Per noi del Bosone l’attesa per Gō Nagai sensei ospite al Romics 2016 per l’edizione primaverile, era cominciata in questo articolo in cui vi consigliavo cinque manga del maestro giapponese per ingannare il tempo prima dell’evento.
Durante tutta la kermesse romana il Maestro ha fatto una serie di comparse in fiera, e tutto è culminato poi con la premiazione nella giornata di domenica.
Vediamo quindi le apparizioni di Gō Nagai e la bellissima mostra!
Le apparizioni del maestro al Romics iniziano venerdì per una serie di interviste dedicate. Molte le tv interessate all’evento, coperto anche da alcuni giornali nazionali e ovviamente da parecchi siti internet dedicati all’animazione. Una delle interviste, quella ufficiale della fiera, è disponibile sui canali social del Romics. A seguire Gō Nagai si è recato nei padiglioni per un tour e soprattutto per visitare la mostra a lui dedicata.
Sky intervista Gō Nagai
La mostra su Gō Nagai. Vero fiore all’occhiello di tutti i sotto eventi tematici del Romics, è stata presentata come una galleria d’arte e vedeva una serie di locandine italiane e internazionali sulle opere del maestro, con una tendenza verso i manga mecha che per gli altri generi (era presente qualche locandina di Violence Jack e Devil Man); presentava, inoltre, una mostra di modellini e gadget di varie collezioni private, un maestoso braccio di Ufo Robot e tre statue rappresentanti rispettivamente Mazinga Z, Il Grande Mazinga e Ufo Robot Goldrake.
Il poster che mi è piaciuto di più nella mostra!
Ma questo tour nel mondo del maestro non è stato l’unico evento collegato alla premiazione. Venerdì pomeriggio si è tenuto, infatti, un concerto delle sigle legate alle opere di Gō Nagai: Ufo Robot e il Grande Mazinga su tutte. Special guest, Giorgio Locuratolo doppiatore di molti protagonisti legati al maestro. Ulteriori tributi si sono tenuti con l’ausilio del regista e degli attori del film Lo chiamavano Jeeg Robot, il cui titolo richiama ed è dedicato tutto al famoso anime.
E finalmente, la premiazione!
Giunti quindi al giorno clou, approfitto della premiazione al Maestro con il Romics d’Oro per fare qualche considerazione. Durante l’appuntamento, infatti, Gō Nagai si è presentato con una comparsata negli ultimi quattro minuti, dopo un’ora e mezza di attesa. Tutto ciò, collegato al fatto che alcuni ragazzi, sui canali social ma anche di persona e per esperienza personale, hanno lamentato cattivi trattamenti da parte della security e, non per ultimo, alla scelta di concedere solo pochi autografi a pochi selezionati, ha fatto storcere il naso a molti.
Ovviamente si parla di un artista di calibro internazionale come pochi, nell’ambito della cultura giapponese, ma fa molto pensare il fatto che gli eventi collegati a lui siano stati molto più interessanti e fruibili che la presenza stessa del maestro: ma non si poteva optare per sessioni di autografi o un bel dibattito moderato?
Nonostante tutto, vedere Gō Nagai è stata un’emozione incredibile, come ritrovare un pezzo d’infanzia, qualcosa con cui sei cresciuto. Ed anche se ti abbiamo visto da lontano, e per pochi istanti, grazie Gō Nagai Sensei.
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