http://https://www.youtube.com/watch?v=Ut4lWzs4KII
Furio: Magda, dove state andando?
Magda: Porto i bambini al gabinetto.
Furio: Allora io parlo al vento!
Magda: Perché?
Furio: Allora te lo ripeto per l’ottocentocinquantesima volta: i bar e i bagni pubblici sono i distributori automatici della salmonellosi e del tifo, d’accordo? Antonluca e Antongiulio, papà vi chiede un grandissimo favore: fra venti minuti, ventidue, ventitré al massimo, vi garantisco che giungeremo in una bella e ampia piazzuola dove potrete fare con tutta calma i vostri bisognini. Se papà vi chiede questa cortesia, glielo fate questo regalo a papà?
Antonluca e Antongiulio: Sì, sì te lo facciamo! te lo facciamo! [ Davanti all’autogrill]
Furio: Magda…
Magda: Sì? [ Disperata]
Furio: Dove ti stai dirigendo?
Magda: Ma anch’io devo fare i bisogni nella piazzola?
Furio: Vai, vai! Non sarò certo io a trattenerti con le catene! Vai! Se vuoi andare incontro alla salmonellosi la troverai là, con la mano tesa!
[ Magda finalmente si avvia verso il bagno]
Furio: Magda! [ Le porge un oggetto] Almeno usa questo!
Magda: Ma cosa l’è?
Furio: Un copritavoletta sterilizzato, per lo meno cerchiamo di rendere la vita difficile ai bacilli, no?
[ Di nuovo Magda si incammina, visibilmente irritata]
Furio: Ecco! Tanti auguri, e in bocca al vibrione, che te devo di’?
Dal film Bianco, rosso e Verdone
Donne e bagni pubblici un eterno procrastinare fino all’estremo delle nostre forze. Donne e bagni pubblici, l’incubo più grande di tutte noi. Anche se prima di uscire di casa, l’ultima nostra azione è stata scaricare l’acqua del water “perchè non si sa mai, magari poi mi scappa fuori, almeno la faccio quì”.
Fin da bambine siamo state educate dalle nostre mamme al galateo del bagno fuori casa. A distanza di anni, ogni qual volta ti rannicchi in bilico a dovuta distanza dalla tavoletta di un water pubblico, hai sempre l’eco di tua madre nelle orecchie che ti rammenta di NON SEDERTI MAI sulla tavoletta di un bagno pubblico perchè ” si prendono le malattie”. Tu da bambina credevi a qualcosa del tipo un virus mortalmente letale. Verdone-Furio non aveva tutti i torti, ma sicuramente la povera Magda, a differenza dei piccoli pargoli dai nomi tipo nipoti di Silvio, non poteva mica fare i bisognini anche lei nella piazzola di sosta ( e aggiungerei per la gioia del playboy gucciniano che la segue per tutto il film con lo sguardo da cascamorto “salvatore”)..
Stendiamo un “velo” pietoso sulla questione ed elenchiamo dunque i vari passaggi, in ordine di importanza, su come comportarsi adeguatamente nei bagni pubblici. La lista è rivolta principalmente a tutti voi maschietti che ancora oggi non avete capito perchè le donne vanno sempre in bagno con un’amica e perchè ci impieghino tanto tempo anche soltanto per fare una semplice pipì.
Voi cadete sempre “in piedi” sulla questione… Noi dovremmo accomodarci sull’aria ,assumendo una posizione perennemente in bilico fra il cado non cado, tocco la tazza non la tocco. Per cui, la ricerca di un bagno decente è la prima regola fondamentale per noi donzelle. E per bagno decente non aspiro al luccichio lasciato da Mastro Lindo nelle pubblicità e allo splendore dei suoi cessi; ci basta che il water non sia “schizzato” da urine precedenti e specialmente che non sia “sgommato” al suo interno.
Se siamo in inverno, indossiamo il cappotto, e abbiamo con anche una borsa ( ossia nel 200% dei casi), in assenza di un gancio all’interno della cabina, dove appoggiare semplicemente l’ultima, comprenderete la presenza di un’amica di fiducia che ci siamo portate dietro: è la nostra porta borse, cappotto, praticamente in quei momenti un’anima femminile ci salva la vita.
Ora passiamo ai passaggi essenzialmente fondamentali che rendono difficile la vita dei bacilli come diceva Furio:
- Tirare lo sciacquone prima di iniziare la vostra seduta. Dare una bella “rinfrescata” alla meno peggio all’acqua del water ci illuderà di aver ucciso almeno un centinaio di batteri.
- Non usare MAI le mani per tale procedura. In caso di assenza del pedale sotto o nei pressi del water, si avete capito bene, attivare lo scarico usando il piede. Per quelle bassine come me, sembrerà una mossa azzardata e da cintura nera, ma vi assicuro che non avete idea di quanti batteri stiano già proliferando solamente sul pulsante dello scarico e attendono solo che le vostre manine li portino un poco in giro.
- Gettare un fazzolettino aperto nel water. Perchè? Come perchè? Per evitare gli schizzi involontari no?
- L’ho già detto ma repetita iuvant: Mantenere la distanza di sicurezza dal water. Cospargere i bordi di altri fazzoletti è la tecnica più antica del mondo.
- In caso di “seduta di laurea” le cose si complicano, così come nel caso di cambio di assorbente: restare in bilico per più di cinque minuti inizierà a far vacillare i muscoli delle gambe, a provocare vampate di calore e a sviluppare i primi cenni di cedimento con tanto di tremolio: Dobbiamo resistere!
- Evitare di intasare il water con i fazzoletti come farebbe Mr Bean.
- Tirare nuovamente lo sciacquone con le gambe “tremanti”. Su dai! La fatica è quasi compiuta!
- Controllare, in caso di jeans aderenti o leggins, di non aver reso visibile qualche “zoccolo di cammello“.
- Dirigersi quasi soddisfatte verso il lavabo, consapevoli di aver beffato per l’ennesima volta ( si spera) qualsiasi forma di bacilli, di salmonellosi, candide varie ect etc etc.
E vissero tutte felici e contente… fino alla prossima pipì!
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