Che seguiate la scena del cinema o meno, saprete sicuramente del film Joker, regia di Todd Philips, in uscita il 4 ottobre 2019.
L’hype è alle stelle per questa nuova proposta di Joker, sia per l’interessante visione alternativa che il regista sembra dare agli eventi riguardanti la nascita di uno dei più iconici villain dei fumetti, sia per il punto di vista incentrato sul personaggio in questione e non sul suo antagonista, Batman.
Quello che invece potreste non sapere è che qualcuno ha inviato a Warner Bros, casa di distribuzione del lungometraggio, una lettera piuttosto preoccupata.
Potreste pensare che questo accada tutti i giorni, a tutti i film, ma cioè che ha fatto notizia è chi ha mandato tale lettera, ovvero familiari ed amici delle vittime del massacro di Aurora del 2012.
Cos’hanno a che vedere costoro con il film su Joker?
Se non ricordate la notizia, vi rinfresco la memoria. Il 20 luglio 2012, in un cinema della catena Century 16, veniva proiettato per la prima volta “The Dark Knight Rises”, uscito lo stesso giorno.
Durante una proiezione notturna però, un giovane in abbigliamento tattico fa irruzione nella sala e, dopo aver lanciato dei lacrimogeni, inizia a sparare sul pubblico con varie armi causando 12 morti e ben 70 feriti.
Per anni la sparatoria è stata considerata la più letale mai avvenuta nell’America moderna superando addirittura quella, ben più nota, della scuola di Columbine, e solo la strage di Orlando del 2016, ha superato questo terribile primato.
Ecco spiegato il legame tra le due cose, e il motivo per cui questa lettera, inviata alla Warner Bros, ha fatto una certa notizia.
Le famiglie, sia chiaro, non sembrano chiedere di mettere il film al bando ma, seguendo forse alcuni critici che definiscono il film “irresponsabile” a causa della storia simpatetica che crea attorno al personaggio del Joker, sostengono che la casa distributrice dovrebbe utilizzare le sue piattaforme e la grande influenza di cui è fornita per aiutare a costruire una comunità migliore, con meno armi nelle mani delle persone.
Le risposte
Sia Warner Bros che Joaquin Phoenix, protagonista del film su Joker, hanno ovviamente rilasciato delle dichiarazioni riguardo a questa faccenda.
La prima, quella della nota casa distributrice, spiega come è chiaro a tutti che la violenza legata all’utilizzo di armi da fuoco sia un serio problema nella società degli USA, ma che il compito di chi vuol raccontare una storia è quello di causare conversazioni articolate su argomenti complessi.
“Sia chiaro”, legge la loro risposta,
nè il personaggio del Joker, nè il film, sono un’approvazione di qualsiasi tipo di violenza reale. Non è intenzione del film, dei suoi creatori o del nostro studio considerare questo personaggio come un eroe.
Anche Phoenix, inoltre, ha difeso il film dichiarando che le persone dovrebbero essere in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
Chi non lo è può interpretare ciò che vede in qualsiasi modo, ma non è compito di un regista insegnare la moralità alle persone.
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