Cavernadiplatone exemplum maximum. A volte la tranquilla aria di sonnolenza e siesta perenne della redazione de il Bosone viene sovvertita da un evento, di solito di natura cataclismica. Ecco, ieri ne è successo uno. Eravamo tutti appisolati, ognuno al proprio lavoro (perchè no, non viviamo di Bosone) quando una persona innominata della redazione se ne esce con questo fantastico post, risalente a qualche giorno fa, di Cavernadiplatone.
“E chi è Cavernadiplatone?” – chiederete voi.
Ottima domanda, infatti nessuno di noi era a conoscenza della sua esistenza.
E ne avevamo ben ragione, infatti il soggetto pare essere uno della folta schiera di Youtubers che pullulano come mosche in Italia negli ultimi tempi, sperando nella gloria ed ignorando che di Favij ce n’è uno solo (“E perfortuna!”, aggiungeremmo).
Ma stiamo ai fatti: l’esimio esponente del movimento neoromantico internettiano si esprime così a riguardo delle ragazze che ha notato (facile intuire perché le abbia notate):
Mi dicono poche Harley Quinn al Romics… e poi dite che non devo insultare questa razza bastarda conosciuta come cosplayers.
Ecco questo è l’esempio di qualcosa. Qualcosa di cui noi del Bosone vi volevamo parlare da tempo, dalle colonne di questo spazio per l’editoriale.
Perché si, potremmo spendere centinaia di parole per Cavernadiplatone e per le sue esternazioni incivili indegne di una società moderna.
Potremmo far tralucere attraverso ardite metafore animalesche con volpi e grappoli d’uva la motivazione di tanta acredine verso le donzelle cosplayers da parte del nostro bravo (?) Cavernadiplatone.
Potremmo (e lo facciamo) costernarci di fronte al comportamento ghettizzante e discriminatorio, soprattutto al giorno d’oggi, di un membro di una comunità molto spesso prima e meno spesso adesso derisa e insultata (per la serie non imparare da ciò che si è subito).
Potremmo ribadire la nostra presenza e la nostra attenzione ai temi della discriminazione e degli abusi sui cosplayers, di cui abbiamo parlato diffusamente in passato qui, qui e qui.
Potremmo (e lo facciamo) esprimere il nostro appoggio e sostegno alle donne insultate, che peraltro da brave cosplayers dimostrano che non ne hanno bisogno (guardate il commento più votato all’immagine).
Potremmo (e lo facciamo) esprimere la nostra riprovazione nei confronti della mancanza di minimi parametri di decenza ed educazione.
Ma se lo facessimo diffusamente, parleremmo di CavernadiPlatone, e siccome giustamente noi non ne sapevamo niente prima di questo suo sfortunato commento (fatto che prova che non è nessuno di rilevante), parlandone lo renderemmo “qualcuno di rilevante”. E non vale la pena di farlo. Non se lo merita. Anche e forse soprattutto perchè ci spera.
Non si merita che si parli di lui anche perchè c’è poco da commentare, le idee paiono molto confuse: non si capisce cosa renda i cosplayers “bastardi”. Il fatto di essere cosplayers? Il fatto di essere cosplayers alla sua manifestazione (meglio, ad una manifestazione in cui c’è anche lui)? Il fatto di essere cosplayers ad una manifestazione dove ci sono Youtubers (i cosplayers alle manifestazioni del genere esistevano molto prima degli Youtubers)? Il fatto di essere donne? Il fatto di essere tante donne? Il fatto di essere cosplayers di Harley Quinn?
Non sappiamo e non vogliamo sapere, e sospettiamo che non lo sappia bene neanche lui.
Quindi Cavernadiplatone non si merita spazio mediatico, al quale evidentemente anela.
Si merita invece di fare da esempio di un fenomeno di cui ci preme parlarvi perché ormai evidente negli ormai (per fortuna) numerosi eventi del mondo nerd offline e online.
Il mondo nerd è in espansione in termini di pubblico e di fruizione.
Attenzione, questo è un fatto che noi del Bosone riteniamo oggettivo e storico e come tale foriero di buone e cattive notizie assieme. Sta al singolo giudicare, soppesare gli aspetti positivi e negativi e poi stabilire se questa novità sia da lui benvenuta o meno.
Ma è un fatto incontestabile.
Le fiere del fumetto si moltiplicano, si ampliano ed includono sempre di più ampie superfici, eventi organizzati con grossi budget e grosse aziende di ogni settore, compresi colossi videoludici.
I cosplayers sono passati da quei pochi iper-appassionati che creavano in modo amatoriale i costumi dei loro eroi preferiti a modelli e modelle che indossano costumi cuciti su misura e commissionati (creando quindi una nuova nicchia di mercato).
Gli Youtubers sono un fenomeno ed hanno un posto nella società (ed alcuni anche un posto di lavoro).
