World Record Egg: perché un uovo ha conquistato Instagram

Fenomeno su Instagram la foto di un semplice uovo che fa record di like

Se non sapete cosa sia il World Record Egg probabilmente vivete fuori dal mondo, o almeno fuori da Instagram – che oggi è un po’ la stessa cosa. Ma per i pochi che non lo sapessero, si tratta fondamentalmente di quello che dice il nome stesso: un uovo da record mondiale, nello specifico la foto di un uovo che ha raggiunto il record di like su Instagram. E siccome le immagini valgono più di mille parole, sintetizzando ancora possiamo dire che stiamo parlando “di questa roba qua”:

world record egg instagram
uovo dei record

Come si nota dal post, la foto è quella di un uovo, neanche tanto bello, è ha un unico scopo: superare il record di like che apparteneva a Kylie Jenner che con una foto della sua bambina ne aveva collezionati ben 18 milioni.

Flash news: missione compiuta. Obiettivo raggiunto e superato. Ma perché la gente mette like alla foto di un comunissimo uovo? Questa storia ci insegna qualcosa? Cosa racconteremo ai nostri nipotini quando gli diremo che “noi c’eravamo?”

Il World record egg: ma che diavolo succede?

In tanti hanno lasciato un cuoricino alla foto, e probabilmente anche molti di quelli che mi leggono. Fondamentalmente la domanda è una sola: perché?

I motivi potrebbero essere diversi. Penso che fra questi rientri il piacere del nonsense, quella libertà che internet concede a tutti di vivere un po’ fuori dall’ordinario. Ricordate quando al sondaggio per dare il nome a un ponte, la massa aveva scelto Harambe? È un po’ lo stesso motivo: perché internet non è la vita vera, e se quindi al supermercato non ci sogneremmo mai di fermarci a decantare la bellezza di un uovo prima di comprarlo, sulla rete e sui social possiamo lasciarci andare un po’. Sia perché non costa niente – un petosecondo in cui facciamo doppio tap – sia perché percepiamo di non metterci mai la faccia. Insomma, internet è ancora visto come un mondo parallelo e i social come una specie di nuvola lontana dove spaparanzare un po’ la rigidità di tutti i giorni.

world record egg memeE poi c’è un altro fattore. Per quanto la cosa sia apparentemente nonsense, è fatta bene. Lo vediamo da una parolina che è scritta nel post: “Let’s set a world record together”, perché è un record fatto insieme. È un po’ come quella fase storica, nei primi anni di Facebook in Italia, in cui trovavi tanti gruppi che si chiamavano “Facciamo il gruppo Facebook più grande in Italia” oppure “Tutta Italia in un gruppo, facciamo il record!”, tutto scritto rigorosamente in maiuscolo grandissimo. Solo che un gruppo su Facebook ci rompe troppo l’anima, fare “tap-tap” su Instagram è più easy.

Soprattutto, la cosa fa leva sul nostro ego: quel record mondiale sarà di tutti quelli che hanno messo il like, sarà anche mio, anzi una parte di quel record sarà solo mio. “Guarda mamma, sono un tipo da record del mondo! Il risultato più importante della mia vita raggiunto in un secondo!” Diciamo che, sotto sotto, mettendo il cuoricino a quell’uovo, con due colpi di pollice sullo smartphone abbiamo titillato anche il nostro ego. Ora i nostri nomi sono scolpiti nelle stories.

Oppure, c’è un’ipotesi peggiore: lo abbiamo fatto semplicemente perché lo facevano tutti, e come ben sappiamo, all’uomo non piace mai stare fuori da un gruppo sociale. A ogni modo, vi invito a fare quello che ho fatto io, una vera “indagine sul campo”: chiedete ai vostri amici perché hanno lasciato il like e divertitevi a sentire le risposte.

L’uovo si sta schiudendo

Ok, tutte belle ste menate socio-filosofiche, ma alla fine, che caspio è sto World record egg? Credo lo scopriremo presto: poche ore dopo il raggiungimento del record è apparsa una seconda foto, in cui l’uovo appare con una piccola crepa nella zona in alto a sinistra. L’uovo si sta schiudendo. Finalmente capiremo cosa sia tutta questa storia.

world record egg secondo post
Una seconda foto del World Record Egg… Si sta schiudendo?

Non credo che ci svelerà la risposta sul dilemma storico del “è venuto prima l’uovo o la gallina?”, ma è possibile che alla fine la cosa si sveli come un’operazione di marketing o di sensibilizzazione. Cose già successe su Instagram, e vorrei ricordarne qui una carina di qualche anno fa: la storia di Louise Delage.

L’uovo di Instagram si rivelerà essere qualcosa di simile? Lo capiremo presto, e allora saremo lì a vedere quale pulcino salterà fuori.[vc_message icon_fontawesome=”fa fa-comment” css_animation=”bounceIn”]Ti è piaciuto questo articolo? Facci sapere cosa ne pensi! Lascia un commento qui sotto o scopri ulteriori contenuti cliccando o navigando il nostro Menù. E se ciò non dovesse bastare, considera la possibilità di scrivere un articolo di risposta! Invialo a [email protected] seguendo le istruzioni riportate nella pagina Collabora.[/vc_message]

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Mario Iaquinta

Nato da sua madre “dritto pe’ dritto” circa un quarto di secolo fa, passa i suoi anni a maledire il comunissimo nome che ha ricevuto in dote. Tuttavia, ringrazia il cielo di non avere Rossi come cognome, altrimenti la sua firma apparirebbe in ogni pubblicità dell’8×1000. Dopo questa epifania impara a leggere e scrivere e con queste attività riempie i suoi giorni, legge cose serie ma scrive fesserie: le sue storie e i suoi articoli sono la migliore dimostrazione di ciò. In tutto questo trova anche il tempo di parlare al microfono di una web-radio per potersi spacciare per persona intelligente senza però far vedere la sua faccia. Il soprannome “Gomez” è il regalo di un amico, nomignolo nato il giorno in cui decise di farsi crescere dei ridicoli baffetti. Ridicoli, certo, ma anche tremendamente sexy, if you know what I mean…
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