Un breve passo di una storia che ha tanto da dire – paradossalmente parlando – ma vi chiederete che cosa c’entri con la vicenda del Cigno Reale di Recoaro….
… Arrivò la primavera e finalmente l’anatroccolo uscì dal suo rifugio per riscaldarsi un poco sotto i raggi del sole. Stava nuotando nel lago quando vide tre cigni meravigliosi passare proprio davanti a lui.
“Chissà cosa mi faranno” pensò il piccolo “sono così brutto che vorranno uccidermi”. I cigni, appena lo videro, si avvicinarono verso di lui agitando le loro piume bianche.“Uccidetemi” pensò l’anatroccolo, chinando il capo sull’acqua. Ma cosa vide? Nell’acqua argentata, come uno specchio, non vide il brutto anatroccolo grigio che tutti gli animali avevano preso in giro. Al suo posto c’era un bellissimo cigno bianco.
Il brutto anatroccolo
Ebbene il 3 Maggio (ovvero due giorni fa) è morto il cigno reale del parco di Recoaro, simbolo del luogo e a cui i cittadini erano molto affezionati.
L’animale viveva indisturbato nel laghetto del parco di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, dove adulti e bambini si recavano per ammirare la sua naturale eleganza.
Ma anche questa volta, ci troviamo davanti all’ennesimo atto di brutalità contro esseri innocenti e indifesi, da parte di una bestia più grande: l’uomo.
Non sono ancora state accertate le cause del decesso ma il Cigno Reale pare sia stato ritrovato con il collo spezzato e questo fa presumere – alle forze dell’ordine – che abbia subito un colpo netto e violento, probabilmente con un bastone.
Pur non avendo la certezza che a togliere la vita del Cigno Reale, sia stato qualche balordo (l’ipotesi verrà accertata nei prossimi giorni con i risultati dell’autopsia), il sindaco ha espresso il suo sdegno verso un simile gesto.
Il sindaco Davide Branco, amareggiato dall’accaduto, afferma:
Avvisato del fatto sono accorso sul posto con i carabinieri e i forestali per avere purtroppo la conferma della morte del nostro amico pennuto. Il corpo è ora all’esame dei veterinari e dell’istituto competente per definire le cause della morte: naturali, accidentali o per mano umana. Vi terremo informati. Con l’eventuale conferma della morte per mano umana scatterà una denuncia.
Tra le procedure da adottare affinché simili gesti non accadano più, il sindaco ha deciso di installare delle telecamere per tutto il parco, così da avere una prospettiva e un controllo maggiore in difesa degli animali ospitati.
Un gesto estremo che fa molto pensare. Atti dettati dalla cattiveria verso esseri che dovrebbero essere tutelati anziché essere presi di mira. L’ennesima vicenda su cui dovremmo riflettere. Nel frattempo, a Recoaro rimane un esemplare femmina di Cigno Reale, compagna dell’animale defunto.
Perché difendere il Cigno Reale (Cygnus olor)
Il Cigno Reale è diffuso in quasi tutte l’Europa, America Settentrionale, Oceania e Africa Meridionale ed è una delle tante specie protette.
Viene chiamata anche Cigno Muto o Cigno Bianco. Sono monogami, quindi scelgono un/a solo/a compagno/a con cui passare tutta la vita insieme. Le modalità con cui si nutrono è tra le caratteristiche principali: immergono solo il collo – o al massimo il petto – per nutrirsi di alghe, girini, piccoli crostacei.
Non sono animali pericolosi se vengono rispettati; questi infatti possono convivere con l’uomo se non provocati e rispettando i loro spazi, soprattutto durante l’accoppiamento e la nascita dei piccoli cigni per i quali diventano molto protettivi e territoriali. Accettano volentieri delle offerte, come del pane, verdura a foglia e simili.
Il Cigno Reale è simbolo di eleganza e armonia, la cui maggior parte degli individui che vediamo in parchi o aree protette sono state introdotte e solo una piccola parte sono allo stato libero.
Proteggere il Cigno Reale non è doveroso solo perché specie protetta, ma da essere vivente va protetto e rispettato perché importante per l’intero ecosistema e la popolazione animale.
Aggiornamento: pare che nel frattempo, l’esemplare di Cigno Reale femmina del parco, sia morta di crepacuore, aggravando di conseguenza la vicenda.
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