E saremmo dei falsi qui al Bosone se non ammettessimo che siamo anche felici di alcuni aspetti di tutto questo: attutimento della discriminazione dei nerd, eventi con molte persone e molto budget, il fatto che alcuni Youtubers vivano di quello realizzando un sogno che molti non si sarebbero mai aspettato (e non parliamo della generazione dei nostri padri ma addirittura della nostra).
Insomma abbiamo per tanto tempo sognato di uscire dal nostro microcosmo, ed un po’ d’orgoglio di esserci riusciti c’è.
Il punto è che assieme a questi aspetti positivi ce ne sono di negativi, derivanti da tanti fattori legati alla folla ed alla società di massa moderna che la rappresenta.
Per prima cosa si parla sicuramente dell’ignoranza, del pressapochismo, della mancanza di rispetto e della cafonaggine sintomatiche delle masse ignoranti.
Poi si parla dell’esasperazione dei toni e dei modi tipica della società moderna.
Sintomo di come appena l’attenzione e la luce dei riflettori della società si spostano su un settore, debba subito essere “spettacolarizzato”: in un mondo moderno dove si vede meno televisione e più Internet Youtube sta diventando la “nuova televisione” ereditando i difetti della televisione da cui si era salvato quando era “per pochi”.
In questo ambito l’esempio lampante di ciò di cui scrivevo prima è come spesso gli Youtubers ora utilizzino titoli e immagini di copertina clickbait per i loro filmati, o utilizzino argomentazioni provocatorie o un linguaggio eccessivo “per fare scena” ed attrarre pubblico.
Si parla di annacquamento e travisazione del codice di comportamento e delle tradizioni di un ambiente prima ristretto.
Si parla di individualismo esasperato e perdita dello spirito di corpo, della solidarietà e del senso di fratellanza derivanti dal fare fronte comune in forza di un substrato comune: il nerdismo. Un esempio che non ha bisogno di commenti è il recente scandalo cs:go lotto dove gli Youtubers “promuovevano” tramite i loro canali Youtube siti semilegali di betting sulle skin di Counter-Strike: Global Operations.. di cui erano soci fondatori.
E’ questo che probabilmente da fastidio ai nerd della prima ora: senso di tradimento e di falsità volta al “fare scena”.
Ultimamente Cicciogamer è stato assalito e ha fatto un video su Youtube. Presto scriveremo un articolo dedicato a riguardo, e vi invitiamo a tenere d’occhio il Bosone. Ma in questa sede mi preme sottolineare che non siamo d’accordo o appoggiamo il fatto. Ne siamo ben lungi. Tuttavia dobbiamo cercare di capire perchè invece di raccogliere un unanime supporto Cicciogamer abbia (e succede anche fra i membri della redazione) contestatori che quasi pensano che se lo sia meritato, nonostante sia stato una vittima.
E la risposta è che Cicciogamer per prima cosa sta condannando un’aggressione derivante dal fatto che ha un pubblico di massa, grazie al quale è famoso. E quindi per quanto comprensibile è comunque una persona che condanna il fenomeno di cui è lui stesso figlio. E per seconda cosa Cicciogamer fa quello che fa cercando di sfruttare per denaro il nerdismo ed il suo nuovo e numeroso pubblico, e lo fa non rispettandone i canoni ma esasperando i toni per fare views e soldi (ed un esempio, a parere di molti, è proprio il filmato post-aggressione pieno di accuse e lacrime).
Insomma ciò che piega il giudizio di molti è la sensazione che Cicciogamer pretenda rispetto ma non lo dia ad altri, i nerd, a cui deve non solo il rispetto che si da a tutti, ma anche la riconoscenza derivante dalla consapevolezza che è grazie a loro che è chi è e fa quello che fa.
Ecco: Cavernadiplatone, come Cicciogamer, appare falso. Il polemista di professione, il “drama expert”, insomma l’immagine che vuole dare di se con quel suo “cagacazzer” è un mestiere vecchio che non si reinventa con Youtube. Lo faceva da tempo e con diverso stile Vittorio Sgarbi. E anche se lo si reinventa su Youtube, non lo reinventa certo Cavernadiplatone. E non rispetta l’anima positiva e collaborativa di un mondo che gli da vita.
Siamo di fronte ad un cambiamento veloce ed epocale per le nostre passioni, e sta a noi cercare di convogliare questo fiume in piena negli argini dove vorremmo che andasse. Ma per farlo ci serve CAPIRE il fenomeno e RAGIONARE. Cercare di mantenere il substrato comune senza essere rigidi conservatori, e senza nel contempo essere proni ad ogni deviazione del tema nerd che salta in mente a chiunque. Bisogna ragionare ed essere flessibili e cercare, prima di parlare, di sapere che si parla davvero di qualcosa e non di ombre, come fa chi vive nella caverna di Platone.
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