Abbiamo già recensito PoKémon let’s go; l’ultimo gioco per Nintendo Switch del famoso franchise che in poche parole si può riassumere in un giro di prova dedicato ai nostalgici, per il titolo che verrà lanciato nel 2019.
Solita Kanto, solita storia (con un tempo distorto per inserirci blu e rosso), soliti pokémon, insomma, squadra che vince non si cambia.
Avendo già parlato delle cose belle — che nessuno sembra aver letto — e delle cose brutte del gioco, parleremo del “caso” che si è generato.
POKEMON LET’S GO: Il CASO
Tutti gridano al capolavoro — tutti i pokéfanatici ovviamente — ed affermano che pur essendo un gioco per avvicinare il pubblico più giovane, è davvero bello e divertente. In verità l’età media degli acquirenti di questo gioco è tra i venticinque e i trent’anni. Ai più piccoli, di pokémon, interessa davvero poco. Ora hanno Fortnite!
Ma lasciamo stare, nella storia di pokémon questo è il gioco più bistrattato, tanto da costringere Amazon Japan a bloccare le recensioni del prodotto che nel paese del Sol Levante (dove sarebbe dovuto indicativamente andare meglio), è sommerso da critiche.
Sul sito Nintendosoup possiamo leggere cosa è successo, ma quello che più colpisce è questo:
Su Amazon Japan e altri siti Amazon, i clienti possono lasciare recensioni e una valutazione di cinque stelle per ogni prodotto elencato sul sito web. È raro vedere Amazon che impedisce ai clienti di lasciare recensioni su determinati prodotti.
Ma questo è quello che è successo con Pokemon Let’s GO Pikachu/Eevee. Se provi a lasciare una recensione, viene visualizzato il seguente messaggio:
“Siamo spiacenti, ma non accettiamo recensioni per questo prodotto. A causa di attività insolite e altri motivi, abbiamo recensioni limitate per questo prodotto. “
E questo non ce lo stiamo inventando, è riportato sia sul sito Nintendosoup, sia su Amazon Japan. Come ha detto più di un pokéfanatico: “se non si ha niente di bello da dire sarebbe meglio non dire nulla”
Ma così facendo si ucciderebbe ogni genere di critica, non si potrebbe migliorare e via dicendo; ma pare che i burattinai che tirino i fili di questo gioco la pensino allo stesso modo. C’è da dire che le vendite del titolo sono buone nel Nord America ed in alcune zone dell’Europa (come in Italia).
Chissà come sono le recensioni su Amazon Italia. Che l’articolo in vendita subisca la stessa sorte della sezione giapponese? Certo, servirà presto una pattuglia armata per tranquillizzare a colpi di manganello chi non si adegua al pensiero di massa (come succedeva in V per Vendetta)… Anche se — per la legge dei grandi numeri — al momento esistono più clienti delusi che felici.
LE CRITICHE? SICURAMENTE UN TENTATIVO DI SABOTAGGIO. MA ANCHE NO
Nessuno ama le critiche. Ma esistono persone abbastanza mature da accettarle e usarle per migliorarsi. Purtroppo non è questo il caso. Girovagando per il web ed informandomi sull’argomento, ho trovato un articolo interessante di Nintendolife in cui si parla proprio di questo.
Anche loro criticano il gioco — perché da vecchi fan come me si sono sentiti presi in giro, forse? — ma in particolare, in tutto l’articolo, c’è un termine che ha destato la mia attenzione: Review-Bombing.
Per Review-Bombing si intende un’azione mirata di un gruppo di persone che senza un motivo apparente critica un qualcosa solo per screditarla. Ovviamente per i pokéfanatici, questo è il caso giusto. Ed inizialmente la pensavo così anche io.
L’utenza di pokémon ha ingoiato quello schifo di pokémon ultrasole ed ultraluna con amore, un titolo già giocato con dialoghi più lunghi che dicono poco o niente e servono solo a rallentare il gioco, come è possibile che si lamentino per Let’s go Pikachu ed Eevee allora?
Forse l’utenza si è stancata delle prese in giro da parte di un franchise che ama e vorrebbe vedere titoli che rivoluzionano davvero gameplay e storia?
Ovviamente no. Se qualcuno si lamenta, vuol dire che è pagato apposta, dai poteri forti, per far andare male questo bellissimo gioco, senza difetti e con solo pregi che tutti possono/devono apprezzare.
Ammetto che la cosa mi infastidisce molto, vedere i pokéfanatici indottrinati come fossero parte di una setta nel gioire di pokémon selvatici in game visibili a Kanto dopo più di 20 anni di storia e lobotomizzati dalla possibilità di cavalcare un paio di pokémon, mi solleva sul cuore una grande pena.
Perché sono diventato nuovamente il nemico numero 1 di un gruppo di pazzi sfegatati che non sà vedere i difetti di qualcosa che ama nemmeno quando sono così palesi? Ma no, figuriamoci, la community pokémon nella mia città è abbastanza sveglia da essere obiettiva (anche se non tutti).
Ma perché pur non parlando di problemi tecnici relativi alla programmazione del gioco — come lag, catch rate, calcoli dei danni ecc — ma di quei problemi di sceneggiatura e bilanciamento della difficoltà a cui sarebbero bastati pochi minuti di correzione, mi fa davvero pena vedere persone “adulte” tapparsi le orecchie ed urlare “LA LA LA! NON TI SENTO!” per proteggere i suoi ricordi d’infanzia da un sistema di Marketing mirato al guadagno (giusto).
E finché lo fa un pokéfanatico che piange se perde ad un torneo di nintendo 3ds o un 30enne che si lamenta se l’avversario dà soprannomi ai pokémon, lo capisco. Ma se inizia a farlo un e-commerce che ha venduto l’inverosimile, beh, qualcosa che non và, in questo caso c’è.
PER LE CRITICHE NON SERVE ANDARE TROPPO LONTANO.
Lavorando nel campo videoludico mi sono reso conto che esistono varie tipologie di persone.
C’è chi odia tutto, chi ama tutto, chi prima ama tutto e poi odia tutto, chi ama solo sony, chi ama solo Nintendo, chi solo il pc gaming e poi compra la ps4 e così via, ma tutte queste sotto culture si possono raggruppare in due grandi categorie quando si prendono in esame i singoli giochi:
QUELLI A CUI PIACE E QUELLI A CUI NON PIACE
Esistono pochissimi titoli che piacciono a tutti o non piacciono a nessuno, ad esempio non ho ancora trovato nessuno che critica Red Dead Redemption 2 (forse sarò l’unico).
Questo Pokémon let’s go non fa eccezioni e lo dimostra un articolo di Eurogamer.it di Andrea di Carlo che linkando loro volta alla pagina di Metacritic ci mostra come anche l’utenza europea non sia rimasta particolarmente soddisfatta del titolo — anche se in questo specificato articolo si parla di review-bombing vero e proprio.
Personalmente io credo a quello già detto nella recensione (DOVE CONSIGLIAVO ANCHE L’ACQUISTO) e cioè che è un gioco da bocciare non sotto il lato tecnico — comunque non brillante e poco innovativo — ma per quella barzelletta che è l’IA e la storyline mirata solo per i nostalgici.
Se poi non volete vedere gli evidenti errori di un gioco che vi permette dopo 20 anni di cavalcare il vostro amato Pokémon, beh, potete continuare con le review-bombing sotto i miei articoli.
Solo un consiglio: cercate di capire che quello che per voi è passione ed amore, per i creatori del gioco è lavoro e business.
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