La grande Disney tornerà nei cinema con il live action di Aladdin (regia di Guy Ritche) nel maggio del 2019. L’annuncio è avvenuto qualche giorno fa in concomitanza con il rilascio del teaser trailer che ha creato molte aspettative negli appassionati – ma non senza far storcere il naso a molti.
Il teaser ci mostra un deserto e un’Oriente maestoso quanto misterioso, con la colonna sonora del compositore originale Alan Menken, ma con un tocco più altero. La scena che ci viene mostrata è quella della caverna delle Meraviglie, con l’iconica frase “un diamante allo stato grezzo”, in cui il nostro protagonista è sul punto di impossessarsi della lampada.
Gli attori principali saranno Mena Massoud per Aladdin, Naomi Scott per Jasmine e Will Smith nel ruolo del Genio.
Le polemiche sul live action di Aladdin
Ma oltre all’entusiasmo generale, sono molti coloro che nutrono qualche perplessità. In prima battuta gli sceneggiatori del lungometraggio originale, Terry Rossio e Ted Elliot in riferimento alla loro esclusione dai giochi. In particolare il primo si affida a Twitter scrivendo quanto segue:
È così strano scoprire che letteralmente le uniche parole pronunciate nel nuovo trailer di Aladdin siano una filastrocca che io e il mio partner abbiamo scritto, e che la Disney ci offre zero compensi per questo (a noi come a qualsiasi altro sceneggiatore originale per questi remake live-action). Nemmeno una maglietta o un pass per il parco. Terry Rossio
Inoltre diversi quotidiani britannici, tra cui il Daily Mail, hanno riportato i seguenti titoli: “Scoppia la rabbia: la Disney scurisce gli attori bianchi di Aladdin nonostante le riprese si svolgano vicino a un posto abitato da un milione di asiatici”, e sul Sunday Times: «Genio, scurisci qualche comparsa per Aladdin».
Ad ogni modo, la perplessità più grande che molti condividono è: abbiamo davvero bisogno di questo Aladdin? Negli ultimi anni la Disney e moltissime altre case di produzione si sono sempre di più affidate a reboot e remake di grandi classici, puntando sempre più sulla nostalgia per vendere biglietti e non tanto sull’originalità. Certamente i prodotti live action degli ultimi anni sono stati grandiosi dal punto di vista tecnico (basti pensare al Libro della Giungla), ma non sempre sono davvero necessari o aggiungono molto alla narrazione precedente. In ogni caso, aspettiamo il 22 maggio del 2019 per avere un’opinione sostanziata e completa. E voi cosa ne pensate? State aspettando questa pellicola?
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