Il prossimo 26 aprile il canale streaming Hulu rilascerà i primi tre episodi di The Handmaid’s Tale (Il Racconto dell’Ancella), adattamento televisivo dell’omonimo romanzo distopico di Margaret Atwood del 1985.
The Handmaid’s Tale
È una delle serie più attese di questa primavera e sicuramente quella con la maggiore impronta politica. Molti di voi ricorderanno, infatti, la protesta messa in atto, Texas, lo scorso marzo contro la legge anti-aborto; le autrici della protesta si sono presentate in Senato vestite come le ancelle di The Handmaid’s Tail.
La serie
La vicenda è ambientata nella Repubblica di Gilead, gli ex Stati Uniti divenuti una teocrazia totalitaria di stampo biblico, improntata al controllo del corpo femminile; qui le donne sono totalmente sottomesse agli uomini e utili solo per la riproduzione.
La protagonista è Offred, una delle poche donne rimaste fertili; in un mondo dove la maggior parte delle persone sono sterili a causa dell’inquinamento, la donna è costretta dalla società a diventare schiava sessuale del Comandante al solo scopo di dare a lui e sua moglie un figlio.
Dimenticatevi, quindi, dei vari Hunger Games, Maze Runner o Divergent: The Handmaid’s Tale è direttamente paragonabile a 1984 o Il Mondo Nuovo, con la carica emotiva di uno scenario quanto mai attuale. Non per nulla il libro ha avuto un’impennata di vendite dopo l’elezione di Trump a Presidente; e non è una battuta, purtroppo.
La serie presenta un cast di tutto rispetto: Elizabeth Moss, la Peggy Olson di Mad Men, interpreta Offred, e pare si sia superata in quest’interpretazione; Joseph Fiennes è il Comandante, mentre Yvonne Strahovski (Chuck) interpreta sua moglie Serena.
Nel cast anche Alexis Bledel, la Rory di Gilmore Girls, nel ruolo di Ofglen, un’altra ancella “amica” di Offred, e Samira Wiley (Orange is the new black), interprete di Moira.
Accoglienza della critica
La critica statunitense ha visto in anteprima i primi tre episodi, e ne è entusiasta. Concordano tutti nell’affermare che sia una serie ben fatta, che tratta temi molto profondi e molto attuali.
Il New York Times scrive che “La serie Hulu arriva con una risonanza inaspettata nell’America di Trump”; TVLine dà alla serie un A-, descrivendola come “un incubo avvincente che vale la pena di essere guardato, perché il parallelismo tra il mondo mostrato nei frequenti flashback e il nostro clima politico attuale non può essere ignorato”; secondo Harper’s Bazaar è “l’horror femminista di cui il 2017 ha bisogno”.
Purtroppo non si sa ancora se e quando la serie arriverà in Italia, né su che piattaforma o canale; un vero peccato. Nell’attesa di poterla vedere anche sui nostri canali non esitate a leggere il libro, se ancora non lo avete fatto.
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