personaggi sono praticamente già ad un punto di svolta, portando la situazione della città a quella che dovrebbe essere quella già presente al momento in cui Batman comincia la sua “crociata incappucciata” e alcune addirittura oltre (Maroni!). Ok, ti puoi slegare dai fumetti, ma pulirtici il deretano è troppo. Una cosa mi porta però l’hype a mille: dovrebbe avere molto più spazio Cameron Monaghan, che l’anno scorso è apparso in una magistrale interpretazione che ha richiamato alla mente di tutti il Joker. Non vedo l’ora.

Jared Leto, sei avvisato…

Domenica 27 settembre: The last man on Earth (FOX). Il finale della prima stagione ha dato un nuovo inizio alla serie, che è divertente ma abbastanza monotona e prevedibile. Certo, la battuta sulla voglia sessuale dei protagonisti che non vedono altre anime vive da un paio di anni fa ridere, ma portare avanti la cosa per tutta la stagione è esagerato. Phill Miller è un personaggio molto ben caratterizzato ma in alcuni momenti troppo macchietta umoristica. Ripartire di nuovo, magari creando situazioni diverse, può spingere finalmente la serie ad una sua piccola maturità.

Martedì 29 settembre: Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. (ABC). Stavolta bisogna fare sul serio: dopo due stagioni dalla scrittura abbastanza scontata e ripetitiva – classico format a “caso della settimana”, almeno per gran parte delle puntate – bisogna migliorare decisamente il livello se si vuole tenere testa ad un prodotto del Marvel Universe come Daredavil. L’andazzo ha preso una piega migliore durante la seconda stagione, perciò c’è motivo di sperare.

Martedì 6 ottobre: The Flash (Th CW). Non vedo l’ora. The Flash si è subito conquistato un posto nel cuore degli amanti del genere fumettistico: doveva essere il “cugino scemo” di Arrow e invece l’ha spodestato senza timori reverenziali. La trama della prima stagione è stata complessa ma lineare e credibile, con personaggi che si sono evoluti molto nel corso della prima stagione (Cisco e Caitlin sono partiti come i classici stereotipi dell’assistente e sono diventati personaggi di spessore), la quale si è chiusa con un finale mozzafiato. E dalle anticipazioni sappiamo che ci saranno Zoom e Jay Garrick, quest’ultimo magari rivuole indietro il suo cappello…

Mercoledì 7 ottobre: Arrow (The CW). Ok, io ho difeso questa serie con tutto me stesso finché ho potuto: vi vedevo il tentativo di far rivivere i fasti del Batman nolaniano sul piccolo schermo. Ma se la prima stagione c’è riuscita e la seconda c’ha provato, la terza ha miseramente fallito. Inseguendo una ship per tutte le venti e passa puntate si è fatto dei personaggi delle semplici marionette, con un finale di stagione che stona con ogni cosa possibile: da Merlyn a Ra’s Al Ghul, alla conclusione con Oliver e Felicity. “Can I say something strange? I am happy” è una chiusura che in bocca ad Oliver pesa come una pietra tombale. Speriamo che non rompino del tutto il giocattolino, mi dispiacerebbe.

Domenica 11 ottobre: The Walking Dead (AMC). Personalmente non amo gli zombie, ma il tema della sopravvivenza è intrigante. Tuttavia, TWD dovrebbe cominciare a pensare un pochino dove vuole andare a parare – un po’ come Il Trono di Spade… – perché la costruzione delle stagioni precedenti ha creato una storia che potrebbe potenzialmente durare all’infinito. Se questo ha il vantaggio di fidelizzare un gran numero di spettatori (anche grazie ad una cura per il carattere dei personaggi che all’inizio era un po’ mancata), ha pure lo svantaggio che al primo passaggio sottotono o ad una “morte” che non piace ai fan – un po’ come il Trono di Spade… – parte del pubblico potrebbe lasciare i lidi perché annoiata o delusa. Ripescare ogni tanto un personaggio come Morgan Jones può aiutare, ma non basta.

Sabato 24 ottobre: Da Vinci’s Demons (Starz). Anche qui mi sono dovuto ricredere: l’idea di un fantasy storico mi aveva allettato sin da subito, ma già sul finire della prima stagione lo “storico” ha lasciato troppo spazio al “fantasy”. Mi sta bene che Da Vinci sia un femminaro e che intrattenga relazioni con donne che non ha praticamente mai conosciuto – visto che gli storici sospettano anche una sua omosessualità – ma certe cose bisogna concederle per poter creare una storia. Ma che salpi e scopra l’America no, è troppo. Che poi i grandi della terra (perché il papa, Ferrante di Napoli e Lorenzo de Medici questo erano) si riuniscano come facciamo noi il giovedì sera per il calcetto e passino il tempo a torturarsi l’un l’altro è ridicolo. E poi il gemello malvagio… dai. Due cose mi spingeranno a guardare questa terza serie: il fatto che è l’ultima, e quindi dopo aver subito due stagioni così ormai voglio resistere e vedere come va a finire; e poi il cambio dello showrunner: David S. Goyer – che è un po’ il Moffat d’oltreoceano – si è imbarcato nell’avventura di Krypton e quindi con una guida nuova, quella di John Shiban, si spera che lo show possa avere un dignitoso “canto del cigno”.

Sabato 31 ottobre: Ash vs. Evil Dead (Starz). Lo aspetto come si aspetta il ragazzo della pizza: sai che la pizza sarà un piacere semplice e di breve durata, ma così profondo da diventare necessario. E immaginiamo che questa serie sarà così: sono infatti previsti 9 episodi, ma abbiamo alcune certezze. Bruce Campbell riprenderà la storia di Ash Williamsreparto ferramenta – nell’universo segnato dalla trilogia de “La casa”, con lo humor horror che ha contraddistinto soprattutto “L’armata delle tenebre”; e poi ci sarà anche Lucy Lawless, ma soprattutto ci sarà anche Sam Raimi, il regista dei film, che produrrà la serie ma che dirigerà anche il primo episodio. Il B-Movie si fa serie televisiva: e come fai a perdertelo?

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Mario Iaquinta

Nato da sua madre “dritto pe’ dritto” circa un quarto di secolo fa, passa i suoi anni a maledire il comunissimo nome che ha ricevuto in dote. Tuttavia, ringrazia il cielo di non avere Rossi come cognome, altrimenti la sua firma apparirebbe in ogni pubblicità dell’8×1000. Dopo questa epifania impara a leggere e scrivere e con queste attività riempie i suoi giorni, legge cose serie ma scrive fesserie: le sue storie e i suoi articoli sono la migliore dimostrazione di ciò. In tutto questo trova anche il tempo di parlare al microfono di una web-radio per potersi spacciare per persona intelligente senza però far vedere la sua faccia. Il soprannome “Gomez” è il regalo di un amico, nomignolo nato il giorno in cui decise di farsi crescere dei ridicoli baffetti. Ridicoli, certo, ma anche tremendamente sexy, if you know what I mean…
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