Le Iene scatenano dissensi tra le comunità di videogiocatori: è di nuovo allarmismo

I giovani videogiocatori potrebbero diventare dei cyber-criminali? Secondo uno studio riportato da Le Iene, si.

Da anni le pagine internet e le trasmissioni televisive in genere, di tanto in tanto, si soffermano ad esaminare le nuove abitudini di vita dei giovani del secondo millennio. le iene

Questa generazione, così diversa dalla altre perché nata in un mondo in pieno sviluppo e in cui i cambiamenti dello stile di vita sono quanto mai veloci e inevitabili, genera spesso preoccupazione e interrogativi.

L’era di internet, dei televisori in tutte le case, delle smart home e degli shop online: tutto è improvvisamente digital, e chi è nato a cavallo di questa ondata di nuove tecnologie ne ha una piena padronanza. O forse no?

Rispondere a questa domanda non è per nulla una faccenda semplice, ed è qui che si cade facilmente nell’allarmismo.

Lo studio riportato da Le Iene sui rischio dell’essere un “giovane videogiocatore”

L’ennesimo esempio di questo ci viene portato dalla redazione de Le Iene che esordisce con un articolo dal titolo “Videogiochi dipendenti da piccoli? Hacker da grandi”.

Nel testo si cita uno studio dell’Università del Michigan, pur senza fornirne il titolo, l’indirizzo, il nome dei ricercatori o qualsiasi altra informazione utile a rintracciare tale ricerca.

Passando oltre a questo piccolo difetto che purtroppo non ci permette di leggere autonomamente i risultati dello studio, proseguendo nella lettura troviamo:

Se i bambini sono videogame-dipendenti e frequentano cattive compagnie, allora potrebbero diventare potenzialmente dei giovani criminali informatici.

Ovviamente, sempre data per scontata la veridicità e la fondatezza dello studio, che non possiamo appurare, l’articolo continua attribuendo questa presunta correlazione solo a lunghe sessioni di gioco e non citando mai più quello che invece sembrerebbe essere il carattere fondamentale e più logico, ovvero l’influenza di una cattiva compagnia.

Chiaramente, però, è più facile fare leva sui videogiochi,  su un’allarmismo acchiappa click, sulla preoccupazione di un genitore attento che non conosce l’argomento.

L’indignazione generale della comunità videoludica e non solo, è chiaramente visibile nella maggior parte dei commenti al post de Le Iene, ed emerge l’immagine di una generazione stanca di essere additata continuamente per questioni che, se sussistono, coinvolgono una piccolissima percentuale di giovani.

Per leggere la notizia de Le Iene, copia e incolla questo link sul tuo browser:
https://www.iene.mediaset.it/2019/news/videogame-hacker-ricerca_515030.shtml

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Martina Cappello

Da studentessa non esattamente modello di Ingegneria dell'informazione, passo il mio tempo tra libri della facoltà, film d'autore e serie tv. Tra i miei interessi si distingue l'amore per l'universo di Twin Peaks, di Lynch in generale, della musica e della filosofia.
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