Come capire quando potresti beneficiare dell’aiuto di uno psicologo

Gli psicologi e gli psichiatri sono genericamente visti come delle figure impegnate a gestire persone che non sono in grado di intendere e volere o che semplicemente sono “non sane di mente”!

Tuttavia, si tratta di una leggenda metropolitana (se così vogliamo chiamarla), o meglio di disinformazione e anche di una buona dose di pregiudizio.

Gli studi psicologici e psichiatrici non esistono solo per casi di “estrema insanità” e anzi, il più delle volte è possibile che a vedersi con questi specialisti, siano individui rispettabilissimi che all’apparenza non avrebbero nessun motivo di necessitarne.

A volte, si ha solo voglia di parlare con qualcuno che non giudichi. Altre volte, manca la presenza di una persona che ci ascolti.

Molte persone che non hanno nessuna patologia mentale, potrebbero beneficiare degli effetti della terapia ad un certo punto della loro vita. Come per esempio in un momento di sconforto o quando ci si sente spaesati; in altri casi, parliamo di soggetti che non sono stati in grado di dare una svolta alla loro vita e a guardare gli aspetti positivi e le cose belle per andare avanti.

Insomma, tutti potremmo averne bisogno o comunque, beneficiare dell’aiuto di un professionista di questo genere.

Ma quando è il momento giusto per rivolgersi a uno psicologo?

Non esiste un momento giusto o sbagliato; ognuno di noi affronta delle situazioni spiacevoli nella propria vita e lo fa in modo diverso. C’è chi riesce da solo a dare un senso e andare avanti e gestire impulsi istintivi, chi invece ha bisogno di una guida che possa condurlo nella giusta direzione.

Sentirsi tristi o arrabbiati

Uno dei momenti in cui si può decidere di rivolgersi a uno psicologo è quando ci sentiamo troppo arrabbiati e non riusciamo più a gestirci autonomamente. Anche sentirsi particolarmente abbattuti e non riuscire a sorridere in nessuna situazione, è un segnale che suggerisce che forse avremmo bisogno di aiuto.

Tra i sintomi che possono indurci a capire quando c’è qualcosa che non va, troviamo:

  • il dormire troppo (più di quanto se ne ha normalmente bisogno), sentire
  • bisogno di piangere o sfogarsi improvvisamente
  • sentirsi spenti.

La perdita di una persona importante

E’ uno dei casi più frequenti in cui si decide di rivolgersi a uno psicologo! Perdere una persona importante è sempre motivo di instabilità emotiva; da una parte è giusto essere tristi e piangere la propria perdita ma dall’altra, quando la cosa si protrae per lungo tempo, allora vuol dire che non si è riusciti ad accettarlo.

E’ importante prendersi il proprio tempo (anche perchè è diverso per ciascuno di noi) ma quando si perde una persona non significa necessariamente che sia deceduta: può trattarsi anche di una separazione o divorzio.

Questi sono momenti della vita molto difficili da digerire e non c’è da vergognarsi nel prendere coscienza dei fatti parlandone con qualcuno che può aiutarci.

Gli psicologi sono persone esattamente come noi ma con una marcia in più, sono acritici e sono lì per farci capire quali sono i nostri drammi o problemi; il loro obiettivo è “mettersi nei panni del paziente” e aiutarlo a migliorare la propria vita e ad eliminare pensieri e le emozioni negative.

E’ come confrontarsi con un amico o un parente, senza avere però la paura di essere giudicati e questo, oggi giorno, vuol dire molto.

Quindi, che tu abbia bisogno di uno psicologo con studio a Roma o Milano, per problemi gravi o meno, per dei consigli o solo per sfogarti, non indugiare. Potrebbe essere una delle decisioni migliori della tua vita.

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Tiziana

Difficilmente avvisterete questa donzella in città. Ama la natura e tutto ciò che ne fa parte ma non mettetela alla prova; farebbe di tutto per salvare il pianeta Terra, non si direbbe altrettanto per alcuni umani. Adora gli animali a tal punto da aver sviluppato un linguaggio che usa per comunicare esclusivamente con la fauna. E’ costantemente in compagnia dei suoi più fedelissimi collaboratori: Mirko e Billy. Laureata in Scienze Naturali, nel tempo libero decide di condividere le sue conoscenze con il Bosone. A proposito, Billy e Mirko non sono umani. Sono i suoi zupi.
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