Sciacca: avvelenati più di 30 randagi
Il randagismo è un fenomeno che si sta combattendo da tantissimi anni, soprattutto nel Sud Italia, dove ha raggiunto livelli impensabili e le azioni per cercare di alleviarlo sono sempre più difficili da attivare.
Sgomento ed un silenzio assordante per ciò che è accaduto il 19 Febbraio a Sciacca (AG), in Sicilia, dove più di 30 cani, inclusi cuccioli (come in foto), sono stati barbaramente avvelenati mentre altri sono scomparsi.
Si arriva addirittura a usare maniere spiacevoli, come appunto la preparazione di esche avvelenate per eliminare qualche cane di strada.
Che sia la paura di un possibile morso o di un aggressione, a spingere alcune persone ad adottare simili misure, o anche per il solo piacere di inveire sugli animali, è assolutamente un’azione disumana e senza rispetto per la vita.
I residenti che abitavano nel quartiere dove è avvenuta la strage, ma anche altre persone come volontari ed associazioni che si recavano in loco per i cani, li conoscevano ed erano consapevoli di quanto fossero innocui.
Ciò rende l’accaduto ancora più triste, suscitando grande rabbia e desiderio di giustizia per l’omicidio di questi cuccioli innocenti.
La bonifica mai avvenuta del territorio
Per legge, il sindaco è responsabile dei randagi e degli animali vaganti sul territorio del suo comune, per cui in caso di ritrovamento di esche avvelenate bisogna attivare la procedura di bonifica del territorio interessato.
Tuttavia ciò non è stato mai fatto, nonostante le diverse e ripetute segnalazioni di tali ritrovamenti e avvenimenti passati.
D’altronde si sa, affinché vengano mosse le acque deve accadere sempre il peggio.
L’area di Contrada Muciara è attualmente sotto sequestro e le indagini sono ancora in corso.
Sono state acquisite alcune telecamere di sorveglianza da due aziende situate nei dintorni che verranno esaminate per cercare di risalire ai responsabili o avere maggiori informazioni, al fine di migliorare le indagini.
Inoltre i Carabinieri hanno fatto esaminare “l’arma del delitto”, delle carcasse di pollo trattate con degli insetticidi molto potenti usati in agricoltura e per le quali occorre una licenza ed un patentino opportuno per l’utilizzo e l’acquisto di tali sostanze.
Una piccola informazione che però restringe, se pur di poco, il campo.
Conferenza a Sciacca sul randagismo
Si è svolta ieri, nel Comune di Sciacca, una conferenza sui servizi per poter affrontare il fenomeno del randagismo.
A partecipare alla discussione: l’amministrazione, il servizio veterinario dell’ASP ed alcune associazioni animaliste.
Il sindaco, Francesca Valenti, ha proposto varie iniziative ma ha ribadito il problema che impedisce la realizzazione di tali misure: la mancanza di siti sul territorio.
Nel frattempo, il medico veterinario ribadiva l’importanza della sterilizzazione.
A questo punto, tutti hanno concordato sul fatto che la Regione debba dei finanziamenti per la risoluzione del problema randagismo.
Manifestazione a Sciacca
La popolazione chiede giustizia e, infatti, è stata organizzata una manifestazione dalla Confederazione Associazioni Animaliste (caa) della Sicilia, che si terrà sabato 24 e domenica 25 febbraio, dalle 15 alle 17, in piazza Scandaliato, per dire basta all’uccisione di esseri viventi indifesi e ribadire le ragioni in difesa degli animali.
L’accaduto è seguito da tantissimi su tutti i social network, post minacciosi da animalisti e non, spinti dall’odio nei confronti di chi avrebbe dovuto prendere provvedimenti già da molti anni.
Come dargli torto!
Tra questi vi è anche un alto dirigente della Regione Sicilia, Salvatore Cocina, che nel suo profilo personale si è scagliato contro le autorità comunali e la città.
Sono già 1000 le adesioni raggiunte per la protesta, tra cui Animalisti Italiani onlus, Anta onlus, Enpa, Iapl Italia onlus, Lav, Lndc Animal protection, Leidaa, Lida, Meta, Oipa, Ugda, Aristogatte, Felici nella coda, I Canuzzi onlus, L’Altra zampa, Nel mondo di Peggy, Randagioioso, Save the World, Tutti per Fido, Upa.
Parla Brambilla
Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, è intervenuta sull’argomento attraverso una lettera al sindaco.
L’uso del veleno per risolvere, con un macabro e inaccettabile fai-da-te, l’emergenza randagismo è purtroppo cosa di tutti i giorni, in Sicilia e in altre Regioni del Paese. Ma le dimensioni del massacro dicono che in alcuni territori, e l’agrigentino è certamente uno di questi, si è ormai passato ogni limite.
Prosegue dicendo:
Il massacro che si va scoprendo in queste ore desta giustamente l’indignazione non solo dei siciliani che amano gli animali, ma delle persone sensibili di tutto il Paese. A questi livelli di degrado non si arriva in un giorno: ci sono precise responsabilità che devono essere individuate e istituzioni che vanno richiamate al loro dovere.
Intanto la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente ha deciso di presentare una denuncia contro ignoti e di scrivere al sindaco di Sciacca per chiedere l’immediata e rigorosa applicazione di tutte le norme vigenti sui bocconi avvelenati e per la lotta al randagismo.
Per chi volesse partecipare in altri modi, è stata creata una petizione da poter firmare per chiedere che la Regione Sicilia affronti drasticamente il fenomeno del randagismo onde porre fine ad episodi come quello di Sciacca.
Clicca qui se anche tu vuoi firmare la petizione!
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