La strategia di Microsoft per quanto riguarda il gaming – soprattutto quando parliamo di Xbox – è cambiata nel corso degli anni ed è andata a migliorarsi sempre più. Dopo l’acquisizione di nuovi studi di sviluppo dediti a lavorare su giochi esclusivi per Xbox e PC ed il successo di Game Pass, è chiaro che la strategia di Microsoft per diventare nuovamente degna rivale di Sony e Nintendo sta avendo pian piano successo.
In un intervista per Twinfinite, Aaron Greenberg (il Marketing Manager di Microsoft) ha rilasciato numerose dichiarazioni interessanti al Gamescom di Colonia, in Germania, parlando dei team di sviluppo dei nuovi giochi, del futuro che porterà Xbox Scarlett – nome in codice provvisorio per la nuova Xbox – ma il tema più scottante è stato quello a proposito della censura nei videogames.
SERVE DAVVERO LA CENSURA NEL MONDO DEI VIDEOGIOCHI?
Entriamo nel mondo della censura già solo guardando la copertina di un gioco; su di essa è infatti riportato il contenuto dello stesso tramite il sistema PEGI, che sono quegli strani simboli che quasi nessuno riesce a decifrare.
Questo arcaico linguaggio alieno in realtà indica l’età consigliata del fruitore e il tipo di contenuto – ad esempio indica se si tratta temi razziali o violenti – ma pare che nessuno ci faccia caso. O meglio, ci si bada solo quando fa comodo. Durante l’intervista, Aaron Greenberg ha avuto l’opportunità di dire la sua quando gli sono state porte determinate domande sulla censura.
Ultimamente c’è stata una discussione piuttosto accesa sulla censura intorno a Sony e Nintendo. Sony ha iniziato ad applicare standard specifici chiedendo a molti sviluppatori (soprattutto giapponesi) di censurare ulteriormente i loro giochi indipendentemente dal fatto che abbiano ottenuto una valutazione valida da schede come ESRB o PEGI.
Al contrario, Nintendo ha assunto una posizione completamente diversa, scegliendo di non richiedere censura alcuna a condizione che gli sviluppatori possano ottenere una valutazione valida da ESRB, PEGI, eccetera. Il presidente di Nintendo ha dichiarato che: “ostacolerebbe la diversità e l’equità dei giochi stessi”.
L’intervistatore voleva “il parere di Microsoft” sulla censura e soprattutto il ruolo che essa avrebbe avuto sui prossimi giochi per Xbox e Pc. Ma la risposta del Manager Marketing chiara e schietta non si è fatta attendere:
Anche se non ho familiarità con ciò che stanno facendo – e non posso parlare a loro nome – non abbiamo modificato le nostre norme. Seguiamo le politiche dei negozi, seguiamo il CERS e le altre schede di valutazione. Siamo stati coerenti nel modo in cui lo facciamo e non abbiamo cambiato ciò che stavamo facendo.
Anche se è rassicurante sentire ciò – se siamo del partito che la censura è la morte dell’arte – c’è da dire che in realtà qualche piccola censura su Xbox l’abbiamo vista e ne è l’esempio Conan Exiles dove sono stati censurati i genitali maschili e la crocifissione di innocenti. Un minimo di censura pare necessario, forse qualche filtro che ci aiuti a comprendere meglio ciò che stiamo vedendo e ciò a cui stiamo giocando.
E voi da che parte state? Siete per le censure di Sony? Per la libertà di Nintendo? O per la via di mezzo di Microsoft?
Leggi anche:
Con i videogiochi violenti impari ad uccidere?
Psicologia e videogiochi, ecco perché piacciono tanto
Carlo Calenda si sbaglia sui videogiochi: lo dice la scienza
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.