Benvenuti, cari lettori, al secondo appuntamento di quest’anno con l’osservazione del cielo notturno.
Come di consueto daremo uno sguardo generale alle stelle e alle costellazioni che ci si presentano davanti, ipotizzando una notte serena, asciutta e tersa, dando maggior risalto alle costellazioni, e relativi oggetti celesti in esse contenuti, che si affacciano novelle sulla scena del firmamento, mentre ci limiteremo a menzionare le altre, invitando chi legge a fare un po’ di ricerche in articoli precedenti per eventuali approfondimenti in merito a queste e a ciò che di mirabile contengono.
Iniziamo il nostro tour nel firmamento da Nord:
Il cielo settentrionale sopra l’OrizzonteNel settore di cielo che sta davanti a noi (nella fascia tra l’orizzonte e 60°) si distinguono chiaramente le costellazioni di Cefeo, che ha la base parallela all’orizzonte ed il vertice verso l’alto, Il Drago, che sembra voler scendere verso l’orizzonte, l’Orsa Minore che se ne sta nel mezzo della visuale, Cassiopea, che assume la sua posizione da seduta e la Lucertola, che sembra voler curiosare su quanto accade, facendo appena capolino sopra la linea dell’orizzonte.
Il cielo del Nord in direzione dello ZenitAlzando la visuale in modo da coprire lo spazio rimanente in direzione dello zenit, incontreremo le costellazioni della Giraffa, la più riconoscibile Orsa Maggiore, la Lince (meno visibile) e l’Auriga.
Ruotiamo in senso antiorario e volgiamoci verso Ovest:
Il cielo d’Occidente vicino l’OrizzonteSempre partendo dall’orizzonte verso l’alto scorgeremo queste costellazioni: la Balena che sta tramontando e sembra far emergere la testa per un ultima boccata prima dell’immersione; anche l’Ariete è ormai prossima al tramonto, e la si trova infatti poco più su della Balena, mentre a fianco dello stesso Ariete troviamo il Triangolo, che sembra disposto a puntare verso l’orizzonte, e a dominare questa parte di scena troviamo il Toro.
Il cielo ad Ovest verso lo ZenitPuntando lo sguardo più in alto possiamo inquadrare pienamente l’Auriga, che occupa buona parte del campo visivo, e parte delle costellazioni dei Gemelli e di Orione.
Giriamoci a Sud per notare che le costellazioni di questo settore hanno le stelle più luminose del periodo.
Settore meridionale del cielo prossimo all’OrizzontePartendo dal basso (come al solito) vedremo le costellazioni (da noi poco note) della Poppa, una delle più grandi, della Colomba e della Bussola, e sopra loro, quasi in posa rampante, il Cane Maggiore, e quasi a precederlo di corsa, la Lepre.
Particolare del cielo del Sud in direzione dello ZenitSpostando la visuale più in alto non possiamo non notare Orione, costellazione regina del periodo, inseguito dall’Unicorno e dal Cane Minore, e sopra quest’ultimo si stagliano i Gemelli e il Cancro, mentre l’Idra chiude quasi a cornice, nella parte orientale del campo visivo, questo notevole insieme di costellazioni.
Se siete stati bravi e avete portato con voi un binocolo, allora potrete dedicare la vostra attenzione a due ammassi aperti nella costellazione della Poppa (ma poste dietro la “testa” del Cane Maggiore): M46 (NGC2437) che si trova ad una distanza di circa 5.400 anni luce dalla Terra, ed ha un’età stimata a 300 milioni di anni. L’ammasso contiene circa 500 stelle, il suo diametro è di 30 anni luce; e M47 (NGC2422), che appare visivamente a fianco di M46 ma che si trova ad una distanza di 1.600 anni luce dalla Terra ed ha un’età stimata intorno ai 78 milioni di anni. Circa 50 stelle si trovano all’interno di questo ammasso, la più brillante è una gigante azzurra. Nel gruppo si conoscono due stelle arancioni che, se sono membri effettivi dell’ammasso, devono essere 200 volte più luminose del Sole.
Infine guardiamo verso Est.
Da questa direzione le costellazioni sorgono quindi ne vedremo di nuove che stanno spuntando all’orizzonte o sono già abbastanza alte su di esso.
Dritto davanti a noi, tagliata a metà dalla linea d’orizzonte, sta infatti sorgendo la costellazione della Vergine; sempre ad altezza di orizzonte si vede, sorto quasi del tutto ma ancora coricato su di esso, la costellazione del Bifolco o Bootes la cui stella principale (αBoo), nota come Arturo, che deriva dal Greco Ἀρκτοῦρος (Arktôuros) il cui significato è il “guardiano dell’Orsa“, è una gigante arancione e ha una luminosità 113 volte superiore a quella del Sole, ma diviene circa 200 volte più luminosa del Sole se si considera la sua emissione anche nell’infrarosso, il che ne fa l’astro più luminoso entro la distanza di 50 anni luce dal Sole. Già ben sopra l’orizzonte ci sono la Chioma di Berenice e i Cani da caccia, mentre poco più in alto si intravede il Leone. Se siete muniti di binocolo potete osservare, nella costellazione dei cani da caccia, ma sito in realtà a metà via tra la Chioma e Bootes, l’ammasso globulare M3 (NGC5272). Questo ammasso è uno dei più grandi e luminosi, ed è formato da circa 500.000 stelle. È situato a una distanza di circa 33.900 anni luce dalla Terra ed ha una magnitudine apparente di 6,2 che lo rende visibile a occhio nudo in determinate condizioni. In M3 sarebbero state trovate 212 variabili.
Alzando gli occhi verso lo zenit vediamo nitidamente le costellazioni del Leone e del Cancro, e più verso settentrione si vedono il Leone Minore e l’Orsa Maggiore
Questo è quanto, in relazione alle costellazioni. Certo nel cielo non ci sono solo le “stelle fisse” ; per questo motivo vi segnalo le congiunzioni planetarie avvenire nel resto del mese:
Congiunzione Luna – Giove, giorno 23 ore 21
Il luminoso disco lunare nella notte tra il 23 e il 24 febbraio attraversa la parte inferiore della costellazione del Leone, dove viene a trovarsi in congiunzione con Giove.
Congiunzione Luna – Marte, giorno 29 ore 4
Prima dell’alba del giorno 29, il mese di febbraio si conclude così come era iniziato, con la Luna prossima all’Ultimo Quarto in congiunzione con Marte, ancora nella costellazione della Bilancia. Più in basso si riconoscono Antares nello Scorpione e Saturno nell’Ofiuco.
Detto questo, non mi resta che augurarvi delle buone osservazioni!
Arrivederci al prossimo articolo!
Fonti:
Astronomia.com il portale italiano di astronomia, per le informazioni relative alle congiunzioni;
Wikipedia, l’enciclopedia libera, per i deti tecnici di stelle e DSO menzionati;
Stellarium, un planetario software open-sources, per le immagini di riferimento.
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