Anche Domenica scorsa, Il Bosone è stato ospite dell’evento organizzato dai ragazzi dello staff Midgard, fumetteria di prossima apertura, presso il B-Side (Rende, CS).
Tema della giornata: Star Wars!
Per prepararci all’avvento dei nuovi episodi, infatti, abbiamo tenuto una vera e propria maratona della trilogia prequel con cineforum annesso.
Numerosi scambi di idee e dibattiti si sono alternati tra la visione di un film e l’altro.
I temi più discussi dai partecipanti sono stati la regia, la trama e, infine, l’expanded universe.
Tutti argomenti molto diversi tra loro e che hanno visto la spiegazione di svariati pareri.
Eppure, su una cosa, quel giorno, tutti erano d’accordo:
La trilogia classica è molto più bella dei prequel!
Non c’è ombra di dubbio su questo, lo sanno tutti… O quasi.Star Wars è un’opera proiettata in un lasso di tempo lunghissimo. Per essere puntigliosi: dal 1977 al 2005.
Un dato che dovrebbe farci capire come in realtà, molti degli attuali giuovani fan, abbiano iniziato ad appassionarsi alle Guerre Stellari proprio da Episodio 1, canone suggerito e successivamente imposto dallo stesso creatore dell’epopea spaziale.
Per questo motivo, nonostante un po’ delusi, la generazione più anziana ha imparato, con il tempo, ad apprezzare anche i prequel e ad accettarli come parte integrante della storia originale.Vogliate gradire, allora, tre motivi effettivamente validi, per cui è possibile apprezzare i primi tre episodi.
Andiamo!
- I parallelismi
Ogni film di Star Wars è collegato a un altro. Sembrerà un affermazione da Capitan Ovvio ma questo è il punto basilare da cui è possibile comprendere i due successivi e, più in generale, la bellezza del capolavoro Lucasiano.
Un film di Star Wars non è solo collegato nella trama ma in tante piccole cose che sono sostenute da un flebile sussurro che si ripete con costanza durante tutta la saga.
Non a caso, Star Wars è l’emblema della “storia che si ripete”, un cammino in parallelo di luci e oscurità che si incontrano e si scontrano creando pathos e coinvolgimento.
C’è chi afferma di aver visto la rappresentazione del “Cerchio della vita” in Star Wars e non ha tutti i torti, ma i parallelismi si manifestano anche in modo del tutto tecnico come per esempio, la riproposizione di uno stile estetico come gli outfit dei personaggi che seguono un percorso coerente all’interno di tutta l’esalogia.
Per non parlare di dettagli come il famoso “Nooooo” starwarsariano che si ripete in tutti i titoli. Appunto, dettagli… - La cura per i dettagli
Vedere un film di Star Wars solo qualche volta non è sufficiente per captarne tutti i suoi dettagli. Qualsiasi cosa sia all’interno del film, è frutto di meticoloso lavoro. Tutto quello presente nella saga, dai modellini delle astronavi ai colori delle spade laser, non è stato inserito per puro caso. Le trilogie, come molte volte ha ammesso lo stesso regista, sono da vedersi all’interno di un contesto collettivo. Sarebbe veramente riduttivo pensare che le numerose persone che hanno lavorato ai film, abbiano prodotto i loro contenuti in modo del tutto random.
E infatti non è così. Anche nei prequel. - Le geometrie
La bellezza di Star Wars è anche di natura estetica. Molte volte ci dimentichiamo di quanto sia importante la scena in sè piuttosto che la trama. Molti film con una storia potenzialmente fantastica sono rovinati da una regia mediocre o peggio, da un contesto prettamente visivo non idoneo.
Guerre Stellari è un giusto connubio tra queste caratteristiche e a favore di questa tesi abbiamo delle immagini che sono diventate subito emblematiche nell’industria del cinema. Qualche esempio? I paesaggi di Naboo, il tramonto dei soli di Tatooine in Episodio 3.
Siete d’accordo? Non siete d’accordo? Volete denunciarci, mandare pacchi bomba, lanciare dei pomodori? Fatelo nei commenti.
Intanto vi diamo appuntamento a Domenica prossima per la proiezione della trilogia classica. Non mancate perchè a fine visione ci sarà il quiz che vi consentirà di vincere il biglietto per la prima de “Il Risveglio della Forza”!
Altre foto della manifestazione:
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