Il Dott. Emrah Cinik, specializzato in chirurgia della calvizie, ci racconta tutte le alternative che un paziente ha a disposizione quando i capelli iniziano a cadere.
Al giorno oggi i capelli rappresentano una parte fondamentale del corpo per moltissimi di noi: ce ne prendiamo cura quotidianamente con shampoo e prodotti specifici, andiamo dal parrucchiere per cambiare acconciatura o semplicemente per poi sentirci più “in ordine”.
In questo contesto, la perdita dei capelli è un problema che spesso mette in difficoltà chi ne soffre. Ci si può sentire meno attraenti ma anche meno sicuri di noi, con ricadute inevitabili sulla sfera lavorativa e su quella privata.
Si cerca pertanto la strada migliore per risolvere il problema della caduta di capelli, o calvizie.
Una prima possibilità, nota ai più, riguarda indossare delle parrucche.
Queste, a seconda del tipo scelto, non sono altro che un insieme di capelli organici o sintetici che se indossate permettono di far sembrare di avere una chioma folta.
Molti sono però scettici su questa alternativa perché l’effetto non è naturale ed inoltre si hanno notevoli limitazioni quando si indossa una parrucca. Pensiamo per esempio a dover fare un bagno in mare oppure fare un giro in moto.
Un’alternativa alle parrucche è l’utilizzo di patch cutanee, o protesi ai capelli. Tali protesi, di cui spesso si parla con il termine trapianto di capelli non chirurgico, sono simili alle parrucche ma vengono realizzate su misura per il paziente. Inoltre sono costituite da capelli veri che lasciano traspirare il cuoio capelluto e non limitano il suo uso.
D’altra parte, usare le patch richiede una manutenzione periodica costante e, nel caso in cui si voglia cambiare stile, è necessario ovviamente cambiarle.
Una soluzione diversa dalle precedenti è l’assunzione di medicinali, come finasteride o minoxidil.
Queste sostanze giocano un ruolo importante nella lotta alla calvizie e nel fermare il processo di alopecia. Da un lato minoxidil apre i canali di potassio intracellulari garantendo un maggior apporto di ossigeno e nutrienti ai follicoli, che crescono più in fretta e più robusti.
Finasteride è invece un farmaco importante se la caduta dei capelli è di natura genetica. L’uso di questa medicina abbassa i livelli dell’ormone DHT nei bulbi che, diminuendo di concentrazione, causano una inferiore miniaturizzazione dei capelli, e quindi una minore caduta.
L’uso di questi medicinali, gli unici formalmente approvati dagli enti farmaceutici come FDA o EMA, è tuttavia limitato nel tempo per l’insorgenza di possibili effetti collaterali nel tempo.
In alternativa si può scegliere il trapianto di capelli. L’autotrapianto è una soluzione che consente di riottenere i capelli laddove essi sono caduti per sempre. In questo modo, un paziente diradato può ritrovare la chioma folta in modo duraturo.
Alcuni esempi di prima e dopo il trapianto di capelli effettuati dal Dott. Emrah Cinik sono visitabili al sito https://drcinik.it/pre-e-post/ .
Cosa bisogna sapere invece delle soluzioni come il PRP o gli integratori naturali?
Le soluzioni naturali, come l’assunzione di integratori di origine vegetale o i trattamenti basati sul plasma, sono un valido alleato nella lotta alla caduta dei capelli.
Nel primo caso, un tipico esempio di integratore per combattere la caduta dei capelli è la SerenoaRepens, il cui principio attivo inibisce l’enzima 5-alfa-reduttasi che converte il testosterone in DHT.
Nel secondo caso, le terapie prendono il nome di PRP, acronimo di Plasma Ricco di Piastrine.
Questo concentrato si ottiene centrifugando il sangue estratto da un paziente ed isolando la parte di piastrine. In seguito, le piastrine sono iniettate nell’area di interesse e, grazie al grande contenuto di fattori di crescita, permettono una ricrescita rapida dei capelli ed un miglioramento dello stato di salute del cuoio capelluto.
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