Eva Kant: tutto sulla bellissima e letale complice di Diabolik

Bella, bellissima. E letale. Questa è Eva Kant, la complice di Diabolik

Bella, bellissima. E letale. Lei è Lady Eva Kant, la splendida e glaciale compagna e complice di Diabolik. La sua entrata in scena nel famoso fumetto risale a 55 anni fa anche se il personaggio è tornato in auge di recente, grazie all’annuncio del live action ad opera dei fratelli Manetti. Ripercorriamo la storia fumettistica per capire perché il suo ruolo è di importante rilevanza all’interno della saga dell’affascinante criminale in nero.

Inizialmente, la compagna di Diabolik era una certa Elizabeth, un’infermiera, che non immaginava lontanamente di cosa si occupasse il suo avvenente fidanzato. All’epoca, infatti, nessuno conosceva il vero volto di Diabolik, e lui poteva aggirarsi indisturbato sotto le mentite spoglie dell’uomo d’affari Walter Dorian.

Sono state le stesse sorelle Giussani, creatrici di Diabolik, a stancarsi di Elizabeth e farla uscire di scena. Con il botto, bisogna ammetterlo.

Il Ruolo di Eva Kant in Diabolik

Eva Kant rappresenta un altro modo di essere donna. La conosciamo in occasione di un colpo di Diabolik, che cerca di rubare un prezioso diamante rosa a quella che allora era solo la ricca Lady Kant, vedova di Lord Anthony Kant.

Ed è proprio in quel loro primo, burrascoso incontro, che Eva racconta a Diabolik – e a noi – la sua storia: Eva Kant non si è mai arresa davanti alle difficoltà, ma si è ripresa, ricorrendo a tutte le sue armi, quello che riteneva le fosse stato tolto. In quel loro primo incontro, tra i due nasce qualcosa. E già in quel primo incontro, intuiamo lo spessore e il carisma di questa donna.

Inizialmente Eva ci appare quasi capricciosa: eccessivamente gelosa del suo uomo, insofferente di fronte alle necessità che la sua vita da criminale richiede, poco pragmatica e molto attirata dalla (effettivamente enorme) ricchezza.

Ma come tutte le persone (e i personaggi) di spessore, Eva Kant evolve: acquista consapevolezza, sangue freddo, spicca accanto a Diabolik in tutta la sua personalità che si rivela complessa e sfaccettata.

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Eva Kant

Gradualmente si stacca dal ruolo di complice – compagna – appendice di Diabolik, acquisendo una sua autonomia, come donna ma anche come criminale.

In un’occasione, si dimostra talmente vendicativa da suscitare lo stupore dello stesso Diabolik : “non lo sapevi che le donne sanno essere più spietate degli uomini?” è il freddo commento di Eva.

La comparsa televisiva

Pochi ricordano che nel 2000, Italia 1 ha trasmesso una serie animata di Diabolik nata dalla collaborazione tra Mediaset e Fox Tv. Questo è l’episodio in cui compare per la prima volta Eva Kant. Il cartone era composto da 40 episodi della durata di 24 minuti circa ciascuno, la serie riprendeva solo vagamente i temi e i personaggi del fumetto, dovendoli adattare ad un pubblico ben più giovane di quello abituale.

La morale di Eva Kant

Lady Kant ha una sua morale, che non sempre corrisponde a quella del suo compagno. Ma è questo a renderla così viva e affascinante.

Tra lei e Diabolik regna un profondo rispetto, prima ancora che amore. In virtù di questo, di tanto in tanto, Eva prende qualche iniziativa alle spalle di Diabolik. Sa che lui non approverebbe, ma sa anche evitare che le sue “questioni personali” li mettano in pericolo.

Innegabilmente, l’evoluzione di Eva Kant ricalca anche quella subita dalla figura femminile nel corso dei decenni. Negli anni Sessanta, una compagna troppo spregiudicata non sarebbe stata credibile e nemmeno ben accolta. Eva oggi ci ricorda, qualora ne avessimo bisogno, l’importanza della propria indipendenza all’interno di un rapporto; e lo fa nel suo instancabile essere e ricercare la vera e autentica Eva anche se il suo compagno si chiama Diabolik.

L’Eva Kant di Miriam Leone

Miriam Leone, come sappiamo, ha interpretato Eva Kant nel film dei Manetti.

Un gioco da ragazzi per Miriam Leone dato che è riuscita a incarnare perfettamente il carattere dello storico personaggio. Eva Kant è bellissima, sexy e diabolica ma soprattutto, eredita un ruolo speculare dell’immagine femminile che le sorelle Giussani volevano trasmettere mediante la loro arte.

Non c’è che dire, la Leone ha confermato di essere una scelta ideale per Eva Kant, dovuto anche alle doti estetiche che questa attrice ha saputo perfettamente adattare allo stile del personaggio.

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Stessa cosa per le abilità attoriali che ha anzitempo dimostrato nella sua carriera. Ricordiamo la sua partecipazione in 1992 (e nelle successive stagioni 1993 e 1994), una serie poliziesca che più si avvicina al presumibile stile del film su Diabolik.

In questa trilogia televisiva, Miriam Leone ha interpretato Veronica Castello, un personaggio dei tempi di tangentopoli che decide di non essere più la donna dei potenti ma la più potente fra le donne.

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Il lavoro della produzione è molto fedele alla versione a fumetti. Gli scatti provengono da Courmayeur, dove la troupe ha girato alcune delle scene del film su Diabolik.

Non c’è che dire, un lavoro magistrale.

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