Nella mitologia greca è nota una storia particolarmente significativa dove i protagonisti sono una divinità e un Uomo. Parliamo della Dea Artemide e Atteone, un mito che può assumere diversi significati a seconda del punto di vista che gli attribuiamo. Una leggenda poliedrica, atroce per certi versi ed espressiva per altri. artemide dea
Artemide come ben sappiamo, era la Dea della caccia, una dea vergine armata di arco e frecce d’oro. Dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe.
Atteone era invece figlio di Aristeo e Autonoe ma venne allevato dal centauro Chirone che gli insegnò le tecniche della caccia.
Questo mito viene raccontato in tre versioni differenti che esporremo di seguito.
Prima versione del mito di Artemide Dea e Atteone
Secondo la prima versione, che è quella più diffusa e conosciuta, in un giorno particolarmente caldo la Dea Artemide decise di rinfrescarsi insieme alle sue Ninfe in un lago all’ombra della selva Gargafia.
Atteone era nel bel mezzo di una battuta di caccia. Stava inseguendo un cinghiale con i suoi seguci, quando si ritrovò davanti a un laghetto.
Lì, vide la Dea Artemide e le sue ancelle nude che stavano facendo il bagno. Quando Artemide si accorse dello sguardo di Atteone, adirata e rossa per la vergogna per essere stata esposta al giudizio di un mortale e non avendo a portata di mano arco e freccia, decise di buttargli addosso dell’acqua trasformandolo in un giovane cervo.
All’inizio, Atteone, non si era reso neanche reso conto di cosa gli fosse successo ma quando giunse a una pozza d’acqua, si specchiò e apprese dell’incantesimo.
Nel frattempo, i suoi 50 cani lo raggiunsero e non avendo riconosciuto il loro padrone, si avventarono su di lui sbranandolo.
Seconda versione del mito della Dea Artemide e Atteone
In questa seconda versione è il finale a cambiare. La storia di per sé, è la stessa ma a punire il cacciare fu Zeus, padre degli Dei.
Il cacciatore avrebbe insidiato Semele, un’altra divinità greca conosciuta come l’amante di Zeus con la quale concepì Dioniso, per aver sostenuto che egli fosse un cacciatore più abile della Dea Artemide.
Terza versione
Anche in questa ultima versione cambia il finale del mito, secondo il quale Atteone non venne trasformato in un cervo, ma venne ugualmente sbranato dai suoi cani perché la dea gli gettò addosso una pelle di animale, aizzando così contro di lui.
I miti greci, ma anche in generale quelli delle altre culture, sono ricchi di significati simbolici e vengono ripresi più volte sia nella pittura che nella letteratura, fuorviando dalla versione originale. Sta poi al lettore dare una propria interpretazione di ciò che legge.
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