Il Parlamento Europeo boccia la direttiva sul copyright

Le discussioni in Parlamento sui diritti d'autore sono rimandate a settembre. Nel frattempo, gli attivisti di entrambe le fazioni si preparano al round finale

Il Parlamento Europeo si è schierato contro l’incredibile quanto controversa direttiva sul copyright che minaccia blog, siti d’informazione e persino gli intramontabili “meme”.

La legge verrà ora inviata per una riconsiderazione completa e un dibattito all’interno del parlamento, durante il quale gli attivisti tenteranno di rimuovere gli articoli 11 e 13.

L’articolo 11 è stato definito come l’istituzione di una “tassa di collegamento”, costringendo società come Google e Facebook a pagare per utilizzare alcuni contenuti sui propri siti. L’articolo 13 aggiunge regole che obbligano le società a garantire che qualsiasi materiale protetto da copyright non sia distribuito sulle loro piattaforme.

Queste regole, qualora siano adottate, costringono le aziende a esaminare tutto ciò che i loro utenti postano – verificando di volta in volta che non venga incluso materiale protetto da copyright. Qualora vengano rivelati dei contenuti soggetti ai diritti d’autore, i post verrebbero forzati e quindi rimossi da un sistema automatizzato; in molti ipotizzano che l’intervento potrebbe causare l’estinzione completa di meme e vari “mix” di contenuti come, per esempio, i video notiziari.

La direttiva ha suscitato forti critiche da parte di esponenti molto autorevoli nell’ambito del web. Il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ha espresso il suo dissenso tra i primi. Seguono Tim Berners-Lee (colui che ha inventato il World Wide Web), Tim Wu e Vint Cerf (pionieri del “net”) solo per citarne alcuni.

I sostenitori del copyright affermano che le regole sono necessarie per garantire che il materiale non sia diffuso illegalmente su Internet. Le emittenti, gli editori e gli artisti europei, incluso Paul McCartney, hanno sostenuto l’avanzamento di queste regole, affermando addirittura che l’articolo 13 sarebbe in grado di tutelare l’industria musicale.

Una vittoria temporanea

Un totale di 318 legislatori ha votato contro l’apertura di colloqui con i paesi dell’UE sulla base della proposta della commissione, mentre 278 hanno votato a favore e 31 si sono astenuti.

In pratica, il voto ritarda solo la decisione finale e dà al Parlamento Europeo più tempo per deliberare. Un’altra decisione sarà presa a settembre.

Scommettiamo che gli oppositori della legge sul copyright fossero più o meno così alla notizia dei voti
Scommettiamo che gli oppositori della legge sul copyright fossero più o meno così alla notizia dei voti

Tuttavia, gli oppositori di questa legge su internet stanno trionfando (giustamente) dichiarandosi fautori del successo probabilmente incentivato dai movimenti di protesta tenuti sul web.

“Il primo round della guerra robo-copyright è finita”, ha affermato Jim Killock, direttore esecutivo di Open Rights Group. “Il Parlamento europeo ha riconosciuto che la censura delle macchine sul materiale protetto da copyright non è una soluzione facile e semplice. Hanno ascoltato la massiccia opposizione, compresi i blackout di Internet e le 750.000 persone che hanno protestato contro queste proposte.

“Da una parte all’altra dell’Europa, chiunque voglia respingere queste direttive deve lavorare sodo per far si che il Parlamento arrivi a settembre nelle condizioni e nella consapevolezza di una decisione più sensata.”

I sostenitori del copyright: l’altro lato della medaglia

Nel frattempo, l’altro lato della medaglia afferma che la lotta per i diritti di autore è appena cominciata…

“Questo voto è una battuta d’arresto ma non è la fine”, ha detto David El Sayegh, segretario generale della Society of Authors, Composers and Publishers of Music. “La SACEM continuerà a fare in modo che i creatori siano riconosciuti e remunerati per il valore del loro mestiere.

“La decisione di oggi non ci scoraggia e continueremo a mobilitare il supporto di musicisti e amanti della musica in tutto il mondo, nella speranza di raggiungere un accordo equo con queste piattaforme che salvaguarderanno il futuro dell’industria musicale.

“Siamo fiduciosi che il Parlamento europeo possa sostenere un quadro che riconosca pienamente i diritti dei creatori nel panorama digitale del 21 ° secolo”.

Cos’altro succederà, beh, lo scopriremo anche grazie a uno di quei siti di news che potrebbero scomparire se la legge dovesse passare…

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Source
Independent

Dave

Atipico consumatore di cinema commerciale, adora tutto quello che odora di pop-corn appena saltati e provoca ardore emotivo. Ha pianto durante il finale di Endgame e riso per quello di Titanic. Sostiene di non aver bisogno di uno psichiatra, sua madre lo ha fatto controllare.
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