Acquari per tartarughe: guida e consigli per principianti

Le tartarughe sono degli animali splendidi e oggi molto ricercate, ma è importante dar loro un habitat adeguato e che può variare in base a ogni specie; inoltre, gli acquari per tartarughe sono diversi da quelli per pesci o dagli acquaterrari, vediamoli nel dettaglio.

Il primo passo da fare è quello di informarsi e conoscere le specie di tartarughe d’acqua domestiche che si vuole acquistare. Per poterle riconoscere da soli, bisogna stare attenti alle orecchie e la motivazione è semplice; le specie attualmente più vendute sono 4: la tartaruga dalle orecchie rosse, dalle orecchie gialle, dalle orecchie arancioni e quella dal naso di porcello (o Carettochelys insculpta).

Tutte le specie in questione richiedono un acquario per tartarughe idoneo alle loro esigenze; ecco una piccola guida dedicata ai principianti.

Struttura e base dell’acquario

La tartaruga d’acqua sta per lo più sommersa e sale in superficie per rifornirsi di ossigeno, ma anche lei vuole riposo e per questo l’acquario deve avere una parte emersa: ogni acquario deve avere almeno un isolotto per consentire agli animali di poggiarvisi sopra. Ce ne sono di diversi materiali ma quello migliore è in corteccia di sughero che assorbe il calore delle lampade e consente alle tartarughe un tepore simile a quello del proprio habitat naturale.

La struttura della vasca deve essere in vetro e molto resistente; la dimensione varia a seconda del numero di specie che ospiterà e in ogni caso grande almeno 3 volte l’esemplare. Se vogliamo dare loro una casa comoda, si parte dai 100×50 cm considerando che una parte di questo spazio sarà occupato dall’isolotto. Inoltre, più grande significa controllo e manutenzione più facile, tra cui il mantenimento dei valori dell’acqua idonei alla tartaruga (principalmente pH e cloro).

Illuminazione e temperatura

Altri due aspetti molto importanti da tenere presente quando si allestisce un acquario per tartarughe sono l’illuminazione e la temperatura.

Iniziamo dall’illuminazione: è indispensabile una lampada a raggi UVA e UVB, con un timer da regolare per simulare il ciclo di luce. Le tartarughe hanno bisogno di circa 13 ore di luce, seguite da circa 10-11 ore di buio. L’errore più frequente è quello di posizionare la vasca vicino una finestra dove arriva la luce diretta. In questo modo, si farà solo del male all’animale perchè non arrivano i raggi di cui hanno bisogno e si accumula calore inutile che porta al surriscaldamento dell’acqua.

E qui ci colleghiamo alla temperatura: la parte sommersa (quindi l’acqua) deve avere una temperatura tra i 25-26 gradi (ma attenzione, ogni specie ha la sua T. Ideale quindi è bene informarsi sulle caratteristiche della specie), mentre per la parte emersa si aggira sui 30 gradi. Per controllare che tutto sia a normale si usano i termostati, tra cui quelli con il sondino che si immerge nell’acqua per controllare la temperatura (e che si usano molto negli acquari).

Il filtro dell’acqua e pulizia

Non dimentichiamo che essendo un acquario, anche le tartarughe hanno bisogno del filtro per la pulizia dell’acqua! Il filtro serve a tenere l’acqua pulita in termini di valori come nitrati, nitriti e simili che si formano naturalmente con il deposito delle feci e resti di cibo sul fondo. E’ consigliabile pulire l’acqua ogni giorno, ma il filtro consente di fare il cambio d’acqua anche dopo 2-3 settimane. Ne distinguiamo due tipi: quello interno disponibili in commercio già assemblati, con il sistema di filtraggio e pompaggio dell’acqua in un unico blocco; quello esterno che – anche se costano di più – sono più efficienti in termini di pulizia e sono adatti ad acquari per tartarughe di grandi dimensione (dai 100 litri in poi). Inoltre, essendo esterni non occupano lo spazio interno dedicato agli esemplari.

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