Ritrovate iscrizioni di 2800 anni in Giordania

L'importante scoperta fa luce sulla ribellione di re Mesha contro il regno d'Israele

L’Antico Testamento comincia così nel raccontare la presa della città di Ataroth (Giordania), oggi chiamata Kirbat Ataruz, che 2800 anni fa era parte del Regno di Israele, la regione più a nord di quella regione che ancora oggi è chiamata così.

La mattina, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti, quando si alzarono, videro di fronte a loro le acque rosse come il sangue…

Una battaglia importantissima, non solo a livello biblico: la ribellione di re Mesha fu uno degli eventi che maggiormente segnarono il panorama geopolitico della regione.

La scoperta più recente riguardo a questo assedio proviene da una stele d’altare ritrovata nel sito archeologico dell’antica Ataroth, una pietra che incuriosisce per la particolarità delle sue iscrizioni: le parole sono scritte in Moabito, mentre i numeri sono indicati in Ieratico, un sistema di scrittura utilizzato dagli antichi egizi.

La pietra consiste di due parti separati di iscrizioni. Nella prima si parla di una grossa quantità di bronzo trafugata dalla città di Ataroth, che sarebbe stata utilizzata per la costruzione dell’altare stesso, e quindi offerta in tributo al Dio ebraico.

La seconda parte, invece, accenna a “4000 uomini dispersi e abbandonati nella città desolata”. Una descrizione inquietante, che probabilmente fa riferimento agli abitanti del luogo che vennero catturati e imprigionati dagli eserciti di re Mesha.

All’epoca, i regni di Israele e Giuda (che oggi formano l’attuale Israele) controllavano la maggior parte delle città e degli insediamenti del territorio, e spesso esigevano dai re locali pesanti tributi e tasse.

Nella Bibbia si racconta che Moab, governata da Mesha, dovesse enormi quantità di agnelli e lana di montone per soddisfare le richieste di Israele, il regno al quale apparteneva la città.

Nelle Scritture si parla ampiamente della ribellione di Mesha e del suo popolo della Giordania, e delle guerre che ne conseguirono, eventi che trovarono riscontro anche in un’altra stele, detta appunto Stele di Mesha, questa scoperta già nel 1868.

Le particolari iscrizioni hanno suscitato un vivo interesse negli scienziati, in quanto questo sistema di scrittura così avanzato farebbe supporre che la città di Moab avesse a disposizione diversi scribi istruiti e un sistema clericale ben radicato, e che quindi fosse culturalmente avanzata tanto quanto il resto del regno di Israele.

Questi primi esempi di struttura linguistica Moabita sono importantissimi dal punto di vista culturale, perché contribuiscono a dare una collocazione storica agli eventi narrati nella Bibbia, che ci aiuterebbero a comprenderla meglio e a scoprire ancora più informazioni sulla storia ebraica e sulla nascita del Cristianesimo in Giordania.

Leggi anche:
Stendardo di Ur: un reperto che racconta la storia dei Sumeri
Pompei: archeologi trovano il tesoro di uno “Stregone”?
Neolitico: nuove scoperte sulle misteriose civiltà pre-egiziane

Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!

Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].

Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.

Necronomidoll

Divoratrice compulsiva di libri, scrittrice in erba, maladaptive daydreamer. Il Culto Vive.
Pulsante per tornare all'inizio