Nuovi studi confermano: i videogiochi hanno un impatto positivo sulla depressione

Anche se di solito siamo abituati a sentir dire il contrario, alcuni studi hanno confermato che nel giocare ai videogiochi ci siano alcuni benefici per la salute mentale.

Un nuovo studio pubblicato da London university for Research Strength, ha dimostrato come la quantità di tempo passato davanti allo schermo possa influenzare in modo positivo o negativo la salute mentale dei più giovani. Lo studio, suggerisce che ə ragazzə che giocano frequentemente ai videogiochi nella preadolescenza, ovvero intorno agli undici anni, saranno meno portati a sviluppare sintomi della depressione negli anni successivi. Processo opposto, a quanto sembra, a quello che consiste nel trascorrere lo tempo su un social network, dove il sottoporsi al giudizio continuo di una platea pressochè infinita facilita la comparsa di questi sintomi.

Nelle ultime due decadi ci sono state un bel po’ di speculazioni riguardo il tempo passato davanti allo schermo, sui social, e sul rapporto con i videogiochi.

La questione rimane controversa quando si parla di trovare un collegamento tra i video games, la violenza e l’obesità, e tra i social network e la depressione e l’ ansia.

Una posizione intermedia è quella per cui i videogiochi possano portare un beneficio moderato quando accompagnati anche da un’attività fisica costante, e da una vita attiva fatta anche di momenti lontani dalla tastiera (una vita, per così dire, AFK).

Aggiungere l’attività fisica, insomma, potrebbe fare la differenza tra beneficio e pericolo, soprattutto quando si parla di videogiochi.

Est modus in rebus, anche nei video games

Per quanto ci possano essere impatti positivi nel giocare, alcune ricerche hanno dimostrato che chi passa una parte predominante della propria giornata impegnato nei videogiochi, è più predisposto a sviluppare livelli di alfabetizzazione ed abilità di socializzazione più basse.

Pare dunque che i latini abbiano ragione anche quando si tratta di videogiochi, come ci rammenta questa citazione di Orazio. “Un po di tutto ma con moderazione”, sembra un fattore discriminante, nel determinare se i videogiochi possano essere un bene o un male.

Est modus in rebus.

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Giulia Faggioli

Aligiu: 50% romanticismo, 50% baggianate. Ci sono poche cose da sapere su di me: amo il caffè, i gatti, i libri e gli anni Ottanta. Il mio cuore è verde come l’Irlanda, e nero come la canzone dei Punkreas. Per essere miei amici, rispettate queste semplici regole: la mattina non si parla prima di un’ora dal risveglio, e soprattutto, non fate mai spoiler!
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