Il Pianeta Proibito

Il Pianeta Proibito (titolo originale Forbidden Planet) è un film del 1956, del regista Fred M. Wilcox.

Il Pianeta Proibito è il primo film di fantascienza che io abbia mai visto.

il pianeta proibito - astronave

Prima di parlarne, però, devo fare una premessa:

a mio parere, alla fine del primo film della saga di Guerre Stellari, con l’esplosione della MORTE NERA, nasce il cinema di fantascienza “moderno” e finisce la “golden age” della SCI-FI cinematografica.

Prima di Star Wars i film di fantascienza erano tutti un po’ surreali, colmi di effetti speciali improbabili, di astronavi analogiche, di astronauti più marinai che uomini dello spazio.

Jules Verne occhieggiava sornione dietro ogni singola scena di ogni singola pellicola.

Dopo Star Wars nulla sarà più lo stesso e la fantascienza, finalmente, diventa reale, a portata di mano e con molte meno lucette sui calcolatori.

Il Pianeta Proibito, dicevo…

È ambientato nel XXIV secolo, protagonista l’incrociatore spaziale C-57-D, in missione sul pianeta Altair IV.

Inviato in cerca dei sopravvissuti della spedizione Bellerofonte, di venti anni precedente, scomparsa nel nulla…

Per farla breve ed evitare spoiler (anche se il film è del 1956 c’è la possibilità che qualcuno non sappia come va a finire) mi preme raccontare che, oltre a trovare i superstiti della prima spedizione, gli spazio-soccorritori troveranno molto altro, a partire dalle vestigia dei misteriosi KRELL.

Il Pianeta Proibito, liberamente tratto, addirittura, dalla TEMPESTA di Shakespeare è un crescendo di emozioni e di misteri.

Il tutto condito da effetti speciali un po’ ingenui e da personaggi che, qualche volta, possono sembrare grotteschi.

Ma sono inezie che non ne scalfiscono il fascino anzi, paradossalmente, lo esaltano.

Il Pianeta Proibito è anche il film in cui appare Robby, the Robot

pianeta proibito

Robby è il primo robot cinematografico a obbedire alle asimoviane “tre leggi della robotica” (ne ho scritto qui).

Se confrontato con l’elegante e scintillante C-3PO è praticamente uno scatolone con braccia e gambe

Ma anche se l’evoluzione robotica nel cinema ha reso Robby un marchingegno obsoleto, continuo a essere affezionato al primo automa che io abbia mai visto in un film.

Lo ammetto, la sua imitazione-giocattolo è stata per molto tempo, anche oltre il lecito consentito, un fedele compagno di gioco.

Il Pianeta Proibito è un film difficile da raccontare.

Anche solo accennare alle misteriose entità che popolano la pellicola servirebbe ad annullare i colpi di scena che si susseguono.

Ci sono naturalmente delle “incongruità”:

che dire, per esempio, della fantastica scena del passaggio dalla “ultravelocità” alla velocità “normale”.

O della presenza nell’equipaggio di un cuoco con il regolare grembiulone d’ordinanza.

pianeta proibito

Oppure del fatto che l’incrociatore stellare C-57-D venga pilotato in modalità manuale dal suo comandante (Leslie Nielsen in persona).

O, ancora, del fatto che per comunicare con la base gli intrepidi spaziali debbano smontare addirittura il  motore dell’astronave (che per la verità assomiglia a uno scaldabagno…).

Ma risultano essere piccoli peccati veniali, che certo i nostri occhi “post Star Wars” non possono fare a meno di notare, ma che non tolgono al Pianeta Proibito il fascino e l’emozione proprie di una grande storia.

Da vedere assolutamente.

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