Chaos Domain gratis (ma ne vale la pena?)

Chaos Domain è un platformer sparatutto per PC e Mac disponibile sullo Steam Store, ambientato in una astronave aliena invasa (o occupata pacificamente per quanto ne sappiamo) da cultisti dediti alla religione del caos. Io non ne so molto di cultisti del caos, ma a giudicare dal gioco fanno un casino del caos ed inoltre di sicuro non sono seguaci di un successore spirituale di Gandhi, visto che cercano spasmodicamente di farvi la pelle.

Kaboom!

Ma fare la pelle a chi? A voi che siete una reincarnazione cybernetica del dio Anubi (ironicamente, il dio-cane egiziano dei morti). Dovrete saltare, sparare, comprare upgrades ed emulare Neo per schivare proiettili che piovono da ogni concepibile direzione. Con un gameplay di base, una grafica old school, armi e abilità speciali a volontà e persino una modalità cooperativa per 2 giocatori, il gioco SEMBRA un titolo valido.

Putroppo però su metacritic ci sono due recensioni sole, ed entrambe impietose. Ma forse i recensori quel giorno erano di cattivo umore. Allora abbiamo provato il gioco e chiesto commenti ai nostri fedeli fans.

Il verdetto è una condanna unanime. Manca una storia (anche se è un platformer, perchè siamo il dio Anubi in versione futuristica? E che ci fanno questi invasori in mezzo ai piedi?), i controlli sono faticosi e difficili da calibrare, la difficoltà accettabile fino al terzo/quarto livello quando le armi a disposizione diventano spaventosamente inadeguate, costringendovi a rifare gli stessi livelli appena completati per avere ricompense da utilizzare per comprare gli upgrades alla vostra arma, assolutamente fondamentali per il prosieguo della vostra avventura. Il comparto audio è manchevole e poco ispirato. Il design dei livelli è poco vario e spaventosamente tendente a farvi fare una scorpacciata di metallo. E’ vero che siamo in una navicella spaziale, ma qualche cosa di diverso dal metallo come elemento costitutivo di ogni cosa sarebbe stato carino.

Metallo!!!

Insomma è un titolo che a detta praticamente di chiunque non vale la pena, neanche gratuito. Per chi nonostante tutto volesse assicurarsi che non sia una cospirazione globale contro la casa produttrice, o chi volesse magari provarlo per poi (ancora più) magari scoprire che è bello e contestarci nei commenti (smettetela con gli acidi ragazzi, fanno male!), il metodo è semplice: recatevi a questo indirizzo e seguite le istruzioni.

E in bocca al lupo… anzi al cane.

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Joliet Jake

Nato in una assolata e ridente (?) valle ai confini con la Svizzera, Joliet Jake sfruttò, dalla nascita, questo profluvio di orologi e cioccolato per la sua crescita. Un’errata proporzione nel mix ottenne lo straordinario risultato di farlo arrivare sempre in ritardo e di dipendere dal cioccolato per la propria sopravvivenza. Informatico per passione, ha molti interessi e mirabilmente riesce a fallire in tutto in modo omogeneo. Autore di testi di vario genere per formazione e velleità, si prodiga nella redazione di castronerie astrali. Vi conviene leggere i suoi scritti prima che scompaia ed il suo genio venga riconosciuto postumamente da archeologi in cerca di reliquie letterarie(digitali) di alto lirismo. Che però saranno convinti che la lingua dei testi sia il turcomanno antico.
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