Ti stai riempiendo la pancia di bacche selvatiche, quando il tuo olfatto percepisce qualcosa. Un predatore si sta avvicinando, e se non te ne vai per te si metterà piuttosto male. Ti arrampichi sul primo albero alla tua portata, poi ti guardi attorno ed individui un passaggio tra i rami. Inizi ad oscillare da un supporto all’altro, sai benissimo che al momento è la strada più sicura. Ti muovi nella foresta, pensando di tornare a breve dai tuoi simili, ma quando ti trovi costretto ad atterrare non sei abbastanza rapido: una pantera salta fuori dalle ombre ed ha la meglio su di te.
Vi sembra un gameplay interessante? Perché scene di questo genere sono ciò che vi potete aspettare da Ancestors, la nuova fatica di Patrice Désilets, direttore artistico di alcuni giochi delle serie Assassin’s Creed e Prince of Persia.
Panache Digital, fondata proprio da Désilets nel 2014, ha pubblicato solo quest’anno il proprio primo titolo… E per quanto strano, non si può che definirlo poetico.
Ancestors: l’evoluzione è una cosa seria
In questo curioso titolo si ha un solo scopo: sopravvivere ed evolversi divenendo un essere umano a tutti gli effetti. Come potete immaginare, la strada è tortuosa e costellata di ostacoli, e se pensate di essere i predatori alfa vi sbagliate di grosso.
Ancestors, con la complicità di archeologi e scienziati, si focalizza sul realismo creando un ambiente ostile nel quale quasi nessuna indicazione ci aiuta a muovere i nostri passi.
“L’evoluzione non ha una strada singola e predefinita”, ha dichiarato Désilets,
per terminare il gioco ci sono molte strade […] ma servono abilità e vantaggi per sopravvivere in un mondo di predatori che circondano il personaggio.
Inoltre, molti scienziati sembrano essersi rivelati entusiasti di un dettaglio non da poco. Il gioco infatti enfatizza l’importanza dell’esplorazione come strumento per l’evoluzione umana: un dettaglio che lo rende un lavoro veramente accurato.
Quindi, beh, se siete tipi da abbattere creature mostruose con armi laser, Ancestors non è il gioco che fa per voi. Qui la sfida è decisamente più ardua, perché l’evoluzione è un processo fatto di errori, di ciò che si apprende da essi, di sopravvivenza e solo infine di successi – ma tutto ciò senza avere una precisa idea di cosa significhi vincere.
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