Sinceramente pensavo di averle viste tutte nel mondo del Cosplay, dai web-contest più improponibili ai dispettini da fiera del fumetto.
Poi, un bel giorno, accendi l’internet e trovi notizie come questa, che nonostante la gravità del tema (quello del bullismo psicologico), pur di continuare a coltivare la tua passione per i costumi, chiudi in occhio e vai avanti.
Ma MAI, e ripeto MAI, mi sarei aspettato di imbattermi in una selezione tramite “Mi Piace” dei membri di una giuria per un concorso Cosplay.
Eppure, questo è quanto sta accadendo ora nel mondo delle fiere: giurati a peso di Like a Novegro. Il link vi porterà alla pagina di Facebook, dove nelle ultime ora sta succedendo veramente di tutto. Tanti appassionati appartenenti alla “vecchia guardia” stanno commentando indignati contro la scelta dell’organizzazione, spesso in contrapposizione con chi, paradossalmente, non ci trova nulla di male.
Ora, io posso capire tantissime cose che nel mondo Cosplay andrebbero riviste, ma questa proprio non riesco a mandarla giù e ora andrò a spiegarvene i motivi.
Da buon Nerd quale sono, stilerò un modello secondo cui la funzione di “valutatore” occupa obiettivamente una mansione ben determinata da fattori di competenza che vanno al di là di un semplice voto telematico.
Partiamo dal primo punto.
Compiti di un giurato
Come sempre, un giurato deve essere a conoscenza del mondo e soprattutto dell’ambiente su cui deve dare giudizi. Ora, consideriamo questo caso: mettereste mai, che ne so, Heather Parisi a fare da giudice in un concorso di cucina? No, non credo. Così come non mettereste mai in giuria, una persona che indossa dei costumi non propri, realizzati su commissione e quindi non competente in materia di “creazione da zero di un abito”.
Però mettereste, sempre per assurdo, Chuck Norris a giudicare un incontro di Arti Marziali? Certo che si! Ha quasi 50 anni di esperienza nelle arti marziali e dunque riuscirebbe tranquillamente a capire se qualcuno commette un errore o meno.
Bene, allora per quale motivo devo far giudicare un mio vestito, magari dopo che ho passato MESI a realizzarlo, da una persona che è diventata popolare solo a colpi di like? E soprattutto, per quale motivo dovrei far valutare la mia esibizione da un qualcuno che non ha mai messo piede su un palco o non sa nemmeno la storia del personaggio che interpreto?
Esatto, non c’è un valido motivo. E questo ci collega al punto due.
Like Ego Victoria
Si, è volutamente sbagliata, ma è una delle frasi che mi sono trovato a leggere nelle pagine di alcuni dei partecipanti. Purtroppo il punto basilare è che molte persone, soprattutto color che hanno svariati mila like nel mondo Cosplay, non sanno nemmeno da che parte si inizi a fare un costume. Studiano quale personaggio va per la maggiore in quel periodo, commissionano il vestito e i pezzi, si preparano per un Photo Shoot e per loro la “passione Cosplay” potrebbe fermarsi lì. Ed ecco che nasce un altro problema da non sottovalutare: queste persone non sanno nemmeno di che materiale è fatta l’arma che impugnano, il vestito che indossano e non sanno nemmeno quel personaggio da DOVE viene.
Ma sì! È Un personaggio FANTASY!
Quella che avete appena letto è una risposta che mi sono sentito dare all’ultimo Lucca Comics da una ragazza vestita da Ahri Della Mezzanotte. La domanda era stata “Che versione di Ahri è questa?”
“Ma no! Non è Ahri! È Un Personaggio Fantasy!”
Non indugiai oltre, mi chiesi solo se aveva azionato il cervello prima di parlare ma, ritrovandomela poi in diverse bacheche, capii che NO, non stava scherzando.
Dunque… Do you like it?
Ora, pensate un attimo a tutti questi punti e ditemi: vi pare giusto che una persona possa giudicare i vostri cosplay solo per gusto personale e senza nemmeno sapere di cosa si tratta?
In molte giurie è venuto fuori che le foto che portate in fiera finiscono in cestini e, a volte, non vengono nemmeno viste dai giurati che puntano SOLO ed ESCLUSIVAMENTE ai personaggi che già conoscono a memoria, senza badare al vostro vestito e senza valutarlo in alcun modo.
Possiamo chiudere in una sola maniera: Ce n’era veramente bisogno? Non sarebbe meglio chiamare persone competenti in giuria? Perché c’è bisogno di avere qualcuno di immagine in giuria per far sembrare figa una fiera? E pensare che l’argomento FIERE venute male lo avevamo già trattato una volta, sperando di non doverlo rifare un’altra volta.
Non sarebbe una cosa migliore e sana portare persone competenti, rivalutare il metro di giudizio e permettere a chi s’è fatto un mazzo assurdo di farsi valutare da persone che possono comprendere realmente i nostri sforzi?
Il Cosplay è una sacrosanta attività da nerd e ci sentiamo in dovere di tutelarla da scelte che potrebbero facilitarne un declino già avviato da molti fattori. Qualità contro quantità; noi ci auspichiamo che anche in questa occasione, la prima possa innalzarsi al di sopra della seconda. Sarebbe una vittoria, oltre che un probabile salvataggio in extremis. Inoltre, va ricordato che il Cosplay nasce come Hobby di aggregazione, come già ampiamente dichiarato da SunyMao, nella sua intervista, elemento che ci suggerisce che i Cosplayer non dovrebbero neanche competere tra loro ma, anzi, condividere la loro passione al 100%.
In conclusione, per quanto le persone in lizza per diventare giurati del contest possano e debbano essere, almeno un minimo, abili in materia cosplay (e noi speriamo sia così), la vera domanda che ci poniamo è la seguente:
è davvero necessario svilire con una scelta preferenziale, la composizione di un organico di giudizio? Che vantaggi adopererebbe in senso tecnico ammesso che ce ne siano?
Vi chiediamo, dunque, di riflettere e di far girare quanto possibile la notizia. Naturalmente, tanti Nerd corrispondono a tante opinioni che talvolta possono risultare anche diverse ma sempre rispettabili. Motivo per cui mi farebbe molto piacere leggere i vostri pareri in merito, io sono sempre qui.
Ah si, vale anche per chi ha organizzato questo “concorso” per giurati. Che la critica sia vista come un feedback costruttivo.
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