Comicult 2018: cala il sipario sulla Prima Edizione

Il concerto di Giorgio Vanni segna la fine di questa 3 giorni all’insegna del fumetto. Ma la giornata conclusiva del Comicult 2018, non si risparmia negli incontri votati alla cultura e alle forme d’espressione.

Gli eventi del Comicult 2018 che abbiamo seguito

Al Comicult 2018 c’era anche lui; questo tristissimo otaku. Poverino.

A pochi minuti dall’apertura, abbiamo il piacere di assistere a un dibattito sui formati editoriali e sui condizionamenti espressivi nei fumetti. Una discussione quasi-accademica ma alla portata di tutti grazie a un’esposizione a dir poco illuminante del prof. Bruno La Vergata.

Prosegue poi la NipponiCS con un seminario dedicato all’Haiku in cui si spiega questa forma d’arte poetica. Inoltre, l’occasione è propizia per presentare il libro di Vittorio Pignataro, “Passijati”, volume dedicato agli Haiku ma con una piccola eccezione: la lingua in cui sono scritti è il dialetto calabrese!

Qualche ora più tardi è il momento per un convegno letteralmente epico: Dadobax e The Pruld uniscono le forze per parlare di videogiochi come forma d’arte. Non a caso, l’appuntamento è stato chiamato “Feel the Videogames” e in questo frangente, entrambi i youtuber hanno condiviso le proprie opinioni con una nutrita affluenza di spettatori.

Nel frattempo, l’area cinema non si ferma un momento e continua imperterrita a battere sull’incudine; si parla di doppiaggio con Alex Polidori e Manuel Meli, prosegue Gualtiero Cannarsi e Sara Fadda con le Canzoni degli Anime. Nel pomeriggio, invece, Adrian Fartade ci porta a spasso nello spazio, alla scoperta dei pianeti del nostro sistema solare.

Inutile ribadire quanti colori abbiano invaso i padiglioni durante il contest cosplay a cura della Epicos.

Non ci resta che augurare ai ragazzi e allo staff intero di poterci regalare un’edizione anche per il 2019.

Il report della terza giornata è concluso ma tanti contenuti aspettano di essere programmati, motivo per cui dovreste rimanere sintonizzati con il Bosone!

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Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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