A neanche un’ora dall’uscita dal cinema, mi trovo qui, a scrivere un paio di righe che vorrei condividere con voi, nerd amanti del fumetto, dell’universo Marvel e di tutto ciò che ci ha accompagnati per ben dieci anni della nostra vita. Probabilmente, la maggior parte delle relazioni amorose esistenti in questo mondo, durano molto di meno. Perché le storie, quelle epiche, quelle che abbiamo imparato ad amare così tanto, non chiedono mai (se non il prezzo di un biglietto) e, allo stesso tempo, danno e regalano un’infinità di emozioni. Avengers: Endgame, nel bene e nel male, sarà un film che per sempre, molti, ricorderanno come una sorta di confine, utile a segnare una linea tra il vecchio e il nuovo, tra ciò che è stato e ciò che sarà. E, come ogni addio che si rispetti, ha lasciato un vuoto nel cuore di tutti noi, che sa di ricordi, di sere passate con gli amici a discutere su chi fosse degno di impugnare il martello di Thor e di fumetti e di maratone studiate sin nei minimi particolari. Non che tutto questo non ci sarà più ma, inutile dirlo, molte cose cambieranno.
Tutti sanno della corsa che c’è stata nei cinema il 24 Aprile 2019, giorno in cui Avengers: Endgame fece il suo debutto nelle sale italiane. La paura degli spoilers che c’era in quei giorni ha reso i social dei posti invivibili, come la giungla di Jumanji e, calata l’ansia della prima settimana, è stato subito tempo di numeri. Il prodotto dei fratelli Russo ha scalato impietosamente il monte dei “film con maggiori incassi nella storia del cinema“, superando Avengers: Infinity War e arrivando secondo, subito dopo Avatar (2009, James Cameron). Esattamente… secondo.
Ovviamente, subito il web è diventato l’arena per la diatriba fra chi fosse fermamente convinto che meritasse il primo posto e chi, non senza qualche difficoltà, ha cercato di far notare che anche chi alloggia sul gradino più alto del podio non è senza meriti. La disputa sembrava essersi chiusa definitivamente e la questione archiviata, eppure… Gli Avengers sono tornati e l’hanno fatto in grande stile. Una campagna pubblicitaria massiccia, ha annunciato che Endgame sarebbe tornato in tutte le sale del mondo per almeno una settimana e, per invogliare i fan più reticenti, sono state fatte delle “aggiunte” rispetto alla proiezione originale che hanno destato la curiosità di molti. Nel dettaglio, si tratta:
- una scena di un paio di minuti che, senza fare spoiler, vede protagonista Hulk;
- un tributo emozionante a Stan Lee, con una sua intervista e tante belle immagini che vi faranno scendere una lacrimuccia;
- e, per ultimo, una piccola anticipazione di Spiderman: Far from Home, che vi darà un’idea su come il film inizierà.
Il tutto anticipato dalla calda voce di Anthony Russo che invita tutti i presenti a non abbandonare la sala prima della fine dei titoli di coda.
Che cosa è stato, dunque? Una mossa con un puro fine commerciale, per scalare la vetta ed essere, così, il film più visto di tutti i tempi nel mondo? Oppure, come sostengono alcuni, il marketing non c’entra nulla nella faccenda ed è stato solo un “regalo” fatto ai fan che, a poco più di due mesi dalla prima proiezione, non si sentivano ancora pronti per un definitivo addio? Se dovessi esprimere un parere, io propenderei più per la prima opzione. Sarei stata più convinta nel pensarla diversamente se, per esempio, i contenuti aggiuntivi fossero stati di una certa rilevanza, com’è stato per Il signore degli anelli o, anche, per lo stesso Avatar (che, col suo ritorno nelle sale cinematografiche, ha contato ben 9 minuti di scene inedite. In più, c’è da specificare, che Avatar non è stato riproposto in tutti i cinema del mondo ma solo in quelli di alcuni Paesi). Invece così non è stato, soprattutto considerando che si tratta di materiale che era già recuperabile interamente in giro per il web.
Espresso il mio parere, dunque, la domanda viene spontanea… Se la penso così, perché oggi sono tornata al cinema? Ebbene, perché l’amore è duro a morire. Il richiamo è stato irresistibile e, prima ancora che me ne potessi rendere conto, era già seduta su quella beneamata poltrona, felice come una bambina perché avevo tra le mani la “locandina” in edizione limitata e quel “VI AMIAMO 3000” mi ha fatto subito dimenticare i soldi spesi. È inutile ragazzi… Se si parla col senno del “era necessario?”, allora dico che no, non lo era affatto, e che, razionalmente parlando, sono soldi che potevano essere impiegati per vedere un film nuovo. Tuttavia, vivere nuovamente quelle emozioni, commuoversi nel vedere il viso sorridente di Stan Lee, la sua gioia di vivere, di disegnare, di creare e sognare, vederlo al cinema, con quel buio che nasconde le lacrime, non mi ha fatto pentire di essere stata lì, fino alla fine, fino all’ultimo nome dei titoli di coda. Perché l’amore è così. Non ci si stanca mai di provarci ancora e ancora, negando persino quelli che sono dei difetti del tutto evidenti solo perché è il cuore a dirci che ne varrà la pena.
Ebbene, anche solo per queste emozioni, anche solo per quel brivido lungo la schiena e la colonna sonora di Alan Silvestri, anche solo per quel “ti amo 3000“, davvero ne è valsa la pena.
Paola.
Leggi anche:
Tony Stark esiste e vive a Bel Air (ma viene da Pretoria!)
MCU, Fase 4: clamoroso leak rivela i Nuovi Film Marvel?
La morale di Nick Fury nel Marvel Cinematic Universe
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.