L’hype per la settima stagione di Game of Thrones è ormai alle stelle; HBO approfitta del momento per calare il poker d’assi: l’annuncio che non uno, non due, ma ben quattro spin-off sarebbero in lavorazione.
Ovviamente il fandom è andato in brodo di giuggiole: tutti coloro che ormai avevano già vestito il lutto per l’imminente fine della serie hanno esultato; la speranza è che almeno uno dei quattro veda la luce e bissi il successo della serie madre. Speranza di tutti HBO compresa, che evidentemente non vuole rinunciare alla sua gallina dalle uova d’oro.
Ancora nulla si sa con certezza; in un comunicato l’emittente annuncia che i nuovi scritti “esploreranno diversi periodi del ricco e vasto universo creato da George R. R. Martin”; inoltre Benioff e Weiss non saranno coinvolti in qualità di autori, bensì come produttori esecutivi. Il team chiamato dall’emittente a lavorare sui progetti comprende nomi del calibro di: Max Borestein (Kong: Skull Island), Jane Goldman (Kick Ass), Brian Helgeland (L.A. Confidential) e Carly Wray (Mad Men). Martin sarà comunque coinvolto personalmente in almeno due dei progetti.
I dubbi in merito non mancano, soprattutto perché la storia delle serie tv è costellata di fallimenti: dobbiamo, per caso, ricordare Joey, spin-off di Friends, o Once Upon a Time in Wonderland? Solo per citarne un paio.
A preoccupare è anche la mole di lavoro: quattro nuovi progetti non saranno troppi? Anche perché una serie come Game of Thrones non può che generare aspettative elevate a causa degli standard già raggiunti, altissimi sia per budget che per qualità di storie e cura nei dettagli. Il rischio che i nuovi progetti non siano all’altezza è tutt’altro che remoto.
Bisogna ammettere, però, che da sempre HBO è un marchio di garanzia per quanto riguarda la qualità degli show prodotti, basti pensare non solo a Game of Thrones ma anche al recente Westworld. Difficile pensare che l’emittente si lanci in un progetto solo per cavalcare l’onda del successo e non perché ci creda veramente, senza garantire l’altissimo livello al quale ci ha abituati.
E allora quali potrebbero essere questi possibili spin-off di una delle serie più importanti, se non forse LA più importante, degli ultimi dieci anni? Ne abbiamo identificati quattro.
La Ribellione di Robert Baratheon
Il più accreditato non può che essere la ribellione di Robert Baratheon, storia che ha dato il via agli eventi della serie madre e che più volte viene citata. Ne abbiamo infatti avuto un accenno nella sesta stagione, nell’ultimo episodio quando viene rivelata la reale identità di Jon Snow. Dovremmo quindi vedere raccontata la storia di Robert Baratheon innamorato di Lyanna Stark; il rapimento di lei da parte dell’erede al trono dei Sette Regni Rhaegar Targaryen; il conseguente scontro tra gli eserciti del Nord alleati con quelli delle Terre della Tempesta, contro il Re Folle Aerys II Targaryen (padre di Daenerys).
Insomma questa storyline ci permetterebbe di rivedere molti personaggi amati, come Ned Stark, benché più giovani, e approfondire meglio i legami, le alleanze e le rivalità tanto amati nella serie madre. Per questo sarebbe la scelta più ovvia, ma proprio per questo la più difficile da gestire.
La Ribellione dei BlackFyre
Di nuovo una ribellione, ma questa volta avvenuta cento anni prima delle vicende raccontate nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Daemon BlackFyre, figlio bastardo del re Aegon IV Targaryen, si ribellò al fratellastro re Daeron II Targaryen, dichiarandosi indipendente dalla famiglia.
Questa sarebbe una trama con ottimi spunti: molti personaggi, poche ma spettacolari battaglie, come quella di Campo dell’Erba Rossa, intrighi e una figura carismatica come Daemon. Senza contare l’intreccio con la famiglia Martell di Dorne che, diciamoci la verità, non è stata caratterizzata molto bene nella serie madre.
Aegon il conquistatore
Forse la più epica delle storie che possono essere raccontate è quella di re Aegon I Targaryen, il Conquistatore.
Aegon I, insieme al suo drago Balerion il Terrore Nero e alle due sorelle-mogli, sbarcò da Roccia del Drago sul Continente Occidentale con l’intenzione di unificarlo sotto il suo dominio; di vittoria in vittoria conquistò tutti i Sette Regni tranne Dorne, portando però ovunque morte e distruzione. Al termine della conquista fondò Approdo del Re e iniziò la costruzione della Fortezza Rossa; con le spade dei suoi nemici uccisi forgiç il Trono di Spade dal quale regnò sul continente unificato.
Sarebbe una storia di una potenza incredibile, epica, spettacolare; è anche vero che le numerose battaglie che prevedono armi e draghi giganteschi, richiederebbero un budget elevatissimo per la realizzazione; questo potrebbe essere troppo dispendioso per una serie che, almeno all’inizio, potrebbe non catturare il favore del pubblico.
I Primi Uomini e la Guerra contro i Figli della Foresta
Interessante, ma forse meno appetibile per i fan di Game of Thrones è questa storyline, che si sviluppa circa 12.000 anni prima di Aegon il Conquistatore. Verrebbe narrata la vicenda dei primi esseri umani approdati sul Continente Occidentale, che bruciarono e abbatterono gli alberi-diga scatenando la guerra con i Figli della Foresta. La pace che fu sancita tra loro durò 4.000 anni, fino all’arrivo della Lunga Notte e degli Estranei.
Si tratterebbe di una sorta di preistoria del Sette Regni, e benché faccia parte di questa anche l’eroe Azor Ahai, la cui reincarnazione è il fulcro della ricerca di Melisandre, appare troppo lontana dalle vicende della serie madre per essere apprezzata da un pubblico vasto.
In ogni caso tutti questi progetti sono ancora in fase embrionale e poco o nulla è definito. La stessa HBO ha affermato “Non abbiamo scadenze temporali ben delineate. Gli scrittori si prenderanno il loro tempo e poi faremo tutte le valutazioni necessarie una volta che avremo le sceneggiature complete in mano”
Ai fan non resta che aspettare le prossime due stagioni e fantasticare sul proseguimento del franchising.
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