Come pensare in modo efficace: le Sei fasi del pensiero critico

Tutti pensiamo ma è sensato dire che alcuni pensano meglio di altri? Secondo alcuni ricercatori, ha perfettamente senso e anzi, il pensiero critico può essere suddiviso in sei categorie di avanzamento nel modo in cui viene elaborato.

Linda Elder e Richard Paul, psicologi dell’educazione, ritengono che insegnare la capacità di pensare in modo critico sia una sfida cruciale ai nostri tempi, e che lo si veda dalla diffusione di teorie cospirazioniste e dalle tensioni che si formano sul web per ogni situazione.

Per questo, hanno sviluppato una struttura piramidale basata su sei categorie di pensiero critico, secondo la quale le categorie di pensiero meno sviluppato sono chiaramente più diffuse di quelle via via superiori, che sono sfruttate da sempre meno persone.

Le categorie indicate da questa teoria, sembra, potrebbero aiutarci a capire la sofisticazione del nostro attuale approccio mentale alle cose, ma anche a comprendere con che tipo di persona abbiamo a che fare quando si interagisce con qualcuno.

Sia chiaro, per fare parte di una categoria avanzata non basta volerlo: gli stessi autori della teoria dichiarano che per aumentare la propria posizione nella piramide è necessaria una certa dedizione da parte dell’individuo, che deve impegnarsi per sviluppare il proprio pensiero critico perché difficilmente questo accadrà in modo inconscio.

pensiero critico
Grafica: Paul Ratner
Credit: Elder / Paul
Sito: BigThink

Le categorie di Pensiero Critico

  • Il pensatore non riflessivo

Persone che non riflettono riguardo al pensiero ed all’impatto che ha sulla propria vita. Pertanto, formano le proprie opinioni e prendono decisoni basandosi su pregiudizi e incomprensioni.

A queste persone mancano le basi dei processi mentali, e non applicano al loro pensiero quotidiano concetti come accuratezza, rilevanza, precisione e logica.

  • Il pensatore in discussione

Persone che sanno quanto sia importante pensare e che essere carenti in questo può causare problemi. Per risolvere un problema, dicono gli psicologi, devi prima ammettere di averlo.

Le persone a questo stadio cominciano a capire che il pensiero di qualità richiede di pensare deliberatamente al modo in cui si pensa, e comprendono che i loro processi mentali potrebbero avere molti difetti, anche se potrebbero non essere in grado di individuarli.

I ricercatori spiegano che la più grande sfida per questi pensatori è riuscire a non convincersi che il loro modo di pensare sia migliore di quanto non sia in realtà, rendendo più difficile riconoscere quali siano i loro problemi nell’elaborazione dei pensieri.

  • Il pensatore apprendista

Persone che sanno che il proprio pensiero può avere punti ciechi ed altri problemi, e fanno dei passi per risolverli, ma limitatamente.

A questo livello è possibile andare oltre l’umiltà intellettuale e provare a prendere attivamente il controllo del pensiero.

I pensatori apprendisti danno più valore alla ragione e al diventare autocoscienti nel loro pensare.

Pensatori di questo tipo sviluppano standard più alti di chiarezza, realizzando che il proprio ego ha un ruolo chiave nelle decisioni che prendono.

Un altro enorme aspetto che li differenzia dai precedenti pensatori è la capacità di accettare critiche al proprio approccio mentale, anche se hanno ancora molto lavoro da fare e potrebbero non avere soluzioni abbastanza chiare per migliorarsi.

  • Il pensatore praticante

Persone che non sono riescono a individuare le proprie sfide, ma hanno la capacità di lavorarci.

Un pensatore a questo livello pratica abitudini di pensiero migliori e analizzerà i propri processi mentali con regolarità.

Anche se sono capaci di esprimere le forze e le debolezze della propria mente, probabilmente non hanno ancora un metodo sistematico di analizzare i propri pensieri e potrebbero cadere preda di ragionamenti egocentrici e autoingannatori.

Per raggiungere questo livello è necessaria quella che Elder e Paul chiamano “perseveranza intellettuale”.

Questa qualità consiste nell’impeto a sviluppare un piano realistico per prendere sistematicamente un maggior controllo sul proprio pensiero. 

  • Il pensatore esperto

Difficilmente si può raggiungere questo stadio prima di aver completato un percorso di studi complessi, secondo le stime dei ricercatori.

Per raggiungere questo livello è necessario avere abitudini forti che permettano di analizzare il proprio pensiero.

Devono essere bravi nell’individuare gli aspetti pregiudiziali nei punti di vista degli altri e nella loro stessa comprensione.

Anche se hanno abbastanza chiaro quale sia il ruolo del proprio ego nel flusso di idee, potrebbero non essere in grado di comprendere tutte le influenze che hanno effetto sulla loro mentalità.

Sono a proprio agio con l’autocritica e la praticano sistematicamente, per migliorarsi.

Tra i tratti chiave necessari per questo livello, i ricercatori identificano “intuizione intellettuale”, per sviluppare nuove abitudini di pensiero, “integrità intellettuale”, per riconoscere aree di inconsistenza e contraddizione nella propria vita, “empatia intellettuale” per mettersi nei panni degli altri al fine di comprenderli in modo genuino e “coraggio intellettuale” per confrontare idee con con cose in cui non credono necessariamente o verso cui hanno emozioni negative.

  • Il maestro pensatore

Persone che hanno il completo controllo di come processano le informazioni e prendono decisioni.

Queste persone cercano continuamente di migliorare le proprie capacità di pensiero. Un maestro pensatore si impegna molto nell’essere equo ed a mantenere il controllo sul proprio egocentrismo.

Un pensatore di questo tipo esibisce una conoscenza pratica superiore, riesaminando continuamente le proprie assunzioni per trovare debolezze e migliorare la logica.

E, ovviamente, un maestro pensatore non ha problemi con il confronto intellettuale e spende una considerevole porzione del suo tempo ad analizzare le proprie risposte.

Ma a cosa serve tutto questo?

Secondo Elder e Paul la mente umana, lasciata a se stessa, insegue ciò che è immediato, facile, confortevole, e che serve ai propri interessi egoisti.

Allo stesso tempo oppone resistenza a tutto ciò che è difficile da comprendere o che richiede il confronto con il pensiero degli altri.

Molte persone non raggiuingeranno mai lo stadio di maestro pensatore, ma praticare quando possibile i migliori tratti intellettuali può far sì che gli altri riconoscano una persona come qualcuno a cui chiedere consiglio.

I maestri pensatori vengono spesso cercati dalle persone di buonsenso, poiché queste persone riconoscono la loro capacità di pensiero critico e di affrontare problematiche complesse con giudizio ed intuizione.

Potrebbe non sembrare importante, ma il pensiero critico nella vita di tutti i giorni, soprattutto in tempi difficili, può aiutare le persone a discernere le informazioni e a prendere le decisioni migliori.

E questo non è da sottovalutare, perché le decisioni che prendiamo oggi, possono avere un impatto enorme sul nostro domani, e su quello degli altri.

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