Da qualche giorno, in Cina, è iniziata una manifestazione molto attesa durante l’anno e che coincide con il solstizio d’estate: parliamo del Festival Yulin.
Chiamata anche Dog Meat Festival (festival della carne di cane), i veri protagonisti di questa triste vicenda sono i migliori amici dell’uomo.
L’evento inizia il 21 giugno di ogni anno (anche se la mattanza inizia una settimana prima, con i preparativi) e dura fino alla fine del mese. E’ una manifestazione non ufficiale – non unanimamente riconosciuta dai cittadini cinesi – che è nata nel 2009. La sua attrattiva principale è la cattura e la successiva uccisione di circa 20 mila animali tra cani e gatti.
Il festival ha origine da una credenza popolare
Durante il festival Yulin, randagi e cani di proprietà (quindi rubati alle rispettive famiglie) subiscono violenze e maltrattamenti che superano la nostra immaginazione. Ciò che è davvero scoraggiante è che la tradizione nasce da una serie di convinzioni socio-culturali degli abitanti del luogo. festival yulin
Questa cultura viene tramandata da generazione in generazione, secondo la quale mangiare carne di cane nel giorno del solstizio d’estate, porterebbe benefici e salute.
Qualche esempio: secondo chi pratica questa malsana tradizione, mangiare la carne di animali con il collare (quindi che in vita sono stati presumibilmente trattati bene) scongiurerebbe il caldo durante i mesi estivi.
E ancora; gli spasmi che gli animali hanno durante la cottura, migliorerebbero le proprietà della carne che incentivano le prestazioni sessuali di chi la mangia.
Si basa su questo genere di convinzioni, il macabro spettacolo di Yulin che va avanti da oltre 100 anni all’insegna della crudeltà.
Il triste destino degli animali di Yulin
Abbiamo parlato di maltrattamento animale in maniera estrema, e non si è esagerato. festival yulin
Infatti cani e gatti, cuccioli o adulti che siano, vengono rinchiusi a gruppi tra i 5 e 10 elementi, in gabbie di ferro molto strette, con zampe e muso legati per ridurre gli strazianti lamenti o per evitare che si azzannino tra loro. Per giorni rimangono senza cibo e acqua, subendo il calore dei giorni afosi, fino a quando non giunge il loro destino.
Chi partecipa a questo massacro, sceglie un cane e decide il modo in cui sarà ucciso e come sarà successivamente “cucinato”. I cani possono quindi morire perché presi a bastonate ma spesso la tortura si protrae perché a volte, mentre vengono spellati o peggio ancora, mentre vengono cotti, sono ancora vivi. La fase di bollitura può durare dai 20 ai 30 minuti, un tempo lungo e sofferente. E avviene sotto gli occhi di tutti!
Precisiamo: il ministero della sanità cinese ha stimato che ogni anno, a seguito del festival Yulin, circa 3 mila persone muoiono per aver contratto il virus della rabbia.
Dopo un lungo periodo, la Cina si divide in due
Ebbene le lunghe petizioni e lo sviluppo della società, pur arrivando in ritardo, ha contribuito alla nascita di una linea di pensiero contrastante alla macabra tradizione. Il festival, infatti, non è condiviso dalla totalità della popolazione ed esistono molti attivisti che rischiano la loro vita per sensibilizzare e mettere la parola fine alla mattanza.
Tra gli attivisti più famosi abbiamo Marc Ching, considerato un eroe che si impegna senza sosta per salvare quanti più cani e gatti sia possibile. Ha fondato la Animal Hope & Wellness Foundation, che si occupa anche di pet therapy. Ha rischiato di morire ben 3 volte, catturato, maltrattato e minacciato. Ciò nonostante ha continuato a sostenere la sua causa e a salvare anime innocenti. festival yulin
In una recente intervista ha dichiarato:
È veramente pericoloso, non lo consiglio. […] Provai ad andare in un macello dove venni preso in ostaggio. Non è andata molto bene. A parte questo fatto, riuscii comunque a salvare 57 cani durante quel viaggio.
Marc svolge un ruolo importante ma difficile perché per salvare queste creature non basta aprire le gabbie di nascosto; l’attivista, infatti, acquista i cani prigionieri. Ecco una dichiarazione che ha rilasciato dopo il primo giorno del festival, momento in cui riesce a salvare circa 1000 animali;
Questi cani sono nostri fratelli. Sono nostre sorelle e nostri padri e madri. Sono bambini. Loro si meritano una possibilità. Mille respiri che sarebbero morti nell’oscurità. Mille vite che avrebbero sanguinato come il sangue che copre il pavimento.
L’occidente si mobilita contro il festival Yulin
Anche in occidente, questa manifestazione è vista come un atto di insensata crudeltà. Migliaia di organizzazioni in tutto il mondo si sono mobilitate con campagne per fermare questa terribile tradizione: le proteste di animalisti, ambasciate, consolati, politici di tutto il mondo imbarazzano il governo di Pechino. Anche le star di Hollywood prestano il loro volto per denunciare il consumo della carne di cane.
L’Italia non è da meno!
Davide Acito è un’attivista italiano nato a Cagliari ed è attualmente impegnato in Cina per salvare i cani del Festival Yulin. E’ fondatore dell’associazione Action Project Animal. Quest’anno ha un nuovo progetto che si chiama Island dog village E.F., ossia centro accoglienza senza box e restrizioni. La sigla finale sta per Elisabetta Franchi, la stilista che ha appoggiato fin dall’inizio questa missione. festival yulin
Di seguito una sua testimonianza, in cui spiega le condizioni in cui sono costretti a vivere questi animali:
Si fanno la pipi sotto, tremano di paura, gli legano le zampe e li buttano nelle pentole. Per strada, vedi cani che vengono uccisi, macellati, oppure si può scegliere un cane e ammazzarlo con un bastone. I cani non sono bolliti in acqua bollente, ma vengono cucinati lentamente, devono morire in 20 minuti per rendere la loro carne più morbida. E’ una cosa orrenda, oscena, mi vergogno di essere umano!
Tiziano Ferro lancia un appello contro il Festival Yulin
Consapevole dell’orrore che avviene in questi giorni, anche il famoso cantante Tiziano Ferro scende in campo contro questo massacro!
Di recente, ha lanciato un video-appello, su Instagram, contro l’evento che si sta tenendo in questi giorni in Cina:
Cosa fare?
Sicuramente tutti quanti vorremmo andare in Cina e salvare quanti più cani e gatti possibile, consapevoli delle barbarie che stanno accadendo. Nonostante l’anno scorso il segretario del partito comunista Mo Gong Ming aveva deciso di vietare la vendita di carne di cane, con multe fino a 15mila dollari e in alcuni casi l’arresto, il festival procede disinvolto verso nuove edizioni.
Tra le cose che potremmo tutti fare per partecipare e mettere la parola fine a tutto questo, abbiamo:
- la raccolta di firme e sostenimento delle petizioni
- boicottare i prodotti di pelletteria cinese
- unirsi ai movimenti di protesta
- promuovere il festival Kukur Tihar in difesa dei diritti dei cani
- sostenere associazioni e organizzazioni festival yulin
- penalizzare i camion dei cani in entrata senza documenti adeguati e salvaguardare i cani trasportati
- costruire, o aiutare nell’impresa, strutture adeguate per ospitare gli animali salvati durante l’evento
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