Controversia WePlay: Tekken e Mortal Kombat si ritirano dai suoi eventi

Bandai Namco e NetherRealm Studios hanno annunciato l’intenzione di non collaborare più con l’organizzazione di eSport WePlay, che nell’ultimo mese ha ospitato grandi eventi per Tekken 7, Soulcalibur VI e Mortal Kombat 11.
In due dichiarazioni separate, che sono state pubblicate nello stesso identico momento – e risultano essere anche molto simili – gli sviluppatori di questi picchiaduro di lunga data citano, con fare abbastanza “vago“, delle differenze nella “visione” e negli “standard professionali” che ha portato le due case di sviluppo a non voler più collaborare con l’evento.

I due annunci sopracitati

Tekken e Mortal Kombat non saranno più utilizzati per gli eventi E-Sport?

WePlay, la community online per giovani atleti elettronici, è entrata per la prima volta nella comunità dei picchiaduro alla fine dell’anno scorso, ingraziandosi i migliori giocatori e talenti grazie ad enormi vincite ed organizzando alcune delle prime competizioni “di persona” dall’inizio della pandemia covid-19.

La più recente impresa dell’organizzazione, la Ultimate Fighting League con sede in Ucraina, è stata promossa con un montepremi totale di 150.000 dollari, promettendo una partnership continua e redditizia per la scena competitiva. Un premio di tutto rispetto.

Qualcuno però non ha mai incassato gli assegni di WePlay diventando sospettosi su di un gruppo organizzativo eSport nato dal nulla e ricco di contanti che improvvisamente si interessava ai giochi di combattimento. I sospetti su WePlay sono nati all’inizio di questo mese grazie a un thread su Twitter del concorrente e organizzatore della comunità Josh “Icege” McWhorter che descrive nel dettaglio la relazione pubblica di WePlay con il controverso sito di gioco d’azzardo 1xBet.

Mentre 1xBet ha precedentemente collaborato con importanti organizzazioni come le squadre di calcio Chelsea, Liverpool e Tottenham Hotspur, la società è stata sospesa dall’operare nel Regno Unito nel 2019 dopo che un’indagine del Sunday Times ha scoperto che aveva facilitato il gioco d’azzardo sugli sport per bambini in Kenya, organizzato pubblicità su siti di streaming illegali ed aveva fatto promozione di un cosiddetto “casinò pornhub” con croupier in topless.

Un rapporto di Forbes ha scoperto attività illecite simili lo scorso anno. I tre presunti proprietari di 1xBet erano ricercati dal Comitato Investigativo della Federazione Russa nell’agosto 2020. WePlay ha comunicato su Esports News UK quanto segue la scorsa settimana:

Lo scopo della partnership WePlay Esports e 1xBet è l’espansione della scena degli eSport e le opportunità per tutti coloro che vi sono coinvolti. Siamo consapevoli del fatto che 1xBet non opera in alcuni paesi, ma ci è stato assicurato che il marchio rispetta tutte le leggi e i regolamenti pertinenti in ogni giurisdizione in cui opera.

In risposta agli annunci di Bandai Namco e NetherRealm Studios, WePlay ha pubblicato questa mattina la propria dichiarazione su Twitter, affermando che la notizia è stata una sorpresa:

In sintesi WePlay fa sapere che ha sempre lavorato per rispettare gli standard legali in ogni evento organizzato per mantenere un alto qualità dello stesso e la notizia di questo abbandono da parte di Bandai e NetherRealm li ha profondamente stupiti.

Non è ancora chiaro esattamente perché Bandai Namco e NetherRealm Studios abbiano ritirato i loro giochi dalle competizioni WePlay, ma a seguito dei loro annunci i social media sono stati inondati di teorie secondo cui erano preoccupati per la situazione 1xBet. Non sappendo con certezza i motivi decisionali che hanno portato Bandai Namco e NetherRealm Studios a far ciò terremo gli occhi aperti sulle eventuali novità.

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