Quando si parla di alieni, normalmente la mente corre veloce a esseri di forma umanoide dalle proporzioni corporee non tanto regolari e con coloriti di pelle che vanno dal verde al grigio, tipo quelli di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Signs” o “Mars attacks!”; questa volta invece applicheremo questo aggettivo a qualcosa di veramente estraneo (che è il significato principale di alieno): la cometa C/2019 Q4 Borisov.
Di per sé sembrerebbe normale che un oggetto celeste sia classificato come alieno, ma certo è molto azzeccato in relazione a questa cometa poiché sembra che essa abbia avuto origine non nella nube di Oort, come ogni altra cometa del nostro sistema solare, bensì nello spazio interstellare.
A suggerire questa ipotesi è la sua traiettoria, di tipo iperbolica, cioè tipica di oggetti la cui orbita ha uno dei due fuochi molto lontano, in gergo si dice “all’infinito”.
Il suo primo avvistamento è avvenuto il 30 agosto ad opera degli scienziati del Crimean Astrophysical Observatory e è stata inizialmente identificata come gb00234, ma ha ora un nome ufficiale, C/2019 Q4 (Borisov), dall’astrofilo Gennady Borisov che l’ha osservata contemporaneamente al gruppo di studiosi utilizzando un telescopio autocostruito di 65 cm di apertura.
Stando a quanto ricostruito dai ricercatori, questo corpo celeste dovrebbe essere all’inizio del suo transito locale e questo ha permesso agli astronomi di poterla seguire per tutto il suo cammino interno sin dall’avvistamento, e potrebbe passare vicino a Marte, e alla Terra, alla fine dell’anno. Addirittura è riportato su Focus Italia che in base a questa sua particolare orbita, nel mese di dicembre C/2019Q4 dovrebbe trovarsi a meno di due volte la distanza Terra-Sole e potrebbe rimanere visibile fino al gennaio 2021.
Attualmente essa si trova in un punto dell’orbita, che percorre alla velocità di circa 30km/s (circa 110.000 km/h), distante circa 3,5 unità astronomiche (1 UA corrisponde alla distanza media Terra-Sole, ossia circa 150 milioni di km), quindi non dà immagini molto nitide agli strumenti da terra, ma risulta comunque già visibile.
La sua lontananza comunque non permette ancora una sua accurata analisi cosicché non è ancora del tutto possibile escludere una sua provenienza più “locale”, perciò dovremo attendere il suo avvicinarsi per riuscire ad ottenere ulteriori dati; nel frattempo avremo l’opportunità di godercela, meteo permettendo, durante le notti di fine anno.
Leggi anche:
Una Cometa (e non solo quella…) in arrivo per Dicembre
Stella morente immortalata dal telescopio HUBBLE
Le spettacolari immagini della Meteora verde
Ti è piaciuto questo articolo? Dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto o esplora altri contenuti dal nostro menù!
Hai una storia da raccontare o un'opinione da condividere? Mandaci il tuo articolo scrivendoci a [email protected].
Vuoi unirti al nostro team e collaborare con noi? Scopri come candidarti alla pagina dedicata: collabora.