Molto raramente sentiamo parlare dell’Islanda, la piccola isoletta nell’oceano atlantico geograficamente isolata dal resto d’Europa.
Della Nazione Nordica, con poche decine di migliaia di abitanti, infatti, si parla molto poco visto che non succede quasi mai nulla degno di nota. Ciò non significa, però, che l’Islanda non abbia nulla di interessante da raccontare, anzi, la sua lontananza dal resto del mondo la rende una terra le cui tradizioni sono rimaste ben radicate e così le sue leggende.
Più del 60% degli islandesi crede nell’esistenza di elfi e folletti, alcuni sostengono di parlarci, molti altri credono che ogni volta che si verifica un disastro naturale come terremoti o frane ci sia dietro qualche folletto che voleva giocare qualche tiro mancino agli umani che lo avevano infastidito.
In alcune zone dell’Islanda, è impossibile edificare perché si ritiene che siano le dimore naturali di alcuni elfi che, se importunati, potrebbero reagire negativamente. Inoltre, in alcuni borghi islandesi, è possibile partecipare come studenti a corsi di linguaggio elfico!
Come se non bastassero gli elfi, in un lago islandese è possibile avvistare il cugino del mostro di Loch Ness, il drago marino Lagarfljótsormur, drago che, al contrario del corrispettivo scozzese, è stato certificato come “reale” da documentazioni governative – il numero di avvistamenti, comunque, è ancora molto basso.
Ci sono numerose leggende su come il drago sia arrivato ad abitare il lago, ma la più nota parla di una ragazza che, una volta ricevuto un anello d’oro, viene a sapere che questo aumenterebbe di dimensioni se tenuto in una scatola insieme ad un verme.
I giorni passano ma, quando la ragazza va a controllare la scatola, vede che l’unico ad essersi ingrandito è il verme e, spaventata, lancia la scatola nel lago, dove il verme continua a crescere fino a raggiungere le sue attuali dimensioni.
La religione predominante nella cultura islandese è quella Norrena, come nel resto della Scandinavia. Sebbene la maggioranza della popolazione si consideri atea, i miti norreni sono ancora parte integrante del folklore locale: col passare del tempo, ai giorni nostri, la figura di Loki, che si avvicina – anche se non corrisponde perfettamente alla figura di Satana – è diventato gradualmente meno mal visto dagli Islandesi ed infatti, da qualche anno, la giornata del primo aprile in Islanda viene dedicata a lui, in quanto Dio dell’inganno e degli scherzi.
Per concludere, l’Islanda è un terra piccola ma molto eterogenea; è possibile imbattersi nel ghiacciaio più grande al mondo, ma anche in numerosi vulcani attivi oltre che nella faglia tra la placca americana e quella euro-asiatica, con un folklore interessante e particolare, risultando la meta perfetta per chiunque voglia provare l’ebrezza dell’avventura in una nazione europea totalmente diversa dalle altre!
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