Quando i mondi si scontrano è un film del 1951.
La valutazione della pellicola non può non tener conto di questo.
Quando i mondi si scontrano è un film profondamente radicato nel suo tempo:
guai a guardarlo con gli occhi “post Star Wars” (ne ho parlato qui) visto che se ne perderebbe completamente il senso.
Per poter godere appieno della visione di quando i mondi si scontrano occorre tenere ben accesa la “sospensione dell’incredulità”.
Occorre, per questo, guardarlo con gli occhi degli anni cinquanta.
Per ben capirsi Quando i mondi si scontrano è, forse, il primo film di fantascienza di genere apocalittico.
Per poterlo raccontare, almeno un pochino, occorre provare ad aggirare il “pericolo spoiler”.
Spero che, anche disvelandone la trama, la curiosità vinca.
Brevemente:
la stella Bellus e il suo pianeta Zyra si avvicinano al sistema solare e la rotta è tale che la terra si trova proprio nel mezzo.
Con la certezza di emergere dallo scontro come polvere cosmica e molecole disaggregate.
La scoperta causa prima scetticismo, poi panico e si avvia la costruzione di un Arca che possa portare pochi fortunati su Zyra.
Il pianeta alieno, sorprendentemente, si rivela infatti adatto alla vita umana.
C’è un lieto fine, perché non era possibile ipotizzare il contrario, ma è un lieto fine dolce-amaro.
Come detto il film è un’opera degli anni cinquanta:
il mondo cerca di riprendersi dalla guerra ma, la paura dell’atomica e del “nemico di oltre-cortina”, permeano il sistema di vita occidentale.
C’è un senso di sfiducia nella “gente” e nell’atteggiamento dell’uomo verso i suoi simili che nemmeno la fede nella divinità SCIENZA riesce a esorcizzare.
La grande astronave pronta sulla sua rampa inclinata è un’immagine che potrebbe essere stata ideata da Jules Verne in persona.
Rappresenta il futuro, la fiducia nell’intelletto, la voglia di raccogliere la sfida e di alzare il pugno al cielo, la possibilità della SCIENZA di salvare l’umanità.
I piccoli e patetici uomini che lottano per i miseri 50 posti disponibili rappresentano, invece, l’ineluttabilità delle bassezze umane.
Raccontano la voglia di guerra e sopraffazione, la sfiducia nell’umanità e l’egoismo della specie che possiede il pianeta.
Quando i mondi si scontrano è zeppo di incongruenze (un assaggio lo trovate qui) che mettono a dura prova la sua “verosimiglianza”.
I suoi effetti speciali sono ben poca cosa rispetto ai suoi remake catastrofici.
Anche con questi piccoli difetti, resta comunque godibile e ricco di phatos.
Quando i mondi si scontrano finisce con la distruzione totale della terra, sappiatelo.
Non poteva essere altrimenti e non ci sono eroici astronauti che risolvono il problema.
Nessuno fa detonare testate atomiche in giro per lo spazio come in Deep Impact e Armageddon.
Quando i mondi si scontrano è un capolavoro della Fantascienza Classica.
Credo che sarebbe un vero peccato perderselo.
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