Cinema e teatri: riaperture in zona gialla dal 26 aprile.

Stando alla bozza del Dpcm previsto per il prossimo 26 aprile i cinema, così come altri luoghi culturali, e non solo, a lungo rimasti chiusi a causa dell’emergenza causata dal Covid-19, dovrebbero finalmente essere riaperti.

Tra oggi e domani, infatti, il Consiglio dei Ministri si riunirà per concludere e ufficializzare il prossimo decreto legge che, a quanto pare, si baserà anche sul ritorno delle zone gialle (ossia quelle zone o province autonome il cui Rt è inferiore ad 1): tra queste, considerando i dati attuali, è probabile ci saranno l’Abruzzo, l’Emilia-Romagna, la Calabria, le Marche, il Molise, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, il Piemonte, l’Umbria, il Veneto, il Lazio e le province autonome di Trento e Bolzano.

In quelle che torneranno ad essere zone gialle, dal 26 aprile, riapriranno cinema, teatri, sale da concerto, musei ed altre strutture. Il problema della chiusura di luoghi destinati alla cultura e allo spettacolo ha suscitato da tempo lo scalpore e il malcontento da parte di coloro appartenenti al settore, che hanno a lungo protestato, reclamando le riaperture.

Stando al solo problema dei cinema, ad esempio, si è stimata una perdita di almeno 460 milioni di incassi e, durante le riaperture in estate, un drastico calo della percentuale di pubblico nelle sale cinematografiche. Molti lavoratori del settore cinematografico hanno dovuto ricevere ristori ed entrare in cassa integrazione. Oltre alla questione economica, ci sono tutti gli appassionati del settore dello spettacolo che sottolineano l’assoluta importanza di queste attività culturali per la nostra società. Marco Bellocchio dichiara: «Neanche le bombe fermarono cinema e teatri. Una sciagura chiuderli ora».

Ma dal prossimo lunedì, almeno in zona gialla, la situazione dovrebbe cambiare. Sarà concesso l’accesso del pubblico all’interno di cinema, teatri e sale da concerto. I posti saranno contrassegnati e dovrà essere garantita la distanza di almeno un metro tra una persona ed un’altra. Le sale non potranno superare il 50% della capienza massima. Inoltre, in nessun caso, manifestazioni all’aperto portanno superare i 1000 partecipanti, mentre al chiuso non si dovranno superare i 500. Alcuni spettacoli, invece, saranno accessibili solo a chi è munito di certificato verde (vaccinati o risultati negativi al tampone).

Un piccolo passo sicuramente, ma anche un segno di speranza, quasi come se fosse uno spiraglio che dà su una nuova rinascita o, comunque, su un nuovo modo di agire.

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