Ci risiamo! Dopo Napoli Comicon, GamesWeek e Lucca Comics, le truffe arrivano anche a Novegro.
Per quanto la refurtiva dell’episodio in questione ammonti a una manciata di euro, troviamo giusto comunicare la notizia per il semplice dovere e diritto di cronaca. Controbattere quello che rischia di diventare un fenomeno diffuso potrebbe diventare presto una necessità primaria siccome le organizzazioni di grandi eventi come questi sono spesso ignare della presenza di figure dannose come quella di cui vi racconteremo tra qualche riga.
Sarebbe davvero un peccato se un ambiente “genuino” come quello dei Comics diventasse sempre più esposto ai sintomi di un male che noi italiani conosciamo bene attraverso tanti altri settori del nostro vivere quotidiano.
Non è una novità, infatti, quando affermiamo che già molte altre manifestazioni a tema ludico siano state avvicinate, in passato, da imbroglioni e impostori vari. A dimostrazione di ciò vi proponiamo un paio di episodi che potranno aiutarvi a capire più dettagliatamente cosa stiamo lamentando:
- Itakon.it spiega il fenomeno del “bootleg” (Truffe su Action Figures fasulle vendute al Lucca Comics 2014)
- Nerdhouse pizzica i truffatori in pieno stile “Le Iene” davanti all’ingresso del Gamesweek
Purtroppo, anche questa volta, accade qualcosa di molto simile ma la differenza sta che la vittima ha documentato quasi nei minimi dettagli (con tanto di foto) l’esperienza subita. Succede ai danni di una cosplayer, Valeria Cabassi, che ci ha autorizzati a riportare quanto ha già prontamente segnalato sulla pagina Facebook dell’evento:
Mi rivolgo a te. A te che sapevi benissimo che mi stavi truffando e ti sei preso i miei soldi vendendomi una scatola vuota. La cosa è andata così:
Ad uno stand che vendeva supereroi lego, non vedendo Iron Man di lego esposto (questa scatola che vedete invece era esposta), chiesi al venditore se aveva ancora un Iron Man di lego, e mi (dopo aver guardato in uno scatolone) disse che li aveva terminati. Gli domandai allora se potevo prendere quello esposto anche se aveva la scatola un po’ rovinata (graffiata). Mi guardò un attimo, perplesso, poi si ricompose e mi disse di sì. Lo pagai €5 e me ne andai tutta soddisfatta del mio acquisto. Tornata a casa, apro la scatola eh: PUF!!!! SEI STATA FREGATA! Il lego non c’era. Solo una scatola vuota con due carte.
Successivamente ho capito il perché di quello sguardo perplesso. Mi sono ricordata che molti standisti espongono le scatole vuote, per evitare furti.
E tu lo sapevi. Lo sapevi che era vuota, come tutte le altre. Ma hai voluto fare il galletto e mi hai venduto una scatola vuota per €5. Wow spero davvero tu ti stia vantando di ciò con i tuoi amici.
Doveva essere il regalo di compleanno per mio cuginetto di 7 anni. Glielo avevo promesso. Purtroppo non mi hai fatto lo scontrino quindi non so come rintracciarti. Però complimenti eh, sarai contento di sapere che un bambino non avrà il suo piccolo Iron Man di lego per il compleanno!
Naturalmente, ciò che raccontato da Valeria precisa una cosa abbastanza preoccupante: a commettere il crimine non è stata un’organizzazione come nel caso di uno dei link proposti sopra ma, bensì, un semplice standista, qualcuno che con l’aiuto di tutti può essere rintracciato ed eventualmente multato dalla manifestazione di cui era membro ed esponente effettivo. Non vi resta che far girare la notizia, con la speranza che chi è stato durante la giornata di ieri al Winter Festival possa ricordare chi o dove. E nel caso che vi fosse capitato di subire delle truffe come questa vi invitiamo a informare lo staff di riferimento e metterlo al corrente dell’accaduto.
Al contrario, un consiglio che ci sentiamo in dovere di dare affinché truffe del genere siano evitate a prescindere, è quello di richiedere SEMPRE lo scontrino in modo che queste persone possano essere rintracciate e bandite dalle fiere. Richiedere lo scontrino è lecito, anzi, doveroso da parte di coloro che espongono un’attività commerciale, motivo per cui qualora lo chiediate non è chi sta dietro lo stand a farvi un favore ma siete voi stessi, in quanto contribuenti del normale funzionamento dell’economia.
Per quanto riguarda lo standista, se ha qualcosa da dire, noi siamo qui in attesa di una risposta. Che anche Valeria e il suo cuginetto vorrebbero tanto avere.
Foto: - Valeria Cabassi - immagini Google
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