Bello (forse) e impossibile (certo) (cit.).
Sabato, insieme alla mia fidanzata, al mio migliore amico ed ai miei cugini, mi ritrovo in una delle entrate alle mura di Lucca.
Ci dirigiamo al Welcome Desk adiacente alla Japan Town. Niente fila per ritirare i braccialetti, fila chilometrica per entrare alla Japan Town, leit motiv del giorno: “torniamo dopo”.
Una Critica al Lucca Comics 2017
Ci dirigiamo verso zona Santa Croce. Visitiamo lo stand Negan & Friends, entriamo e mi scopro all’interno di una semplice fumetteria.
Niente sconti, pochi gadgets in vendita, nessun omaggio. Andiamo verso lo stand Nintendo, altra fila chilometrica che non scorre, leit motiv: “torniamo dopo”.
Scendiamo giù e ci dirigiamo verso lo stand di Dragon Ball Super. Entriamo e troviamo action figure, una fila per tirare delle palline e vincere un cartoncino a forma di capelli blu e nient’altro.
Andiamo verso lo stand Panini. Perlomeno c’è un percorso di seria consultazione di fumetti, ma niente gadgets senza acquisti e niente acquisti con sconti.
Insomma, ennesima fumetteria senza un minimo di accoglienza.
Il trauma avviene quando arriviamo in prossimità degli stand NETFLIX.
Credo di non aver mai visto una fila senza fine. Sabato l’ho vista. E non scorreva, una fiumana stagnante di gente che niente faceva a Lucca se non stare ferma in piedi. Leit motiv con aggiunta: “torniamo dopo, si svuoterà”.
Decidiamo di salire sulle mura a SUD per il consueto giro tra stand e cosplay. Cosplay al solito divertenti ma meno numerosi degli altri anni, così come gli stand.
Come ogni anno mi dirigo allo stand di The Walking Dead nella speranza di qualche novità.
Inutile, al solito è tutto un finto container ed un banchetto di fumetti (che non puoi mai sfogliare) e t-shirt.
Ovviamente anche in questo caso nessun gadget ma neanche una minima novità, se non il volume “Negan è qui”. Già visto nel padiglione Negan e che la mia fumetteria di fiducia Popstore offre con uno sconto migliore (migliore in quanto presente).
Il motivo della Critica
Ad un certo punto mi fermo in strada e penso: “ma che senso ha venire fino a qui?”.
Attendo di rispondere alla domanda, c’è ancora qualche ora per girare e trovare qualcosa di interessante.
Continuiamo la nostra passeggiata senza trovare nessuno stand interessante, finché decidiamo di scendere giù e percorrere Corso Garibaldi in cui vi è probabilmente ogni anno la parte migliore di Lucca.
La serie di padiglioni Garibaldi colmi di espositori di fumetti. Lì puoi davvero motivare il nome della manifestazione. Terminato il giro di questi padiglioni, ci ritroviamo nuovamente davanti agli stand NETFLIX.
La situazione è identica a quella di qualche ora prima.
Ieri, tramite le recensioni sulla pagina della manifestazione, ho potuto leggere che hanno “chiuso” lo stand alle 17 (per evidente mancanza di tempo).
Eppure la gente era comunque ancora li in fila, negli stessi punti, sino a sopra le mura.
Affranto dico agli altri di dirigerci verso la Japan Town come ultima tappa della nostra ennesima esperienza a Lucca (erano più o meno le 17.30).
Sulla strada, dal nulla, notiamo il padiglione di Mazinga Z Infinity ma non c’è il tempo materiale di visitarlo.
Arriviamo quindi alla Japan Town che altro non è che una serie di stand di cianfrusaglie (che si ripetono da stand a stand).
Il padiglione Bandai non è altro che uno store con prezzi stratosferici ed infine c’è l’ennesimo padiglione di Dragon Ball. Un po’ più carino del precedente ma pressoché inutile da realizzare l’uno distante dall’altro centinaia di metri.
Usciti dalla Japan Town, distrutti da 4 ore di viaggio ed 8 di pellegrinaggio tra le vie di Lucca, usciamo dalle mura ed andiamo a farci una pizza, nell’attesa di tornare in auto per altre 4 ore di viaggio.
A mente fredda cosa rimane di tutto questo?
Abbiamo speso 50 euro a testa tra viaggio, biglietti, parcheggi (senza contare ciò che abbiamo parsimoniosamente acquistato) per cosa?
Tanti padiglioni non erano nemmeno segnalati nella mappa e ce li siamo persi (io personalmente quello di Star Comics per il 20’esimo anniversario di One Piece o di alcuni editori tipo Bao).
I padiglioni che abbiamo visitato erano spogli di gadgets o anche solo di riproduzioni 1:1.
Ogni volta che sono entrato in un padiglione ho avuto la sensazione di una scatola vuota in cui l’unica cosa che potevi fare era spendere una vagonata di soldi per ogni minimo oggetto da acquistare.
Mentre i padiglioni più interessanti ed esclusivi come quelli di NETFLIX e Stranger Things erano impraticabili.
Per le vie della città non c’era alcuna segnalazione adeguata e quando come ogni anno ho imparato ad orientarmi nella direzione di alcuni padiglioni, ho notato che tante segnalazioni erano errate.
Cosa resta alla fine? La critica sussiste in…
Una serie di stand e negozi con oggetti sovrapprezzati che su Wish si trovano ad un prezzo 1,2,5,10 volte minore, una serie di padiglioni posizionati in maniera distante, confusa e dispersiva ed un’organizzazione del tutto inefficiente.
L’esempio più eclatante è quello dei ragazzi che all’entrata dei padiglioni non chiedono solo il braccialetto (distinto per colore e data) ma anche i biglietti.
E se li avessimo cestinati una volta ottenuto il braccialetto? E nel momento in cui li tiro fuori perchè veniamo accolti nel padiglione ancor prima che possano essere controllati?
Ma più semplicemente che senso ha questa cosa dal momento che ho già fatto una fila iniziale (che dovrebbe essere l’unica perdita di tempo effettivo) per essere accolto al Welcome Desk?
Insomma, mai più di quest’anno il Lucca Comics è stato fumo negli occhi per chi come me sa di trovare le stesse identiche cose al Salone Internazionale del Libro o al Torino Comics.
E allora il senso di fare tutta questa sfacchinata? A questo punto tanto meglio dirigersi al Romics (appena iniziato) o al Napoli Comicon. Perlomeno nella peggiore delle ipotesi mangerò un tantino meglio. E senza biglietto!
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