Pensando al popolo dei Neanderthal siamo soliti immaginarci dei cacciatori che vivevano in una società poco avanzata. In realtà l’ominide che visse nel paleolitico e che si diffuse in Europa, Medio Oriente, Asia Minore e arrivò fino all’attuale Siberia, aveva sviluppato capacità sorprendenti che potrebbero farci vedere questo nostro antenato in maniera diversa. Già qualche tempo fa alcuni studiosi avevano ritrovato, tra gli oggetti usati dall’uomo di Neanderthal, dei monili utilizzati come gioielli e ottenuti dalle conchiglie. Hanno inoltre scoperto che si truccavano utilizzando minerali come ematite e pirite. Questi elementi indicano il desiderio di abbellirsi e quindi avere una coscienza di sé e questo che implica capacità cognitive avanzate.
La scoperta sull’uomo di Neanderthal in Italia
Ma non è finita qui. Recenti studi dimostrano che i Neanderthal avevano ben altro ingegno. Un recente studio è stato condotto da un team dell’Università del Colorado Boulder e si concentra su 171 oggetti trovati presso la Grotta dei Moscerini che si trova nel Lazio. La datazione di questi oggetti risale a 90.000/100.000 anni fa.
Lo studio ha dimostrato che quest’uomo primitivo non si limitava a raccogliere le conchiglie trovate sulla spiaggia. Paola Villa, coautrice dello studio, ha scoperto che molte delle conchiglie ritrovate mostrano le caratteristiche delle conchiglie strappate dal loro habitat in fondo al mare. Questo significa che i Neanderthal si tuffavano fino a quattro metri di profondità per raccogliere i frutti di mare e bivalvi vivi, nutrendosi dei frutti e utilizzando le conchiglie per fabbricare oggetti.
Probabilmente utilizzavano le conchiglie di Callista Chione, un tipo di vongola, come raschiatore. L’uomo di Neanderthal, quindi, raccoglieva il suo bottino marino, riuscendo ad immergersi, ovviamente senza attrezzatura e dimostrando di avere una certa confidenza con l’acqua. Tutto ciò dimostra che questi ominidi potevano utilizzare pietre oppure conchiglie a seconda della disponibilità del materiale. Ma il team ha riferito un’altra importante notizia.
Tra gli oggetti sono stati recuperati anche grumi di roccia vulcanica. Probabilmente utilizzavano questi pomici, tra gli altri usi, anche per lucidare le punte ossee.
Vedere questi comportamenti nell’Europa meridionale, alla Grotta dei Moscerini e in altri siti, molto prima che la presenza consolidata di esseri umani moderni, è un’ulteriore prova del fatto che alcune popolazioni di Neanderthal in Eurasia, avevano intrapreso una loro strada indipendente verso un comportamento moderno.
Ha detto il dottore Matthew Pope, ricercatore di Neanderthal presso l’Istituto di Archeologia dell’UCL. La storia è una disciplina affascinante in continuo divenire. Ogni scoperta può modificare il nostro sapere ed il nostro modo di vedere, cambiando gli stereotipi che circondano popoli ed epoche.
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