Avete mai guardato quei film ambientati tra i ghiacci domandandovi come sarebbe stare in un igloo? Io adoro il freddo e la neve; l’idea di trascorrere una notte in igloo mi ha sempre affascinata moltissimo. Beh, finalmente il sogno è diventato realtà (che Cenerentola cara levati proprio), sono infatti appena tornata da un’avventura montana a dir poco speciale in Trentino tra neve, rifugi alpini e IGLOO e non vedo l’ora di raccontarvela!
Allora, andiamo con ordine: siccome il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo, abbiamo deciso di prenderci qualche giorno di (meritata?) vacanza e concederci un weekend sulla neve ed una capatina in alcuni posti che avevo sempre desiderato vedere non soltanto in cartolina: Passo Resia e Maso Corto.
Passo Resia
Passo Resia è uno di quei posti che ti fanno rivalutare l’Italia e ti fanno dimenticare del marcio che c’è per goderti una bellezza che non è stato concesso ammirare a tutti i popoli. Forse, direte, sto un po’ esagerando, è che a Passo Resia vi è un Lago, il Lago di Resia appunto, al cui interno (si, proprio interno, nelle sue acque) sorge un campanile, così, a caso. E quando d’inverno le sue acque ghiacciano, non soltanto si può passeggiare sul Lago e sentirsi anche più fighi di Mosè, tu, alla faccia sua, ci puoi pure pattinare! E se questo non fosse abbastanza per convincervi a visitare questo posto incantevole, dovete sapere che i frequentatori della zona si dilettano in uno sport fino ad allora a me totalmente sconosciuto: lo snowkite. Cioè praticamente vanno sullo snowboard ma, siccome il lago è ovviamente piano, si fanno trascinare dal vento sfruttando la classica vela da kitesurf, della serie: io a Mosè voglio proprio farlo impallidire, ci scio pure su sto Lago! Mai visto nulla del genere ve lo assicuro.
Ad ogni modo, dopo Passo Resia (che sono convinta andrete a visitare presto), è stato tempo di dirigersi verso Maso Corto, punto di partenza (nonché paesino di 50 abitanti incluse le pecore) per l’esperienza per cui eravamo giunti fino in Trentino: una notte in igloo.
L’Igloo a Maso Corto
Il servizio igloo, chiamiamolo così, viene gestito con indubbio savoir faire dai gestori del rifugio Bellavista che svetta a 2845mt di altezza tra le Dolomiti. Dopo aver depositato i bagagli per il trasporto fino al rifugio in teleferica, si cambiano una funivia e due seggiovie che si snodano tra i ripidi pendii innevati fino a raggiungere il nostro passaggio in motoslitta fino al rifugio. Insomma, sto igloo te lo devi proprio meritare. Una volta arrivati poi, dopo un pranzo a base di specialità tipiche trentine, viene assegnata una stanza e vi vengono mostrate la sauna e la vasca riscaldata proprio tra le nevi che circondano il rifugio. Credo che l’aspetto più traumatico di tutto questo sia dover camminare in accappatoio tra la neve per raggiungere l’agognato eden del relax, ma indubbiamente la vista delle montagne al tramonto contribuisce a far sentire meno la morsa del freddo e gli arti atrofizzati.
La casetta di ghiaccio costruita direttamente dai gestori del rifugio, ogni inverno, è formata da una stanza circolare ricavata nella neve, con al centro un letto di ghiaccio ricoperto di pelli sulle quali viene posizionato un caldo sacco a pelo matrimoniale, il tutto illuminato da lucine natalizie e candeline. Inoltre, forse per sollevare il morale agli incauti avventurieri e far dimenticare loro il freddo che inevitabilmente patiranno durante la notte più lunga della loro vita, ad attenderli in stanza, due calici ed una bottiglia di spumante.
Ok, lo ammetto, il freddo indubbiamente non è trascurabile, ho dormito con sciarpa e cappello, termica e calzamaglia, ma quando l’alba ha illuminato la porticina dell’igloo, e la sua luce rosa vi è penetrata attraverso, non c’era più spazio per i rimpianti, tutto ne è valso la pena, anche il rischio di vedere il naso staccarsi dalla faccia.
Insomma, se anche voi avete sempre sognato di risvegliarvi in un igloo, penso che il rifugio Bellavista di Maso Corto, in Trentino Alto Adige, così come l’esperienza a Passo Resia, faccia al caso vostro. Il personale è gentile ed attento ai suoi clienti, anche se, una volta oltrepassata Bolzano, scordatevi di sentire ancora parlare in italiano!
E per concludere il mio racconto, vi lascio alcune foto scattate direttamente sul posto, che sebbene non siano degne di nota dal punto di vista tecnico, spero vi aiuteranno a farvi un’idea della bellezza di ciò che ci circonda! Auf Wiedersehen!
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