Cleopatra: oltre la seduzione, il genio politico dell’Egitto

Figura magnetica, misteriosa e a tratti leggendaria, Cleopatra VII continua ancora oggi a esercitare un fascino irresistibile. La sua immagine, avvolta da secoli di propaganda, dicerie e interpretazioni romantiche, è spesso filtrata dagli occhi romani, che la descrissero come una sovrana seduttrice e manipolatrice. Eppure, dietro la leggenda, si nasconde una delle figure politiche più intelligenti, colte e strategiche dell’antichità, capace di muoversi tra diplomazia, cultura e potere in un’epoca in cui il destino dell’Egitto era strettamente intrecciato a quello di Roma.

Le origini greche della Regina d’Egitto

Nata intorno al 70 a.C. ad Alessandria, Cleopatra apparteneva alla dinastia dei Tolomei, sovrani greco-macedoni discendenti direttamente da Tolomeo I, uno dei generali di Alessandro Magno. Pur regnando sull’Egitto, la sua famiglia era profondamente ellenistica per lingua, cultura e tradizioni, e scelse Alessandria come capitale, trasformandola nella più luminosa metropoli dell’età ellenistica, sede della celebre Biblioteca e faro culturale del Mediterraneo.

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Il padre, Tolomeo XII Aulete, lascia a Cleopatra un regno potente ma politicamente fragile, schiacciato dall’ingerenza di Roma e da debiti colossali verso influenti aristocratici romani. Aulete, che cercò invano di consolidare il proprio potere attraverso accordi e tangenti, morì lasciando ai figli un Egitto vulnerabile, dove Cleopatra dovette subito fronteggiare non solo la difficile gestione del trono, ma anche la rivalità interna con il fratello Tolomeo XIII.

Tra crisi e guerra civile

Quando Cleopatra e il giovane Tolomeo XIII salirono al trono, l’Egitto era attraversato da carestie e tensioni sociali. Al contempo, la Repubblica romana veniva sconvolta dalla guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo. Proprio qui si intrecciano i destini di Cleopatra e di Roma: la regina decise di sostenere Pompeo fornendogli truppe e navi, scelta che contribuì a renderla impopolare presso il popolo egiziano, già provato dalla fame.

In un clima di crescente instabilità, il fratello, guidato dai suoi tutori, la costrinse all’esilio. Cleopatra fuggì in Siria per organizzare un esercito con cui riconquistare il trono. Ma fu un avvenimento inatteso a cambiare tutto: la sconfitta di Pompeo e l’arrivo di Cesare in Egitto.

L’incontro con Giulio Cesare

L’ingresso di Cleopatra ad Alessandria è rimasto un episodio immortale: avvolta in un tappeto, portata da un servitore direttamente nelle stanze private del condottiero romano. Era un gesto audace, teatrale, perfettamente in linea con la sua capacità di trasformare la politica in arte scenica. L’incontro con Cesare non fu soltanto un colpo di teatro, ma l’inizio di un’alleanza decisiva. Il generale, contrariato dall’assassinio di Pompeo da parte dei collaboratori di Tolomeo XIII, prese le parti della regina.

Cleopatra portata al cospetto di Cesare avvolta in un tappeto – dipinto del 1866 di Jean-Léon Gérôme

La guerra alessandrina mise alla prova entrambi: Cesare rischiò seriamente la vita, Cleopatra lo seguì tra assedi e incendi, e insieme attraversarono mesi di tensioni e scontri. Al termine del conflitto, il giovane Tolomeo XIII morì, affogando nel Nilo, mentre tentava la fuga. Cleopatra venne così confermata sovrana d’Egitto con il nuovo co-reggente, il fratello minore Tolomeo XIV.

Dal rapporto con Giulio Cesare nacque un figlio, Cesarione, che la regina proclamò erede legittimo dello stesso. La presenza di Cleopatra a Roma, dove soggiornò per due anni, fece scandalo: per i Romani, la sua figura rappresentava un pericoloso simbolo di ricchezza orientale, potere femminile e ambizioni dinastiche.

Dopo Cesare: una Regina sovrana del proprio destino

L’assassinio di Cesare nel 44 a.C. costrinse Cleopatra a un ritorno precipitoso in Egitto. Lì dimostrò tutta la sua abilità di governante riformando l’economia, riducendo i privilegi dei templi e ristabilendo un fragile equilibrio interno. In quegli stessi mesi, probabilmente fece eliminare Tolomeo XIV, troppo giovane e troppo ingombrante per continuare a condividere il trono. Cesarione divenne così co-reggente.

Mentre l’Egitto cercava stabilità, Roma scivolava nuovamente nel caos. Il potere fu diviso tra Ottaviano, Marco Antonio e Lepido: il secondo triumvirato si preparava allo scontro finale contro gli assassini di Cesare. Cleopatra, corteggiata da entrambe le fazioni, scelse di sostenere i cesariani, ma alcune mosse diplomatiche finirono per alimentare sospetti e intrecci pericolosi.

L’amore e l’alleanza con Marco Antonio

Marco Antonio, grande generale e carismatico alleato di Cesare, convocò Cleopatra a Tarso nel 41 a.C. La regina si presentò come una dea vivente, risalendo il fiume Cidno su una nave decorata d’oro e porpora. Antonio rimase affascinato e conquistato, e il loro rapporto, ben presto sentimentale oltre che politico, divenne uno dei più celebri della storia.

Antonio si stabilì con lei ad Alessandria, stringendo un legame che cambiò il destino del Mediterraneo. Cleopatra gli diede tre figli, e insieme progettarono un ampio disegno politico fondato sulla rinascita dell’Oriente, culminato nelle cosiddette Donazioni di Alessandria, con cui Antonio assegnò ai figli di Cleopatra titoli reali di immenso valore simbolico.

A Roma, Ottaviano sfruttò abilmente questi episodi per presentare Antonio come un traditore sedotto da una regina straniera, intenzionato a trasferire il cuore del potere fuori dall’Italia.

Cleopatra: “Certo, ti aiuterò: così deve essere.” Atto IV, Scena IV,
Antonio e Cleopatra 4.4/11 ( 
Edwin Austin Abbey , 1909)

La fine di Antonio e Cleopatra: Il tramonto dell’Ellenismo

Lo scontro finale fu inevitabile. Ottaviano e Antonio si affrontarono ad Azio nel 31 a.C., in una battaglia navale entrata nella leggenda. La flotta di Cleopatra si ritirò nel momento cruciale, e Antonio la seguì, provocando il collasso delle proprie linee. Un anno dopo, Ottaviano invase l’Egitto. Antonio si tolse la vita, mentre Cleopatra tentò invano di negoziare con il vincitore.

Rifiutando di essere esibita come trofeo nel trionfo romano, la regina decise di morire con la stessa regalità che aveva caratterizzato la sua vita. Probabilmente assunse un veleno, non per mezzo di un serpente, come spesso raccontato. Ottaviano permise che venisse sepolta accanto ad Antonio e fece giustiziare Cesarione, ponendo fine alla dinastia dei Tolomei.

Con Cleopatra si chiudeva l’epoca ellenistica e nasceva quella dell’Impero romano, destinato a dominare il Mediterraneo per secoli. La sua figura, sospesa tra mito e realtà, continua ancora oggi a incarnare una combinazione unica di intelligenza, ambizione, fascino e potere. Una donna che seppe governare e sedurre, ma soprattutto influenzare profondamente il corso della storia.

Fonte: https://natiperlastoria.home.blog/2022/09/03/cleopatra-la-regina-che-sedusse-roma/

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