Nel corso della mia esperienza da nerd incallita non ho mai avuto un approccio vero e proprio al mondo degli anime e dell’animazione giapponese, nonostante mi abbia sempre affascinato molto. Ma in occasione dell’uscita del primo episodio della seconda stagione di One Punch Man ho avuto l’opportunità di scoprire Saitama, uno dei personaggi più interessanti degli ultimi anni.
Qui non mi rivolgo agli Otaku navigati, dal momento che è impossibile che non conoscano quest’opera, ma a chiunque voglia iniziare da zero.
One Punch Man: un’intelligente parodia di genere
Nell’infanzia di un buon millennial e non il ricordo di Dragon Ball in tv nel primo pomeriggio è sicuramente indelebile. E con lo stesso genere di storia, lo shonen, possiamo approcciarci a tutta l’animazione giapponese.
Ma One Punch Man non segue i dettami dello stile alla lettera, bensì ne fa un’intelligente parodia.
Non si prende mai sul serio, esagera le situazioni e ridicolizza uno stile che se mal trattato può facilmente ridursi a “botte da orbi” e niente più.
Nonostante ciò l’anime riesce ad appassionare con combattimenti epici e impeccabili. Gli scontri sono maestosi, avvincenti, incisivi, dinamici, ma soprattutto belli da guardare.
La realizzazione tecnica è molto notevole. La produzione è infatti riuscita a perseguire il fine ultimo della qualità visiva malgrado il basso budget iniziale.
La regia, la fotografia e le animazioni sono uniche e tengono lo spettatore incollato allo schermo, anche se non è solito a questo genere.
Allo stesso tempo le scene d’azione riescono spesso con la demenzialità del personaggio di Saitama a strappare non poche risate.
Saitama
E tra i motivi per guardare questo gioiellino troviamo proprio lui, Saitama.
Sebbene a primo impatto possa sembrare fuori luogo o ridicolo, egli si rivela nel giro di pochi secondi un personaggio epico e carismatico. Sempre controcorrente, atipico, deliziosamente provocatorio.
Saitama non ha bisogno di alcun allenamento e di nessun segreto, lui è “uno che fa l’eroe per hobby”, nonostante sia forte all’inverosimile.
Dove mostri e creature misteriose tentano tutte le loro tecniche migliori, lui riesce con un solo pugno “normale” a neutralizzarli.
E questo gli provoca una grande ed inesorabile noia. In ogni combattimento il nostro eroe cerca un valido avversario, ma purtroppo utilizzerà un pugno serio soltanto con uno dei boss più epici di sempre.
Non solo mainstream
Certo, non sarà un prodotto ignoto al pubblico, ma la costante mainstream è tutta meritata. La serie è davvero intelligente e acuta, piena di sottotesti molto interessanti e per niente banali.
Primo tra tutti l’evoluzione dei personaggi e la loro descrizione soprattutto psicologica.
In definitiva è d’obbligo recuperare questa perla stramba e colorata dell’animazione giapponese che lascia ampio spazio sia alla risata che alla riflessione.
Per adesso non mi pronuncio sulle avventure di Saitama nella seconda stagione, che promettono comunque molto bene; ma nell’attesa, 100 flessioni, 100 sollevamenti, 100 piegamenti e 10 km di corsa ogni giorno.
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