Avvistata per la prima volta il 28 dicembre 2019, la cometa Atlas è ben presto diventata uno dei principali oggetti di discussione della comunità scientifica. La sua particolarità? A rendere così rinomato questo corpo celeste è stata la sua luminosità. Gli astronomi, infatti, avevano stimato che la cometa potesse essere visibile a occhio nudo nel periodo tra il 23 e il 31 maggio. In questo arco temporale, infatti, Atlas si sarebbe trovata rispettivamente al punto di minor distanza dalla Terra e dal Sole. A gettare ombre sullo splendente corpo celeste, però, ci hanno pensato gli ultimi avvistamenti: la cometa potrebbe essersi spezzata nel corso del suo tragitto. Se così fosse, sfumerebbe la possibilità di vederla ad occhio nudo.
Le ultime immagini dell’Università del Maryland e della California
Gli astronomi Quanzhi Ye e Qicheng Zhang hanno pubblicato delle immagini in cui il nucleo della cometa Atlas appare decisamente mutato: non solo risulta più allungato, ma anche meno brillante. Ad impensierire gli esperti c’è anche l’orbita della cometa, che appare influenzata in misura sempre maggiore dai forti gas emessi dal nucleo. La frammentazione in corso nel nucleo del corpo celeste potrebbe portare Atlas alla distruzione. Questo processo non è inconsueto: le condizioni delle comete, infatti, possono cambiare in maniera molto repentina e variare di luminosità. Secondo l’astrofisico Karl Battams:
la cosa frustrante delle comete è che spesso non sappiamo esattamente cosa stanno facendo e perché. C’è ancora una possibilità che Atlas si stia prendendo una pausa prima di un’altra esplosione, ma non ci conterei troppo.
Cometa Atlas: “figlia” della Grande cometa del 1844?
Gli astronomi hanno notato delle somiglianze tra Atlas e la Grande cometa del 1844. Le loro orbite si avvicinano molto: entrambe seguono traiettorie che vanno ben oltre il sistema solare ed impiegano circa 6000 anni per raggiungere un circuito orbitale completo. Secondo John Bortle, Atlas sarebbe un grosso frammento distaccatosi dalla Grande cometa. Anche il corpo celeste del 1844, infatti, andò incontro ad un processo di frammentazione. Una triste probabilità, dunque, è che la cometa si disintegri completamente una volta giunta nelle vicinanze del Sole. Non ci resta che aspettare, sperando di vedere Atlas solcare i nostri cieli, più brillante e luminosa che mai.
Leggi anche: Un buco nero spinge una stella fuori dalla Via Lattea
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.