Dopo averci stupito con la stupefacente simulazione di un buco nero, basata sui dati raccolti, gli scienziati e i tecnici della NASA ci regalano un’altra emozione mostrandoci un’immagine in 3D di una nota nebulosa.
La nebulosa in questione è nota col nome di Nebulosa del Granchio, o, se volete riferirvi alla sua catalogazione, con la sigla NGC 1952 oppure ancora come M1, ed è ciò che rimane di una supernova avvistata nella costellazione del Toro, la Supernova 1054. La nebulosa, oggi vasta più di sei anni luce, è formata dai gas in espansione espulsi durante quell’esplosione. Al centro di questa si trova la pulsar del Granchio (nota anche come PSR B0531+21), una stella di neutroni con un diametro di circa 28-30 chilometri, scoperta nel 1968.
Questa nebulosa è già uno spettacolo da vedere così come ci appare agli strumenti, ma grazie al lavoro compiuto dai tecnici NASA essa acquista ulteriore bellezza e diviene sorprendente perché riesce a mostrarsi a noi non più come un’immagine piatta, ma come un oggetto tridimensionale, dandoci la possibilità di contemplarne appieno la sua complessità strutturale.
Per ottenere questo risultato, gli astronomi e gli specialisti di tecniche visive della NASA hanno combinato le immagini in luce visibile, a infrarossi e ai raggi X dei Grandi Osservatori dell’agenzia spaziale. Questa ricostruzione visiva in computer grafica a lunghezze d’onda multiple si basa sulle immagini provenienti dall’osservatorio a raggi X Chandra e dai telescopi spaziali Hubble e Spitzer.
Gli stessi scienziati partecipi nel progetto sono stati entusiasti dell’esito del loro duro lavoro, e si comprende da quando uno di loro ha rilasciato a Fox News, che ha riportato la notizia:
Vedere immagini bidimensionali di un oggetto, in particolare di una struttura complessa come la Nebulosa del Granchio, non ti dà una buona idea della sua natura tridimensionale
Ha spiegato lo scienziato dello Space Telescope Science Institute Frank Summers, che ha guidato il team che ha sviluppato il film.
Con questa interpretazione scientifica, vogliamo aiutare le persone a comprendere la geometria nidificata e interconnessa della Nebulosa del Granchio. L’interazione delle osservazioni a lunghezza multionda illumina tutte queste strutture. Senza combinare raggi X, infrarossi e luce visibile, non si ottiene l’immagine completa.
Tale ricostruzione è spiegata e mostrata in un video di circa quattro minuti, pubblicato dalla NASA, che rivela la struttura nidificata che compone la nebulosa, offrendo agli spettatori una migliore comprensione dei processi misteriosi e complessi che alimentano la nebulosa.
In un comunicato apposito la NASA ha spiegato che:
Il ‘motore’ della centrale elettrica che eccita l’intero sistema è una pulsar, una stella di neutroni che ruota rapidamente, il nucleo schiacciato super-denso della stella esplosa. La minuscola dinamo fa esplodere impulsi di radiazione incandescente 30 volte al secondo con un’incredibile precisione dell’orologio.
La visualizzazione, il cui link è riportato in seguito, fa parte di una nuova generazione di prodotti ed esperienze sviluppati dal programma Universe of Learning della NASA.
Ricostruzione in 3D della Nebulosa Granchio:
FONTI
Fox News: per la notizia;
Wikipedia: per immagini e dati tecnici.
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