Avevo dieci anni quando notai, fra la massa di libri usati in una bancarella al mercato di Palinuro, un grosso tomo tascabile con la copertina divisa in due colori: il giallo vibrante del deserto e l’azzurro terso del cielo. Il titolo, scritto in rilievo come andava di moda negli anni ’90, era Sahara.
Famelico di avventura com’ero, convinsi mia madre ad acquistarlo e passai tre giorni interi immerso fra le sue pagine, pronto a sventare un diabolico piano per infettare il mondo con una mortale alga rossa. Al mio fianco, due eroi che popoleranno le mie fantasie per molti anni a venire: Dirk Pitt e il suo braccio destro e amico di una vita, Al Giordino.
Ci tenevo a raccontare questo piccolo aneddoto di come ho scoperto l’opera mastodontica di Clive Cussler, uno dei più prolifici e amati scrittori della letteratura contemporanea, con 84 romanzi pubblicati e più di cento milioni di copie vendute nel mondo. E’ stato grazie a lui, più che a qualunque altro autore, che mi sono appassionato alla lettura, quindi scrivere queste righe per me ha un valore personale molto profondo.
Chi era Clive Cussler
Cussler, classe 1931 e veterano della Guerra di Corea, aveva due grandi passioni nella vita: la scrittura e le immersioni.
La sua scomparsa, avvenuta nella sua casa di Scottsdale, lunedì 24 febbraio, è stata comunicata ieri in serata dalla Penguin Books.
Sui social, i messaggi di cordoglio sono colmi di ricordi dei suoi romanzi, delle straordinarie avventure in cui la sua instancabile penna ci ha trascinato senza sosta, fianco a fianco con l’indimenticabile protagonista Dirk Pitt.
Un po’ James Bond e un po’ Indiana Jones, il personaggio che ha fatto la fortuna di Clive Cussler è ispirato alla vita reale dello scrittore, che nel 1979 fondò un’ organizzazione no profit oceanografica per il rilevamento di relitti e il recupero di reperti archeologici sottomarini.
La NUMA (National Underwater and Marine Agency) ha scoperto più di sessanta navi sul fondo dell’oceano e porta lo stesso nome dell’agenzia governativa fittizia per cui lavora Dirk Pitt nei suoi romanzi.
La carriera di Cussler non ha avuto un inizio facile: dopo un periodo di congedo alle Hawaii, durante il quale ha scoperto la sua passione per la subacquea, ha iniziato a scrivere mentre lavorava come benzinaio. E se sul fronte personale le cose andavano alla grande, complice il matrimonio con Barbara Knight (scomparsa nel 2003, lasciando oltre al marito i loro tre figli), dal punto di vista editoriale il giovane Clive Cussler collezionò un rifiuto dopo l’altro.
Così, escogitò uno stratagemma: stampò su carta intestata delle false lettere di presentazione di una fantomatica agenzia letteraria, ottenendo un colloquio con Peter Lampack che diventerà poi il suo agente. Finalmente, riuscì a pubblicare i suoi primi romanzi: Vortice, Iceberg, Virus e, infine, il titolo che lo porterà a sfondare il muro delle centocinquantamila copie, Recuperate il Titanic.
Da lì in poi, Cussler compirà una scalata al successo impressionante, con due libri in uscita ogni anno e un patrimonio stimato attorno agli 80 milioni di dollari.
Nonostante il mondo abbia perduto un grande artista, la sua opera non termina qui, almeno non per i suoi lettori. La Penguin Books ha infatti rivelato che pubblicherà alcuni lavori rimasti ancora inediti dello scrittore. Augurandoci di vederli tradotti in italiano al più presto, noi della redazione de Il Bosone ci uniamo nel fare le condoglianze alla famiglia Cussler.
Addio Maestro, le tue avventure vivranno per sempre.
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