Chi sono i Bokken Jedi e perché sono l’apoteosi degli utilizzatori della Forza

Nel sesto episodio di “Ahsoka“, la serie spin-off di Star Wars incentrata sull’apprendista del buon Anakin, è stato introdotto un termine intrigante e inedito: “bokken jedi“. Questa espressione ha sollevato una serie di interrogativi e speculazioni tra gli appassionati della saga, portando a un’analisi approfondita su cosa rappresenti per il futuro dell’Ordine Jedi e per personaggi centrali come Ezra Bridger, Luke Skywalker e Rey Skywalker. Questo perché è un termine mai utilizzato nella filmografia.

Origine del termine “Bokken Jedi”

Il termine “Bokken” proviene dalla cultura giapponese e indica una spada di legno utilizzata per l’addestramento nel kenjutsu, l’arte marziale giapponese della spada.

Anche il termine “Jedi” ha radici giapponesi, derivando da “jidaigeki“, che si riferisce a drammi storici, spesso incentrati sui samurai. A proposito: avete letto “Star Wars: Ronin: A Visions Novel“? Ve lo consiglio oltre che per la storia per dei disegni davvero ben fatti. C’è anche la serie su Disney+.

George Lucas, il visionario dietro Star Wars, ha integrato numerosi elementi della cultura giapponese nella creazione dell’universo di Star Wars; lui stesso ha affermato che l’opera è ispirata al mondo orientale (a tratti, certo non interamente).

ahsoka vs skoll
Disney+

Chi sono e che formazione hanno

I “Bokken Jedi” sono individui che hanno ricevuto il loro addestramento Jedi al di fuori delle strutture e delle normative del Tempio Jedi, spesso in ambienti selvaggi e non convenzionali. Questo tipo di addestramento è diventato necessario dopo l’Ordine 66 e la caduta dell’Ordine Jedi, costringendo i pochi Jedi sopravvissuti a essere flessibili e adattare le loro metodologie di addestramento.

Personaggi come Ezra Bridger, Luke Skywalker e Rey Skywalker sono esempi emblematici di Jedi che hanno seguito percorsi di addestramento non tradizionali, lontano dai codici rigorosi e dalle strutture formali del Tempio Jedi. Ezra è stato addestrato da Kanan Jarrus, che non era un Cavaliere Jedi completo; Luke è stato addestrato da Yoda in età adulta, ben al di fuori delle regole tradizionali; e Leia ha continuato l’addestramento di Rey senza diventare lei stessa una Cavaliere Jedi.

Nella serie “Ahsoka”, questo termine è stato utilizzato per descrivere figure che sono state viste come “falsi Jedi” da personaggi come Baylan Skoll. Lui li reputava come inferiori ai Jedi tradizionalmente addestrati nel Tempio prima dell’Ordine 66.

Shin Hati: Ti manca? L’ordine.

Baylan Skoll: Mi manca… l’idea. Ma non la verità, la debolezza. Non c’era futuro lì.

Perché sono l’apoteosi degli utilizzatori della Forza

Tuttavia, credo che i successi di questi “Bokken Jedi” abbiano ampiamente dimostrato che l’essere liberi dai rigidi insegnamenti Jedi può portare alla vittoria.

Ezra Bridger, ad esempio, ha liberato Lothal da Thrawn, contribuendo significativamente alla resistenza contro l’Impero. Ezra è un esempio di Bokken, addestrato da Kanan Jarrus, che non era un Cavaliere Jedi completo, mostrando che l’addestramento non convenzionale può portare a grandi successi.

Luke Skywalker ha redento Darth Vader e salvato la galassia, dimostrando la forza degli attaccamenti e il rifiuto delle credenze dogmatiche, che sono stati fondamentali per il suo successo.

Anche Rey Skywalker, che ha evitato l’adesione rigorosa ai vecchi modi Jedi, ha sconfitto l’Imperatore Palpatine, sottolineando l’importanza della diversità nell’addestramento Jedi.

Inoltre, personaggi come Ahsoka Tano, che vive secondo i principi Jedi tradizionali pur non classificandosi come Jedi, e Sabine Wren che si sta addestrando per diventare un Jedi nonostante non mostri sensibilità alla Forza, rappresentano ulteriori variazioni nell’addestramento e nella formazione Jedi post-Ordine 66.

Al contrario, alcuni Jedi addestrati secondo i codici dell’Ordine, come il Conte Dooku e Obi-Wan Kenobi, hanno avuto destini contrastanti. Dooku, caduto al lato oscuro, e Kenobi, la cui rigidezza ha contribuito alla caduta di Anakin Skywalker, mostrano che l’aderenza stretta ai codici può portare a conseguenze negative.

Concludendo, loro simbolizzano una rivoluzione e un’evoluzione per l’Ordine Jedi, incarnando un approccio più aperto e compassionevole. La loro esistenza e il loro successo suggeriscono che il futuro dell’Ordine Jedi potrebbe essere più inclusivo e adattabile, superando le vecchie tradizioni e i vecchi codici. Rey, con la sua esperienza unica e la sua profonda connessione con la Forza, potrebbe essere la guida di questa nuova era per i Jedi, portando freschezza e innovazione.

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Gianluca Cobucci

La sua vita è cambiata quando ha letto una frase di William Edwards Deming: "Senza dati sei solo un'altra persona con un'opinione". Da quel momento ha iniziato a leggere e approfondire perché ha fame di conoscenza. Sa a memoria "Il Silmarillion" e cerca di diventare uno Jedi.
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