Hideo Kojima ha un sogno: “dobbiamo combattere l’odio, riconnetterci”

Hideo Kojima è un’artista travestito da produttore di videogiochi, da sempre in grado di catapultare i giocatori in una storia da cui è difficile staccarsi. Lo ha fatto con i suoi Metal Gear Solid, e lo sta facendo con Death Stranding… Ma stavolta sta andando oltre al videogioco, con trovate di vario genere che cercano di trasmettere un messaggio comune: “è il momento di riconnetterci”.

Un messaggio che il suo nuovo titolo sembra voler veicolare con forza, tanto che lo stesso Kojima lo ha definito, come genere, uno “stranding game” (laddove strand viene da filo, dunque un gioco che unisce con dei fili).
E non è soltanto attraverso il gioco e tutto ciò che vi è connesso che Hideo vuole portare questo messaggio.

norman reedus kojima
Hideo Kojima (a destra) in compagnia di Norman Reedus

Hideo Kojima e la sua dichiarazione

Ho sempre provato la sensazione di essere da solo, magari a volte perché senti che vivi in un posto orribile e sperimenti questo tipo di solitudine. E capisci che probabilmente è un sentimento condiviso da molte persone in giro per il mondo. Credo che queste persone abbiano la tendenza a giocare molto e quando giochi da solo, ti senti solo.

Di sicuro in Death Stranding la storia e il tuo personaggio portano avanti la missione solitaria di connettere il mondo, ma a un certo punto sperimenterai la sensazione di non essere più da solo, perché come te ci sono molte altre persone che stanno giocando allo stesso modo. E allora al mattino, quando ti svegli, sentirai un po’ di sollievo perché hai scoperto che in giro c’è molta gente come te che sta facendo le stesse cose e sentirai una sensazione positiva.

Spero che questi giocatori possano in qualche modo svegliarsi più bendisposte, delle persone migliori. Questo è il messaggio chiave che Death Stranding vuole portare: siate più gentili.”

Hideo Kojima

Una lode al pubblico del bel paese

Ma non è finita qui. Death Stranding ha ricevuto un’accoglienza decisamente poco calorosa negli USA, e Hideo Kojima ha dichiarato altre due o tre cose che potrebbero far piacere a quelli di noi che sono più patriottici.

Forse è un gioco difficile da capire per un certo tipo di critica e di pubblico. Gli Americani sono dei grandi appassionati di sparatutto in prima persona e Death Stranding non lo è, vola più in alto. Io cerco sempre di creare cose nuove e vanno bene le controversie, le discussioni, però c’è da dire che gli italiani o i francesi hanno una sensibilità artistica diversa che permette loro di apprezzare questo genere di prodotti molto originali, non sono nei videogiochi ma anche nel cinema.

E quindi beh, secondo Hideo, che ha inoltre ammesso di essere un grandissimo fan del cinema italiano, degli spaghetti western e di Dario Argento, siamo uno dei popoli più ricettivi artisticamente per quanto riguarda il mondo dei videogiochi. Ma in fondo, se l’Italia è considerata la patria dell’arte, forse un motivo ci sarà.

Adesso, sinceramente, ci mancherebbe soltanto di ascoltare il messaggio che Death Stranding ci sta portando per conto di Hideo Kojima, e oltre che amanti dell’arte, potremmo iniziare ad essere persone gentili, disponibili, e pronte ad aiutare il prossimo.

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