E quella cu’ il Savio bagna il fianco,
Dante Alighieri
così com’ella sie’ tra ‘l piano e ‘l monte,
tra tirannia si vive e stato franco.
È così che Dante descrive Cesena ai tempi del 1300, durante le guerre tra le città vicine e le famiglie di nobili che volevano dominarla. Come Galasso Da Montefeltro, cugino di Federico I Da Montefeltro, che ha assaltato la fortezza di Porto Cesenatico dopo il suo esilio.
Cesena è una città ricca di storia, di cultura ed eventi che hanno plasmato il territorio in un portale che racconta il suo passato grazie a monumenti, edifici e strutture dalle vicende uniche. Il luogo veniva anche chiamato “la città a forma di scorpione” per le mura che sembrano circondare Cesena proprio come il profilo del letale animale. La coda rivolta a Porta Santi e le chele verso il fiume Savio, elemento che viene citato anche dal sommo poeta toscano.
Una città dalla storia complessa che ha vissuto molte vicende e che oggi abbiamo modo di conoscere grazie alle sue numerose bellezze artistiche, architettoniche e culturali. Vediamone qualcuna.
Santa Maria del Monte
Restando in età medievale, per raggiungere l’abbazia Santa Maria del Monte ci aspettano dei gradini ciottolati che partono dalla città fino al Colle Spaziano, passando per case e natura molto suggestive! La Via delle Scalette ci porta a una delle abbazie più antiche, il cui sguardo si estende su un panorama di grande bellezza specialmente nelle ore serali. Il Monastero in stile rinascimentale risale all’anno 1000 e qui sono conservate una raccolta di tavolette votive (ex-voto) con esemplari del XV secolo e il laboratorio di restauro di libri antichi.
Biblioteca Malatestiana e Rocca Malatestiana
Per chi visita Cesena, una tappa obbligatoria è la Biblioteca Malatestiana; un mero esempio di architettura medievale meglio conservate al mondo. È un luogo in realtà molto vissuto, nonostante la sua antichità. È sicuramente uno dei simboli della città: conserva più di 300 manoscritti minati e oltre 5000 volumi che una volta appartenevano a Papa Pio VII, oltre che a innumerevoli codici dal grandissimo valore storico e letterario.
La biblioteca è stata voluta da un grande signore di Cesena – Domenico Malatesta – e dai Frati Minori nel 1450 ed aperta fin dall’inizio al pubblico. Tra il fascino della struttura realizzata dall’architetto Matteo Nuti e la raccolta delle opere con ancora le catene per evitare che venissero rubate, percorrendo le sale della biblioteca si ritorna a un passato a noi sconosciuto e affascinante.
Altra eredità che si deve alla famiglia dei Malatesta e simbolo di Cesena è la Rocca Malatestiana. Costruita sulla cima di Colle Garampo, adiacente a Piazza del Popolo e circondata dal rigoglioso Parco della Rimembranza, conserva ancora oggi tutta la sua magnificenza e imponenza. L’ormai ex fortezza difensiva, oggi ospita il Museo della Civiltà Contadina ed è molto frequentata anche per i numerosi camminamenti panoramici che la circondano.
Ponte Vecchio
Per completare il tour in bellezza, una passeggiata nella natura di Cesena non può mancare e Ponte Vecchio è il posto migliore! Una struttura di origini romane, costruita inizialmente in legno che attraversa il fiume Savio e poi ricostruita in pietra a causa dei continui crolli. Viene chiamato anche Ponte Clemente perchè a volerlo ricostruire fu proprio Papa Clemente XII, ma una parte di essa fu nuovamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale dai tedeschi, quando liberarono Cesena. Molto particolari gli stemmi e le lapidi dedicatorie sui due pilastri in pietra d’Istria.
Leggi anche:
Il Gundam delle Olimpiadi alza il dito medio e diventa virale (FOTO)
Film sul Medioevo da vedere: 7 importanti titoli da non lasciarsi scappare
Il Codex Gigas, anche noto come la Bibbia del Diavolo
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.